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Koulibaly e Insigne perdono la testa, il Napoli perde una grande occasione

L’espulsione di Koulibaly decide di fatto la sfida. Il franco-senegalese era fino a quel momento il migliore in campo. Il Napoli, sceso in campo con Callejon terzino poi spostato avanti dopo l’infortunio di Hamsik, ha completato 16 passaggi in più negli ultimi trenta metri. L’Inter ha cercato l’area attraverso le fasce, Perisic si sgonfia nella ripresa. Lautaro cinico.
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Un'espulsione che fa il gioco della Juventus. Koulibaly, migliore in campo per 80 minuti, butta via la partita del Napoli. Spalletti fa entrare Lautaro Martinez che firma la seconda vittoria dell'Inter nelle ultime dodici sfide di campionato contro gli azzurri con il primo gol dopo 496 minuti negli scontri diretti. L’Inter, che a parità di tiri chiude con cinque passaggi riusciti in più, conclude così la sesta partita casalinga di fila senza subire gol: non succedeva da aprile 2010. Nel concitato finale, rosso anche a Insigne, decisamente sotto tono.

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I numeri della partita

Ancelotti rischia l'uno contro uno dietro, con Koulybaly e Albiol a occuparsi di Icardi e Perisic e Rui a bloccare Politano, ala più classica, per liberare Callejon a tutta fascia. Spalletti, senza Nainggolan, conferma il trio di centrocampo già visto con buoni risultati a Roma. Ma sono le evoluzioni del secondo tempo a spostare gli equilibri. L'Inter gioca meglio nel primo tempo, il Napoli fa meglio nel secondo fino all'espulsione di Koulibaly. Gli azzurri completano 468 passaggi su 558, e sedici appoggi in più nella trequarti offensiva. Allan e Zielinski, che sfiora il gol vittoria, distribuiscono 129 palloni in due, e soprattutto 19 a testa negli ultimi trenta metri. Brozovic e Skriniar, i due recordman dell'Inter, 128. Le 22 verticalizzazioni di D'Ambrosio verso Politano restano la principale arma offensiva dei nerazzurri, Koulibaly si conferma primo regista arretrato del Napoli: riceve 17 volte da Mario Rui, appoggia in 16 occasioni verso Allan.

I tocchi e i tiri delle due squadre
I tocchi e i tiri delle due squadre

Callejon, due partite in una

Callejon solo formalmene parte da terzino destro, ma diventa uomo in più a crntrocampo per creare superiorità contro il trio nerazzurro e facilitare il distacco fra le linee, per ridurre i rifornimenti agli attaccanti. La presenza in questo ruolo atipico dello spagnolo, che deve fronteggiare un Asamoah più bloccato di D'Ambrosio, intensifica la centralità di Allan con Hamsik che va alto a pressare Brozovic e contrastare l'uscita bassa del pallone da parte della difesa dell'Inter. L'ex Real si trasforma in terzo attaccante aggiunto a creare un 3-4-3 in fase di possesso, che guadagna in imprevedibilità con Milik che occupa in avvio soprattutto il settore di centro-sinistra dell'area di rigore.

E' un Napoli molto ambizioso e offensivo, che quando difende torna al 4-4-2 più classico con le due linee di centrocampo e difesa compatte, strette.

I movimenti del trio d'attacco del Napoli nel grafico Sofascore. Spiccano i movimenti lontano dall'area di Milik per dare profondità
I movimenti del trio d'attacco del Napoli nel grafico Sofascore. Spiccano i movimenti lontano dall'area di Milik per dare profondità

Callejon, avanzato in un ruolo più naturale dopo la prima mezz'ora, crea la più grande occasione del Napoli nella ripresa a chiudere un'azione collettiva su un pallone fatto scivolare da Insigne verso il lato debole a sfruttare la linea difensiva più stretta dell'Inter. Lorenzo, oggi molto poco Magnifico, ha segnato un solo gol contro l’Inter in A: tra le squadre affrontate almeno cinque volte nella competizione solo contro l’Atalanta ha fatto peggio (zero reti in 11 sfide).

Mertens, che entra negli ultimi venti minuti per Milik, cambia gli equilibri offensivi del Napoli. Ancelotti cambia idea all'ultimo momento, lascia in campo Insigne per non perdere la possibilità di far combinare i due "piccoletti", e ricompone nel finale l'asse sarriano a sinistra con Ghoulam entrato per Mario Rui.

Bene Icardi, Perisic si spegne nella ripresa

Icardi, che prende la traversa da centrocampo direttamente dal calcio d'inizio, si erge a riferimento offensivo non solo dentro l'area. Tra le squadre affrontate più di una volta in Serie A, il Napoli è quella contro cui Maurito ha finora registrato la percentuale realizzativa più bassa (due gol con 25 conclusioni prima del match). I tagli fuori linea di Icardi diventano un elemento cruciale per alimentare gli inserimenti da dietro dei centrocampisti offensivi e la ricerca degli spazi senza palla di Perisic, sfidato in almeno un'occasione in avvio da Callejon in generoso ripiegamento.

Gli attaccanti nerazzurri insistono nel pressing su Koulibaly, che al 40′ salva sulla linea su Icardi. E' a lui che il Napoli demanda di frequente il primo possesso. Albiol, che permette nello stretto a Icardi di avvitarsi prima del salvataggio del compagno, perde un paio di palloni pericolosi in uscita al limite dell'area nelle fasi di maggiore pressione dell'Inter. Ma chiude il primo tempo con 9 disimpegni completati, di cui sei di testa

Come si sono integrati Perisic e Icardi nel primo tempo
Come si sono integrati Perisic e Icardi nel primo tempo

Perisic perde il primo duello del secondo tempo con Maksimovic, che gli ha ben bloccato la strada e gli ha reso più difficile tagliare senza palla verso l'area. Il croato non tocca praticamente palla in un secondo tempo in cui esce dalla partita: inevitabile il cambio con un jolly più svelto nello stretto come Keita Balde, che protesta per un rigore non dato per fallo di Albiol (il penalty comunque sembra esserci). Il Napoli fatica, ancor più dopo l'espulsione di Koulibaly, a coprire sui calci da fermo su Icardi, bravo ad uscire dalla marcatura a zona.

Koulibaly, migliore in campo fino all'espulsione

Se l'Inter non segna, molto del merito è di Koulibaly, determinante con i tre anticipi nella prima ora di gioco, con i quattro disimpegni di testa, con una partita di posizione e di avvio dell'azione che lo certifica come un centrale di lettura e di contrasto, e insieme come un regista arretrato: è infatti il secondo giocatore con più passaggi di media in Serie A dietro Brozovic.

Il franco senegalese, blindato con uno stipendio da sei milioni a stagione, si fa espellere per un vistoso ed evitabile applauso all'arbitro dopo un'ammonizione per una spinta a Politano. Spalletti si gioca il jolly Lautaro Martinez per Joao Mario, e all'ultimo minuto i cambi ripagano. Velo di Vecino, il Napoli ha un uomo in meno in copertura, e Lautaro Martinez segna il gol più importante della stagione.

La partita a centrocampo

Determinante l'influenza a centrocampo di Allan, Borja Valero e Brozovic, gli unici ad aver completato più di 40 passaggi nella prima ora di gioco. Lo spagnolo dell'Inter, 18 appoggi precisi su 19 nella trequarti offensiva nei primi 60 minuti, vede lo sviluppo della manovra particolarmente verso le fasce: è lui però il primo a uscire nell'Inter per Vecino.

La partita di Borja Valero
La partita di Borja Valero

Ancelotti ha schierato Ruiz e Zielinski come mezze-ali sul rispettivo lato debole per poter rientrare e occupare gli spazi di mezzo, ma dopo un buon avvio il Napoli fatica a tenere il pressing alto. Le due squadre, che hanno la media di passaggi a partita più alta della serie A, cercano di salire attraverso il fraseggio insistito e lo sfruttamento dei movimenti senza palla. Come dimostrano gli scatti di Callejon quando Fabian Ruiz dialoga con Insigne sull'altro lato.

Nei primi 20′, l'Inter completa nove passaggi in più nella trequarti offensiva, 23 contro 14, di cui sei completati da Borja Valero, anche se il Napoli ne realizza 5 su 8 in area, i nerazzurri appena uno su tre. L'infortunio di Hamsik (9 passaggi riusciti su 9 tentati nei primi 20′) riporta Callejon in un ruolo più tradizionale, con Ruiz davanti a Rui a sinistra e Maksimovic quarto a destra in difesa. Il Napoli, che in quel momento ha perso tre palloni (l'Inter ancora nessuno), beneficia dei tre appoggi offensivi e dei due dribbling su due di Allan nel primo quarto di partita.

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La sfida sulle fasce

L'Inter nella prima mezz'ora fa girare sette volte il pallone da Valero a Asamoah, altrettante dall'altra parte da De Vrij verso D'Ambrosio. Lo sviluppo bilancato delle fasce in avvio si combina con i 9 retropassaggi a tre dei nerazzurri nella prima mezz'ora, con una regia non frenetica che si traduce negli 80 passaggi completati contro 68 nella zona di centrocampo, figli anche dei 48 palloni distribuiti da Borja Valero e Brozovic, che ha la media passaggi più alta della squadra in campionato, nel primo terzo di partita.

L'Inter, che in media crossa più di tutte in A, libera al colpo di testa Joao Mario, particolarmente brillante con e senza palla nel primo tempo, per una delle migliori occasioni del primo tempo. L'azione si sviluppa da destra, il fronte su cui il Napoli si sbilancia di più dopo l'ingrwsso di Hamsik e la ridefinizione della difesa. Maksimovic, infatti, è più difensore di Mario Rui e dunque l'azione offensiva del Napoli inizia a svilupparsi con maggiore frequenza lungo la catena di sinistra.

I passaggi nel primo tempo. Più bilanciata la circolazione dei nerazzurri, che sfruttano i cross e i filtranti dalle fasce. Il Napoli entra in area attraverso fraseggio e corridoi centrali
I passaggi nel primo tempo. Più bilanciata la circolazione dei nerazzurri, che sfruttano i cross e i filtranti dalle fasce. Il Napoli entra in area attraverso fraseggio e corridoi centrali

La costruzione del gioco dell'Inter, con l'ingresso di Maksimovic, inizia a virare in maniera più decisa verso D'Ambrosio e Politano: notevoli le 12 verticalizzazioni del terzino che disegna così la più frequente combinazione di passaggi del primo tempo. L'ex Sassuolo, che completa 10 passaggi su 12 nella trequarti offensiva all'intervallo, viene cercato 28 volte nella prima ora di gioco.

L'ingresso nell'ultimo quarto d'ora, recupero compreso, di Ghoulam e l'espulsione di Koulibaly aprono più spazi. In dieci, il Napoli crea una clamorosa occasione per vincerla. Ma la beffa è dietro l'angolo. Spalletti la vince con un paio di jolly dalla panchina, il Napoli può prendersela solo con qualche difetto di personalità.

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