Juventus, quando vincere non basta: qualificazione Champions a rischio
E' tutto molto complicato in casa bianconera, maledettamente complicato. Se i quattro gol rifilati al Nordsjaelland ridanno a Conte una squadra che ha superato immediatamente lo shock della sconfitta in campionato contro l'Inter per 3-1, non tolgono la Juventus da una situazione più che delicata all'interno del proprio girone.
Pesano come un macigno i due punti persi in Danimarca e quel gol al 94′ del Chelsea che ha superato lo Shakhtar 3-2 nella sfida infuocata di Stamford Bridge.
Con tantissima fatica e ringraziando la Dea Bendata in occasione di tutti i gol segnati dai suoi uomini: l'1-0 di Fernando Torres, infatti, è frutto di un rimpallo su un rinvio sbagliato da Pyatov, protagonista in negativo anche sulla seconda marcatura inglese, quando offre – uscendo un po' troppo alla disperata di testa sulla trequarti – il pallone a Oscar che estrapola dal proprio cilindro tecnico un esterno destro dai 40 metri che si infila tra palo e traversa.
Per lo Shakthar l'orgoglio però porta sulle spalle il nome di Willian, che rimette a posto le cose per gli ospiti: 1-1 su assist di Fernandinho al 9′ e 2-2 su assist di Srna al 47′.
Gara riaperta e – allo JStadium – un sospiro di sollievo vedendo profilarsi un pareggio che avvantaggerebbe la Juventus in classifica, sempre nella speranza finale di un colpo gobbo della squadra di Lucescu. Nl secondo tempo la partita diventa sempre più equilibrata. Poi, nel finale, arriva il forcing disperato del Chelsea, a cui non serve a nulla il pareggio, premiato al 94′ dal colpo di testa del neoentrato Victor Moses su azione d'angolo.
Una beffa per Mircea Lucescu, ma anche per la Juventus.
La partita è appena finita, Conte attraversa i corridoi nei pressi della zona riservata ai giornalisti, ad un passo dalla zona mista e in quel momento da Londra arriva la notizia del gol del Chelsea che si ritrova sul 3-2 e sorpassa nuovamente i bianconeri che pensavano già di poter giocare lo scontro diretto del 20 novembre con la possibilità di qualificarsi direttamente.
L'allenatore juventino non gradisce e sbotta "C'è qualche merda che ha esultato?". Un'uscita forse eccessiva, dettata dalla tensione del momento ma che dimostra la situazione, non facile, in casa bianconera dove il risultato minimo in Europa era la qualificazione al secondo turno.
La Juventus dovrà per forza vincere contro gli inglesi nel prossimo match a Torino e poi conquistare almeno un pareggio in casa dello Shakhtar. Entrambe le avversarie guardano i bianconeri dall'alto verso il basso in classifica e potranno gestire le partite con due risultati utili su tre.
Il pari in Danimarca e quei gol che non arrivano – Una situazione difficile, figlia di quel maledetto pareggio esterno a Copenaghen, unica vera battuta d'arresto europea della Juventus che si era comportata benissimo a Londra in occasione del debutto in Champions contro i campioni in carica del Chelsea e aveva retto bene l'urto a Torino di uno Shakhtar che si è dimostrato una formazione di tutto rispetto, subendo la prima sconfitta solamente ieri a tempo scaduto, dopo aver battuto il Chelsea 2-1.
E figlia anche della cronica mancanza di un uomo d'area, un attaccante vero capace di fare gol quando serve.
Un handicap che sembra star costando tantissimo alla Juventus che anche per questo potrebbe pagare pegno in Europa. Se ieri sera a Torino non ce n'era necessità e si è visto con quattro gol facili arrivati da quattro giocatori differenti, questa assenza si è sentita sia in casa con lo Shakhtar sia nella oramai famosa trasferta danese. Non si può dire che Conte non ci abbia provato facendo giocare tutti i suoi attaccanti a disposizione, anche quel Nikolas Bendtner che ancora si fatica a capire come possa essere utile alla causa bianconera.
E a Torino contro il Chelsea, dovendo per forza segnare almeno un gol in più del proprio avversario per avere i tre punti-qualificazione, il compito si fa arduo.
Se non proibitivo.