La disperazione di José Mourinho: “Non sono felice, mi manca il calcio”
Tutti i grandi allenatori hanno una squadra con cui lavorare. Tutti tranne lui: José Mourinho. Dal grande valzer europeo delle panchine, il tecnico lusitano è infatti rimasto fuori ed è ancora in attesa di una proposta che possa davvero convincerlo fino in fondo e spingerlo a sedersi nuovamente in panchina. Intervistato da Sky Sport, lo ‘Special One' ha così ammesso candidamente di vivere male questa sua condizione.
"Sono a Setubal per luglio e agosto, ed è la prima volta che accade in più di 20 anni. Ho tempo per pensare, ripensare e analizzare. I miei amici mi dicono di godermi il mio tempo libero e la mia estate, ma io onestamente non riesco a godermela perché non sono abbastanza felice per farlo. Sento di avere il fuoco dentro e mi manca il mio calcio. E' buffo che io abbia tante cose così belle che mi circondano e tante cose che non ho avuto per anni e che non riesca a godermele".
L'attesa dello ‘Special One'
"La cosa più difficile è quando dico ‘no' alle opportunità: ho dovuto lavorarci, perché dentro di me avevo l’impulso di tornare a lavorare – ha aggiunto Mourinho, nell'intervista concessa a Sky Sports UK – Se ho la possibilità di lavorare subito penso ‘lavoriamo!'. Dire no è molto, molto, molto, molto difficile. Perché dico ‘no'? Perché non è il livello di competizione e di sfida che voglio. Ma con tutto il rispetto per le possibilità che ho avuto e i club che me le hanno date, voglio avere il diritto di scegliere quali saranno i miei prossimi tifosi".
Dopo aver confermato di voler prendere in considerazione solo proposte che arriveranno dai cinque principali campionati europei, Premier League, Ligue 1, Bundesliga, Serie A e Liga, Mourinho ha poi spiegato perché sta studiando il tedesco: "Lo sto facendo non perché mi sta cercando qualche club, ma perché mi piace imparare e studiare nuove cose. Una nazionale? Quando assisto alle partite degli Europei o dei Mondiali ci penso, ma poi arrivo a conclusione che non è il lavoro per me. Forse un giorno, e se fosse il Portogallo ne sarei ovviamente molto orgoglioso".