L’Inghilterra non boicotta il Mondiale, niente Russia 2018 per l’Italia
Mettere l'animo in pace e accantonare ogni pio desiderio di ripescaggio. Dopo aver sperato che in Perù fossero così pazzi da non modificare una legge che avrebbe rischiato di scatenare le ire della Fifa e in Iran altrettanti folli non partecipare al Mondiale, agli inguaribili romantici delle storie di calcio (quelli che credono ancora nella sporca dozzina) non resta che prendere atto dell'ultima speranza venuta meno dall'Inghilterra. Se c'era ancora qualcuno che pensava di volare in Russia al posto dell'Inghilterra sfruttando la crisi internazionale deflagrata in seguito al caso di spionaggio, può serenamente accettare l'idea che non avverrà.

Nulla da fare. Non abbiamo meritato sul campo di qualificarci, non siamo stati (e non siamo, alla luce di quel che si vede) all'altezza del compito, mostrando una fragilità offensiva disarmante, in quali condizioni ci presenteremmo? Sono sotto gli occhi di tutti… basta fare mente locale e pensare alle difficoltà incontrate in amichevole contro un'Argentina ‘amichevole' e priva dei pezzi pregiati quali Aguero e Messi.
Niente ipotesi di boicottaggio del Mondiale Russia. Conviene rassegnarsi al ruolo di sparring partner del momento, a fare da spettatori delle gare che da giugno a luglio verranno trasmesse in diretta tv dalle Reti Mediaset. L'Inghilterra non ha alcuna intenzione di boicottare la Coppa. A ribadirlo è stato il ministro degli Esteri, Boris Johnson, nel dibattito parlamentare sollecitato dalla parte più intransigente dei deputati: un provvedimento che punirebbe la nazionale inglese e i tifosi oltremisura e quindi immotivato, ha ribadito il capo del Foreign Office. La squadra di Soutghate – avversaria degli Azzurri nel test di Wembley – è inserita nel Gruppo G della fase a gironi della Coppa assieme al Belgio, alla Tunisia e alla sorpresa Panama.
L'Inghilterra sarà ai nastri di partenza della Coppa. Non c'è ipotesi differente né viene preso in considerazione alcun provvedimento estremo nonostante l'evoluzione in negativo dei rapporti tra la Gran Bretagna e la Russia. "Apprezziamo l'ondata di espulsioni di diplomatici russi in risposta al caso Skripal – ha ammesso la premier Theresa May al consiglio dei ministri secondo un portavoce di Downing Street – e lo consideriamo un monito di tutti gli alleati verso il Cremlino chedimostra come noi non tollereremo sfide al diritto internazionale, minacce alla nostra sicurezza, tentativi di minare i nostri valori". Il primo ministro inglese ha poi sottolineato come la presa di posizione del Paese e la strategia adottata abbiano permesse di far saltare la rete di spie russe presenti nel Regno.