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La scelta del portiere: Meret è un talento ma per il Napoli è un azzardo di mercato

Senza una visione d’insieme ed un progetto che coinvolga anche un portiere più esperto come Cech (o Sirigu), con Sepe a fare da terzo, il Napoli rischia di bruciare un ragazzo promettentissimo ma che ha avuto poche occasioni di misurarsi con la Serie A e fare bene nella sua prima stagione nel massimo campionato.
A cura di Salvatore Parente
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Nelle ultime settimane il calciomercato del Napoli sta vivendo, con le dovute proporzioni, una sorta di dramma sportivo: Giuntoli e soci non riescono a trovare un degno erede di Reina per la porta azzurra. E sì perché negli ultimi giorni ben tre dei sei-sette obiettivi campani hanno deciso di firmare, o sono vicini a farlo, con altre squadre, per cifre esorbitanti, lasciando aperta l’icona ‘lavori in corso per i pali campani’.

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In rapida successione, infatti, abbiamo assistito agli annunci di Rui Patricio al Wolverhampton, squadra vicina al suo agente Jorge Mendes, e di Bernd Leno, per 25 milioni di euro ed un ingaggio importante da quasi 4 milioni a stagione, all’Arsenal col talentino classe ’99 Lunin, pure fra i papabili sul taccuino del Ds napoletano, ad un passo dal Real Madrid.

Insomma, la situazione, a venti giorni dal ritiro di Dimaro, non è di quelle esaltanti col pulsante del panico vicino all’essere pigiato dai tifosi che, per il 9 luglio, data del raduno a Castelvolturno prima della partenza per il Trentino, sono assetati di nomi nuovi che assicurino affidabilità all’intero reparto. Eppure, al momento, il piano B partenopeo è piuttosto chiaro: tutto su Meret con Areola più defilato. Ecco però, perché, secondo noi, puntare solo sull’appena 21enne ex Spal potrebbe essere deleterio, per il Napoli ed il ragazzo.

Meret non può essere l’unica soluzione, poca esperienza per lui

Al momento, come detto, il Napoli sembra fortemente intenzionato a prelevare Meret dall’Udinese, proprietaria del suo cartellino, tralasciando le piste Keylor Navas, mai per davvero reale obiettivo campano, e quelle per Guaita del Getafe e Cillessen del Barcellona. Venticinque milioni di euro o qualcosina in meno, con Ciciretti nell’affare per abbassare le pretese di Pozzo, la base d’asta per portare il giovane talento all’ombra del Vesuvio grazie non solo allo storico asse con i friulani ma anche per via di un ingaggio, quello del classe ’97, abbondantemente alla portata degli azzurri. Eppure, questa soluzione non sembra poter rappresentare la scelta migliore col ragazzo, dopo solo 13 gare in campionato, anche per via di un infortunio iniziale che non gli ha consentito di farsi apprezzare da subito con la Spal, ancora poco pronto alla piazza Napoli, alla pressione della tifoseria, alla nuova dimensione internazionale con Ancelotti in panca e alle attese di tutti. Al primo errore, che potrebbe starci eccome per un ragazzo di quell’età, il putiferio, il caos e le consuete, ahinoi, polemiche del caso.

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Un investimento importante ma che si vedrebbe pure poco tutelato, guardate un po’ come si scatenano tutti contro Donnarumma, a 19 anni eh, al minimo errore, con Meret in pasto al campo, con tutti i pro ed i contro del caso, e con un bagaglio personale, numeri alla mano, di sole 43 gare totali fra Serie A e Serie B.

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Insomma, una sorta di azzardo con un prospetto potenzialmente titolare per oltre 15 anni nel Napoli ma anche a rischio precoce bocciatura per una singola altalenante stagione.

Areola esclude il friulano: il PSG chiede troppo

Il piano B azzurro, poi, prevedeva, e ancora prevede, una sorta di maxi-impegno economico per portare alla corte di Carletto due giovani estremi difensori di elevato spessore e dai grandi margini di miglioramento: il predetto Meret ed il francese Areola. Due ragazzi, il primo di 21 anni senza tanta esperienza, il secondo di 25 ma con già diverse gare internazionali a referto, come giusto mix per aggiungere freschezza, gioventù e sfrontatezza ad un reparto che, nelle ultime stagioni, ha avuto Reina come custode per eccellenza dei pali del ‘San Paolo’. Una strategia, almeno sulla carta, ottima, importante, lungimirante ma anche troppo dispendiosa con, conti alla mano, 20-22 milioni di euro per l’italiano e addirittura 35 per il transalpino, malgrado un contratto in scadenza nel giugno 2019 ed una scarsa voglia di rinnovare col PSG, per un saldo finale, ingaggi a parte, di 57 sonanti milioni di euro. Troppo, a patto che i parigini non rivedano al ribasso le loro pretese, per le casse del Napoli e per il progetto tecnico di Giuntoli e Ancelotti: delle due piste, l'una, o Meret o Areola.

https://www.youtube.com/watch?v=svYxZIxa12U

Meret più un ‘vecchio’, la strada giusta. Occhio a Ochoa

Infine, e questa sembra essere la strategia migliore per ottenere grandissimi dividendi, sul terreno di gioco e in termini di cura dei propri investimenti, provare a puntare su un dualismo di estrema sicurezza: portiere giovane-portiere esperto, navigato. L’uno, da schierare con continuità in Serie A, l’altro da provare a inserire nelle sfide di Champions League e, magari, in quelle di cartello per tutelare Meret. Una sorta di riedizione del tandem Rafael-Reina, ovviamente, si spera, sponda Napoli, con risultati diversi, per poter garantire una soluzione duratura per la porta napoletana. Cech, Sirigu fra i possibili innesti con anche Ochoa dell’Arsenal, specie per via del recente ingresso in squadra di Leno, come possibile new-entry nei desideri azzurri.

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