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Koulibaly vince il derby napoletano al Mondiale. Milik e Zielinski in ombra. Szczesny flop

Il Senegal batte 2-1 la Polonia nel secondo match del gruppo H e fa un passo in avanti enorme per il passaggio del turno. Tra i ragazzi del Ct Aliou Cisse spicca la super prova di M’Baye Niang capace di annullare completamente Piszczek e autore del raddoppio. Delusione assoluta invece per le stelle Milik e Lewandowski, praticamente mai visti in campo.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La voglia di prendersi 3 punti pesantissimi dopo la sconfitta a sorpresa del Giappone contro la Colombia e la consapevolezza di essere in grado di potersi consacrare come outsider di questo Mondiale. Polonia e Senegal prometteva spettacolo e spettacolo è stato fin dal primo minuto. Il match, il secondo della prima giornata del gruppo H, è terminato con il punteggio di 2-1 in favore dei senegalesi grazie ad un autogol di Cionek su tiro di Gueye e alla rete di Niang nella ripresa. A 5’ dalla fine ha poi accorciato le distanze Krichowiak. In campo due fenomeni del calcio moderno come il gioiello del Liverpool Manè e la stella del Bayern Robert Lewandowski, capocannoniere delle qualificazioni. In campo, tra i primi 22, ben 6 ‘italiani’ in campo: Szczesny, Cionek, Zielinski e Milik per la Polonia. Koulibaly e Niang per il Senegal.

Nel 4-2-3-1 di partenza dei polacchi, Lewandowski unica punta con il bomber del Napoli alle sue spalle insieme a Grosicki e Blaszczykowski. Dall’altra parte invece Manè largo sull’out sinistro nello strano 4-4-1-1 di partenza con il torinese Niang alle spalle della punta Mame Diouf. Inizio subito importante da parte delle due squadre con il Senegal molto deciso a giocare e far girare palla sugli esterni con inserimenti importanti dello stesso Niang e dei movimenti imprevedibili di Manè. Dall’altra parte Zielinski jolly iniziale pronto ad inserirsi alle spalle di Milik e Lewandowski. Vediamo dunque nel dettaglio i migliori e i peggiori di questo Polonia-Senegal analizzati attraverso le sfide di coppia. Ha sorpreso tutti in positivo il granata Niang, mentre non è stata una gran partita per il napoletano Milik.

Niang brucia sulla velocità Piszczek

Non eravamo più abituati a vederlo giocare con così tanta partecipazione e convinzione fin dalle prime battute dal fischio iniziale. M’Baye Niang infatti ha sorpreso tutti in positivo creando dal primo tempo sempre occasioni importanti che l’hanno visto più volte portarsi dalle parti di Szczesny.

Un tiro subito dopo 10’ e poi l’assist per il primo gol del vantaggio e il successivo raddoppio nella ripresa. La capacità di saltare l’uomo lungo l’out mancino, dove si scambiava spesso nel ruolo di trequartista con Manè, hanno fatto della gara dell’attaccante del Torino un vero capolavoro. Il centrocampo del Senegal l’ha cercato spesso, anche sfruttando le tante indecisione di Piszczek.

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Il terzino destro del Borussia Dortmund infatti, è stato uno dei più negativi tra le fila della Polonia soffrendo troppo le avanzate dell’ex Milan capace di innescare il turbo palla al piede e cambiare un passo che lo stesso Piszczek non è mai riuscito a mantenere. Ha provato a farsi vedere qualche volta, specie nella ripresa, in fase offensiva, ma ogni tentativo ha lasciato spesso molto a desiderare. Gara del tutto negativa per lui, annebbiato da Niang.

Tra Koulibaly e Lewandowski vince l’equilibrio

Tutti attendevano di vederli scontrarsi in una partita importante e dare spettacolo con le loro giocate e invece la sfida tra Lewandowski e Koulibaly non ha fatto le scintille che ci aspettavamo. Tra uno dei migliori difensori al momento in Europa e l’attaccante con la media realizzativa più efficace degli ultimi anni, ha vinto l’equilibrio, anche se, a giudicare dal risultato e dai palloni toccati dall’attaccante del Bayern Monaco, la battaglia è stata ampiamente vinta dal centrale del Napoli che a questo punto ha avuto il merito di non aver fatto toccare neanche un pallone importante allo stesso Lewandowski.

L'equilibrio nella sfida tra Lewandowski e Koulibaly (SofaScore)
L'equilibrio nella sfida tra Lewandowski e Koulibaly (SofaScore)

Certo, anche per Koulibaly le sbavatura sono state tante, specie nella prima frazione, ma la sola capacità di non far scrivere nel tabellino dei marcatori il nome di Robert, è già abbastanza per essere soddisfatti di aver contribuito alla vittoria finale della gara da parte degli africani. Una sfida vera che ha confermato ancora una volta l’enorme qualità di Kalidou. Con il difensore azzurro concentrato su Lewa, a badare agli altri avversari poi, c’ha pensato il sorprendete compagno di reparto Salif Sane, capace di giocare una partita monumentale da vero veterano.

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Gueye fa (quasi) gol e blocca Milik

Una stagione travagliata, contrassegnata dall’ennesimo infortunio ma con la grande voglia di riprendersi nel finale di campionato con il Napoli per giocare alla grande il suo Mondiale. Che bello rivedere Milik di nuovo in campo dal primo minuto con Lewa, ma quanta fatica nell’approccio alla gara del giocatore azzurro. Lento, spesso molto impreciso anche nei passaggi di 2 metri, Milik ha sofferto molto in mezzo al campo, quasi alle spalle del bomber del Bayern Monaco, non riuscendo ad essere incisivo in questa sorta di ruolo di rifinitore alle spalle dell’ex Dortmund.

Ma la sua incapacità di giocata, è dovuta anche all’ottimo apporto a centrocampo per il Senegal di Gueye, bravo nel riuscire praticamente a tenere in mano l’intero reparto e capace di evitare di consentire il filtro tra il centrocampo polacco e Milik, bloccando tutti i palloni finiti tra i piedi del bomber del Napoli.

La deludente gara di Milik (SofaScore)
La deludente gara di Milik (SofaScore)

Ottimo in fase di interdizione e sorprendente anche in zona gol portandosi al limite dell’area di rigore nel primo tempo realizzando anche il gol dell’iniziale vantaggio su deviazione vincente di Cionek. Davvero ottimo il suo contributo e sfida con Milik vinta ampiamente.

Zielinski un fantasma, Szczesny la combina grossa

Nello specifico dunque non è andata benissimo a questa Polonia che contro un Senegal arrembante e rapido negli inserimenti ha trovato le maggiori difficoltà proprio nel riuscire ad arginare le avanzate offensive di Manè e compagni a centrocampo. Già, proprio nella zona nevralgica del campo dove agiva un altro ‘italiano' come Zielinski, stella di questa Nazionale e che invece ha deluso le aspettative fin dal primo momento. Chiuso completamente da Gueye, non è mai riuscito a far cambiare passo alla sua squadra a cui è mancata proprio quell'imprevedibilità nel cambio di passo tipica del jolly del Napoli.

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Ma ovviamente l'ex Empoli non è stato il solo a fare male contro il Senegal. Infatti, il raddoppio rocambolesco di Niang nella ripresa, è stato frutto anche di un'uscita nei tempi completamente sbagliata del nuovo numero 1 della Juventus Szczesny. Per l'estremo difensore della Polonia la colpa più grande è quella di essere uscito con colpevole ritardo dalla porta e con poca cattiveria nel riuscire a fermare l'attaccante del Torino Niang in un vero e proprio inedito ‘Derby della Mole'.

Quanta difficoltà per Wague con Grosicki

C’era qualcosa che non andava nell’assetto tattico preparato dal Ct del Senegal Cisse nei suoi ragazzi. Qualcosa che andava da migliorare soprattutto a destra dove la catena formata da Sarr e Wague ha mostrato qualche difficoltà. L’esterno d’attacco del Rennes, solo 20 anni, è stato a tratti devastante sulla fascia destra, ma non sempre riusciva a tornare per dare una mano al terzino Wague che è andato tante volte in difficoltà nell’uno contro uno con un fantasista come Grosicki.

I passaggi chiave di Grosicki (in rosso) e di Wague (in blu) (WhoScored)
I passaggi chiave di Grosicki (in rosso) e di Wague (in blu) (WhoScored)

Per il polacco di proprietà dell’Hull City, una partita a folate che l’ha visto accendersi in quelle poche volte che è stato innescato dai compagni, facilitato anche dall’incapacità dello stesso Wague di riuscirlo a contenere. Senza l’appoggio di Milik e con il solo Zielinski pronto ad andargli alle spalle e scambiare palla con lui, per Grosicki è stata una partita molto positiva ma è stato servito davvero poco e male dai suoi compagni di squadra entrati in campo in maniera troppo morbida e superficiale. L’unico a salvarsi nel disastro Polonia.

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