La storia di Fagner: dalla morte sfiorata da bambino alla maglia da titolare ai Mondiali
Quando il c.t. Tite ha diramato l’elenco dei convocati per i Mondiali del 2018 si sono notati subito un paio di nomi, quelli meno altisonanti, quelli del terzo portiere Cassio e del difensore Fagner, che rapidamente ha conquistato popolarità Mondiale per un video in cui si vede la gioia della sua famiglia per la convocazione. Il pupillo di Tite in Russia è diventato pure titolare e contro il Belgio giocherà dal primo minuto nel quarto di finale, grazie all’assenza di Danilo.
Fagner ha una storia molto particolare, quando era un bambino rischiò seriamente di morire. Cresciuto in uno dei quartieri più violenti di San Paolo quando aveva sei anni ruppe una vetrata mentre giocava con il fratello e un amico. Fu sfortunato e un pezzo di vetro gli rimase conficcato nel braccio, provocandogli un taglio molto profondo. I medici dell’ospedale dissero ai genitori che se fosse giunto in ospedale con qualche minuto di ritardo sarebbe morto per una emorragia profonda. L’intervento non andò bene, i legamenti del braccio furono ricostruiti in modo sbagliato e dopo un anno il ragazzo si operò nuovamente, perché non riusciva a muovere bene la mano. Il padre fu costretto a vendere la macchina per permettere l’intervento al figlio.
Il difensore classe 1989 ha iniziato la sua carriera da calciatore nelle giovanili del Corinthians, bruciò le tappe e appena maggiorenne passò al PSV Eindhoven. In Olanda però non brillò, tre presenze e separazione dopo un anno. Tornò in patria, firmò per il Vasco de Gama, con cui si ritrovò e ottenne un’altra importante chiamata europea, firmò con il Wolfsburg. Altro flop nel Vecchio Continente. Il Corinthians lo riprese, li trovò Tite e con il ‘Professore’ ha effettuato un salto di qualità impressionante che lo ha portato fino al Mondiale. L’infortunio di Dani Alves gli ha spianato le porte per Russia 2018, quello di Danilo per la maglia da titolare e ora Fagner sogna.