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La favola della Giamaica, in finale nella Gold Cup

Guidati dal tedesco Winfried Schafer i ‘Reggae Boyz’ sfideranno il Messico a Philadelphia nella finale della Gold Cup 2015. Mai una squadra caraibica era riuscita a qualificarsi per la finale del torneo continentale centro-americano.
A cura di Alessio Morra
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Quando si parla di sportivi giamaicani viene alla mente naturalmente il grandissimo Usain Bolt, l’uomo più veloce del mondo, l’unico atleta capace di vincere per due volte consecutive i 100 metri alle Olimpiadi. Parlando di sport e di Giamaica si ricorda sempre anche la mitica avventura della nazionale di Bob che partecipò alle Olimpiadi Invernali di Calgary del 1988, che produsse un simpaticissimo film ‘Cool Runnings – Quattro sotto zero’. Adesso nel gotha dello sport giamaicano entra a pieno titolo anche il calcio, sport amatissimo dallo stesso Bolt e dal grande Bob Marley, il simbolo della Giamaica. I ‘Reggae Boys’ di Schafer infatti si sono qualificati per la finale della Gold Cup, e domenica sera a Philadelphia sfideranno il Messico di Ochoa.

Ad Atlanta in semifinale gli Stati Uniti di Klinsmann, reduci dal 6 a 0 a Cuba, sembravano pronti a fare un sol boccone della Giamaica, che invece con un uno-due micidiale di Darren Mattocks e Giles Barnes ha gelato Klinsmann e tutti gli americani, che speravano di conquistare in casa la Gold Cup. In finale i ‘Reggae Boyz’ sfideranno il Messico, uscito vincitore di un’accesissima e polemicissima sfida con Panama.

La Giamaica, che è la prima squadra caraibica che si qualifica per la finale della Gold Cup, ha fatto fruttare la partecipazione alla Copa America (chiusa con tre onorevolissime sconfitte subite per 1-0 contro Uruguay, Paraguay e Argentina) e soprattutto l’esperienza di Winfried Schafer. Questo tecnico tedesco per molti in Giamaica è una sorta di santone, un hyppie che vive ancora negli anni ’70. Capelli lunghi tra il biondo e il grigio, Schafer dopo aver provato a rivoluzionare il calcio tedesco (con Karlsruhe e Stoccarda) ha deciso di girare letteralmente il mondo. Ha guidato il Camerun, con cui ha vinto la Coppa d’Africa, poi è stato allenatore a Baku, negli Emirati e in Thailandia prima di sbarcare in Giamaica, dove ha plasmato la squadra a sua immagine e somiglianza. Schafer ha un carattere forte, deciso e prima di sfidare l’Uruguay o l’Argentina poco più di un mese faceva proclami, ma era solo una tattica per aiutare i propri calciatori, che non militano generalmente in grandi campionati, che giocando in modo molto ordinato ma anche con quattro attaccanti sono riusciti a raggiungere un risultato eccezionale. Domenica sera a Philadelphia, città che ricorda i trionfi di Rocky Balboa, la Giamaica spera di scrivere una storia, anzi una favola da film.

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