Juventus-Genoa: risultato, tabellino e pagelle commentate
Il Genoa ‘ter’ di Juric contro ogni pronostico blocca 1-1 la Juventus allo Stadium e arresta la marcia trionfale di una ‘Vecchia Signora’, prima di oggi, incapace di conoscere un risultato diverso dalla vittoria. Merito della resistenza del Grifone, della capacità degli ospiti di restare aggrappati alla gara ma anche grande complicità dei padroni di casa colpevoli di non aver chiuso una gara che, già nel primo tempo, grazie al solito Cristiano Ronaldo, s’era messa nel migliore dei modi.
E poi, un vistoso calo fisico, un atteggiamento supponente e superficiale completano il quadro con Bessa, su assist di Kouamé, abile a bucare la retroguardia juventina e a siglare il punto del definitivo 1-1. Un pari che potrebbe riaprire il campionato e che, al di là di tutto mostra il volto umano di una Juve stanca e non certo concentrata al 100%, come di consueto, sull’obiettivo.
CR7, una giornata in ufficio: ancora in gol il fuoriclasse lusitano. Biraschi in crisi
Al netto delle voci che dagli Stati Uniti potrebbero turbare il suo umore e le sue prestazioni sul rettangolo verde, Cristiano Ronaldo, anche col Genoa, conferma una leggenda che va avanti da un bel po’ di anni: il lusitano è una macchina, un autentico automa.
E sì perché algido, freddo come il ghiaccio, il portoghese non distoglie lo sguardo dal suo obiettivo e, con la fame, la voglia, lo spirito competitivo che contraddistingue i grandi dello sport, prosegue sul suo binario, impassibile. E pure contro il Grifone, difatti, arriva una prestazione all’altezza della sua qualità e delle stimmate del Pallone d’Oro in carica. Corre, scatta, aiuta i compagni, calcia verso la porta, mette in crisi l’intero pacchetto arretrato rossoblù, e pure Biraschi che si arrangia come può, e poi, come di consueto, segna, determina e risulta fondamentale. Ed entra, in aggiunta, nella storia del gioco.
Quinto gol con la maglia della Juventus, sia pure con la correità del portiere Radu, ennesimo sigillo italiano e, per completare il quadro, la conquista della ‘palma’ di unico calciatore a siglare 400 reti nei top 5 campionati europei: automa sì ma anche leggenda.
Cancelo e Cuadrado imprendibili, Lazovic e Criscito in apnea
La Juventus è forte, molto più forte del pur ordinato e arcigno avversario di giornata. E lo dimostra, al di là del pareggio finale, con tante armi. Ad esempio, con la qualità nel palleggio, la facilità di possesso e, pure, la forza delle sue catene in attacco. E se quella mancina, quella composta da Alex Sandro e CR7 si mostra polivalente, col carioca più bloccato ed il portoghese a completa trazione offensiva, quella destra pare non conoscere altra condotta di gioco che quella della costante pressione, dell’ampiezza e dell’accompagnamento della manovra. Almeno nella prima parte del match.
I bianconeri, infatti, dominano sulla destra con Cuadrado sì ma in special modo con Cancelo capace, proprio alla Juve e dopo un anno di tirocinio formativo all’Inter, di consacrarsi in questo avvio e dimostrare tutte le sue enormi potenzialità per troppo tempo nascoste o altalenanti. E così, l’asse portoghese-colombiano sovrasta quello italo-serbo, composto da Criscito e Lazovic, per un Juventus che, grazie alla sua fascia destra, vola e segna.
Piatek s’impegna ma si inceppa: prima stecca allo ‘Stadium’
La sfida nella sfida di questo Juventus-Genoa era proprio quella fra Piatek e Cristiano Ronaldo. Due interpreti che, con i distinguo del caso, nelle rispettive formazioni sono di importanza capitale. Eppure, come da pronostico, la vita del polacco allo ‘Stadium’ non è stata semplice col #9 genoano ad incorrere, cosa mai avvenuta fin qui, nel primo passaggio a vuoto in termini di gol a referto da quando ha toccato il suolo italiano.
Merito della difesa bianconera, della compattezza del blocco juventino ma anche demerito di un Grifone apparso, in alcune circostanze, troppo lento, compassato ed impreciso in sede di contrattacco. Vita difficile, dunque, ma che non rileva certo una bocciatura per il ragazzo ex Cracovia con i suoi tagli, i suoi movimenti ed anche le sue conclusioni positive per la squadra e la sua autostima.
Kouamé solito levriero, Bessa punge ma che sonno per la Juve nella ripresa
Nella seconda porzione di gara la Juventus, ricca di calciatori reduci dagli impegni delle nazionali, mostra il suo lato peggiore. Un lato oscuro fatto di troppa indolenza, calo dell’attenzione, un po’ di acido lattico nei propri muscoli e tanta, tanta superficialità. Elementi, questi che in Serie A e contro questo Genoa possono complicare una gara invece già messa nei giusti binari nel primo tempo. E così, al 67’, Kouamé si guadagna un bel voto in pagella dando come al solito l’anima per la causa, per la sua squadra. L’#11 rossoblù si lancia defilato su un pallone che sembrava destinato ad uscire, lo raccoglie, lo mette in mezzo e trova Bessa che, implacabile, beffa Szczesny. Per una rete che premia la resilienza e la bravura degli ospiti nel restare aggrappati al match e bacchetta una Juventus incapace, stranamente, di chiudere prima una partita abbondantemente alla portata.
Tabellino e voti
Juventus (4-3-3) #1 Szczesny 6; #20 Joao Cancelo 7.5, #19 Bonucci 6.5, #4 Benatia 6, #12 Alex Sandro 6; #30 Bentancur 6, #5 Pjanic 6.5, #14 Matuidi 6 (Dal 70’ Dybala 6-); #7 Cristiano Ronaldo 7.5, #17 Mandzukic 6 (Dal 80’ Bernardeschi 6-), #16 Cuadrado 6+ (Dal 59’ Douglas Costa 5.5). A disposizione: #22 Perin, #21 Pinsoglio; #24 Rugani, #15 Barzagli, #3 Chiellini, #2 De Sciglio; #23 Emre Can, #33 Bernardeschi; #10 Dybala, #11 Douglas Costa, #18 Kean. Allenatore Massimiliano Allegri
Genoa (3-4-1-2) #97 Radu 5; #14 Biraschi 5.5, #17 Romero 6-, #4 Criscito 6; #32 Pedro Pereira 5.5 (Dal 79’ Gunter 6), #8 Romulo 6, #30 Sandro 5.5, #22 Lazovic 5; #24 Bessa 7- (Dal 82’ Hiljemark s.v.); #11 Kouamé 6.5 (Dal 85’ Pandev s.v.), #9 Piatek 6+. A disposizione: #1 Marchetti; #33 Lakicevic, #3 Gunter, #5 Lisandro Lopez, #87 Zukanovic; #18 Rolon, #88 Hiljemark, #40 Omeonga; #19 Pandev, #45 Iuri Medeiros, #10 Lapadula. Allenatore Ivan Juric