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Juventus, Conte: “Non so se ho la forza di continuare”

Il tecnico bianconero resta evasivo sul proprio futuro dopo la vittoria sull’Atalanta: “Dovremo parlare con la dirigenza di tante cose, in questi tre anni ho dato davvero tutto”. Dietro l’angolo il Psg e il Monaco.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Juventus vince la sua 31a partita stagionale contro l'Atalanta nella serata dei primi festeggiamenti del 32° scudetto, quello dei record, il terzo consecutivo. Il tricolore, a detta di tutti, di Antonio Conte il tecnico della svolta capace di ridare lustro ad un club che solamente qualche anno fa era in piena crisi tecnica e societaria. Il gol di Padoin ha lasciato intatte le speranze di conquistare l'ennesimo storico primato, quello della terza cifra, i 100 punti in classifica: mancano solo  gare, 6 punti in palio e attualmente i bianconeri sono a quota 96. Manca poco, pochissimo così come alle altre questioni che tengono in ansia i tifosi come i rinnovi dei principali campioni e dello stesso tecnico. Che a fine gara, dopo i festeggiamenti, non nasconde la possibilità di poter anche cambiare panchina lasciando aperto ogni scenario e smentendo di fatto le dichiarazioni di Marotta rilasciate solamente qualche ora prima. Dietro l'angolo, le offerte pronte dalla Francia: Psg e Monaco non hanno mai nascosto il loro debole per Conte e hanno già fatto capire che con Blanc e Ranieri il discorso è oramai chiuso. Ma ci potrebbe anche essere un inizio di braccio di ferro con la società per ridiscutere un contratto plurimilionario.

Questione di forze – Antonio Conte è lapidario sul proprio futuro e senza giri di parole ammette anche la possibilità di trovare nuove soluzioni professionali a fine stagione: "Abbiamo sempre detto che a bocce ferme parleremo, faremo attente valutazioni su tutti i punti di vista. Sono stati tre anni molto intensi e stancanti. La mia famiglia e le persone a me care sanno quanto ho messo in questi tre anni. Io devo parlare con i dirigenti. La Juve sarà sempre la mia casa, lo ero anche ad Arezzo, Bari, Bergamo. Però, c’è bisogno di confrontarci in modo sereno. Valuteremo quello che è il bene della Juve. Bisogna capire se avrò la forza di andare avanti. Altre 100 panchine in bianconero? Le 100 partine sono un motivo d’orgoglio, ci sono dei numeri eccezionali. Anche la media di punti è incredibile, difficilmente migliorabili. Bisognerà fare attente valutazioni, vedremo".

Tra Europa e Campionato – Per il tecnico bianconero la stagioe è stata comunque perfetta, malgrado la delusione europea che è rimasta indigesta: "Questo scudetto è storico, per quello che abbiamo fatto in tre anni. Ricostruire tutto e vincere per tre anni consecutivi e fare un gran percorso anche in Europa. E' soltanto il mio secondo anno che facciamo le coppe, abbiamo fatto percorso importante di crescita a livello europeo, però per tutte le cose ci vuole tanta pazienza. La storia della Juve in questo momento è un handicap. Ma non è semplice per tanti motivi. In Italia non sarà migliorabile.

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