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Kean e Cutrone volano in Premier: se la ‘meglio gioventù’ italiana sbarca oltre la Manica

Patrick Cutrone e Moise Kean, due dei giovani più promettenti del nostro torneo e della nostra Nazionale, il prossimo anno giocheranno in Premier League. Le scelte fatte dai club, Milan e Juventus, sono diverse e sono differenti anche le reazioni da parte dei due calciatori al trasferimento al di là della Manica ma a volte sembra che non vi sia grande considerazione per i talenti di casa nostra dopo aver tanto discusso negli ultimi anni dei giovani poco impiegati dalle prime squadre e della discutibile valorizzazione dei vivai.
A cura di Vito Lamorte
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Professore: Lei promette bene, le dicevo, e probabilmente sbaglio, comunque voglio darle un consiglio, lei ha una qualche ambizione?
Nicola: Ma… non…
Professore: E allora vada via… Se ne vada dall'Italia. Lasci l'Italia finché è in tempo. Cosa vuol fare, il chirurgo?
Nicola: Non lo so, non… non ho ancora deciso…
Professore: Qualsiasi cosa decida, vada a studiare a Londra, a Parigi, vada in America, se ha le possibilità, ma lasci questo Paese. L'Italia è un Paese da distruggere: un posto bello e inutile, destinato a morire. (La meglio gioventù, 2003)

Nonostante il discorso del professore di Nicola Carati non fosse riferito al campionato di Serie A potrebbe essere racchiuso tutto in questo dialogo del bellissimo film di Marco Tullio Giordana ciò che è accaduto nelle scorse ore di calciomercato. Patrick Cutrone e Moise Kean, due dei giovani più promettenti del nostro torneo e della nostra Nazionale, il prossimo anno giocheranno in Premier League. L'attaccante di Como è stato acquistato dal Wolverhampton mentre il centravanti nato a Vercelli vestirà la maglia dell'Everton: due squadre di seconda fascia del campionato più seguito e con il maggior numero di introiti del mondo che fanno spesa da due big italiane. Un classe 1998 e un ragazzo nato nel 2000 che dal prossimo anno non vedremo più sui nostri campi ma sui terreni di gioco al di là della Manica.

Le scelte dei club e le reazioni dei ragazzi

Le scelte fatte dai club sono diverse e sono differenti anche le reazioni da parte dei due calciatori: se il Milan ha venduto per motivi di bilancio a 20 milioni di euro più bonus il suo numero 63, che non ha preso per niente bene questa decisione; la scelta di Kean, di accettare la corte dei Toffees, è dettata dallo spazio che avrebbe avuto in bianconero nell'anno di Euro 2020.

Due punte di valore e già vestite d'azzurro

Se dovessimo analizzare le schede dei due potremmo leggere che con 10 reti Cutrone è il marcatore più prolifico nella storia del Milan in UEFA Europa League mentre Kean è stato la vera sorpresa della Serie A di inizio anno ed è, letteralmente, esploso tra le mani di Allegri con 6 reti in poco più di un mese: entrambi hanno fatto parte dell'Under 21 eliminata ai gironi nello scorso Europeo di categoria, con l'ex juventino che è ormai in pianta stabile tra i convocati di Roberto Mancini, ma evidentemente tutto questo non è bastato per essere considerati all'altezza delle rispettive squadre.

Dalla valorizzazione dei vivai alla cessione definitiva

Negli scorsi anni si è spesso discusso, in maniera del tutto sbagliata, di pochi profili di spessore nel nostro calcio perché i giovani venivano poco impiegati dalle prime squadre e non vi era una buona valorizzazione dei vivai ma proprio quando qualcosa sembrava muoversi ecco che due dei profili più interessanti del nostro movimento vengono ceduti dai club che li hanno cresciuti fin da piccoli. Lo stesso discorso potrebbe esser fatto per alcuni movimenti effettuati in Serie A (vedi l'Inter che cede Andrea Pinamonti al Genoa quest'estate e Nicolò Zaniolo alla Roma lo scorso anno) e questo fa pensare che forse i nostri talenti meriterebbero un po' più di considerazione: spesso durante il mercato, per motivi diversi, i club devono essere molto accorti ai bilanci e all'aspetto economico ma non sempre è la scelta giusta.

La speranza è di rivedere al più presto Patrick Cutrone e Moise Kean nel campionato italiano e prendendo in prestito una frase di una nota canzone dei Beatles potremmo dire "I don’t know why you say goodbye, I say hello". Non è un addio, ma un arrivederci.

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