69 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

“Juve, per vincere in Europa serve di più”. 5 motivi per dare ragione a Buffon

Con l’avvicinarsi della sfida contro il Lione, in casa bianconera sale la tensione per una gara che potrebbe essere decisiva per le sorti del girone bianconero. Nelle sfide di Champions servirà una Juventus più attenta e determinata.
A cura di Alberto Pucci
69 CONDIVISIONI

Massimiliano Allegri, nei giorni scorsi, aveva già avvertito i suoi giocatori: "La sfida contro il Lione è molto più importante di quella con il Napoli". Saltato l'ostacolo partenopeo, per Buffon e compagni è dunque arrivato il momento di riprendere la strada verso Cardiff: sede della prossima finale di Champions League. In testa al girone, insieme al Siviglia, la vecchia signora ritrova il Lione dopo i novanta minuti già giocati in Francia: sfida che ha messo nuovamente in risalto le differenze tra competere (e vincere) nella nostra Serie A e scendere in campo nel massimo torneo continentale. Così come ha dichiarato proprio lo stesso Buffon, dopo la vittoria sulla formazione di Sarri, la Juventus dovrà presentarsi al cospetto del Lione con la giusta determinazione e attenzione. Il capitano ha dunque avvisato la truppa: per vincere in Europa serve altro.

Immagine

1. Massima attenzione

I minuti finali della sfida contro il Napoli, in pratica li ha giocati anche Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese si è infatti sgolato, al limite della sua area tecnica, per riprendere i suoi ragazzi: colpevoli di qualche disattenzione e di qualche appoggio fatto con troppa sufficienza. Se in Serie A questi errori non vengono "monetizzati" dall'avversario, in Europa succede esattamente il contrario. Contro il Lione servirà una Juventus attenta, coesa tra i reparti, solida in difesa e a centrocampo e letale in attacco.

2. Un gioco da ritrovare (e migliorare)

Il graduale rientro di Claudio Marchisio è una buona notizia per Allegri che, fino ad ora, si è dovuto arrangiare con alternative non all'altezza del "Principino". Hernanes ha deluso, Pjanic e Khedira sono andati a corrente alternata e le alternative (i vari Asamoah, Sturaro e Lemina) non hanno ancora dato il loro apporto. In Champions League servirà maggior supporto (in entrambe le fasi) da coloro che giocheranno nella zona nevralgica del campo. Come dimostrato in queste prime dieci giornate di campionato, il gioco bianconero non è così scintillante come quello della scorsa stagione. Colpa di qualche infortunio di troppo, ma anche di un passo indietro di alcuni campioni juventini.

3. Mentalità vincente

Come già dimostrato in questi anni, la Juventus ha nel proprio dna la mentalità giusta per dire la sua anche in Europa. Il problema, però, è che spesso ci si dimentica che anche gli stessi avversari scendono in campo per vincere: cosa che non accade in Italia. Ecco perchè la concentrazione che chiede Allegri, fondamentale in campionato, diventa decisiva in Champions League dove il primo errore si paga a caro prezzo. Come ha ribadito lo stesso Buffon, la squadra avrà seguire attentamente le indicazioni di Allegri e mettere in campo tutto ciò che è stato provato a Vinovo nelle ultime ore.

4. La qualità dell'avversario

La qualità non basta, direbbe Frank de Boer, ma in Europa è fondamentale. Il gap tecnico tra le rose della nostra Serie A e quello dei principali campionati europei è imbarazzante e decisivo. Un problema che, spesso, viene a galla proprio nelle partite di Champions o di Europa League, dove Juventus e Napoli trovano molte difficoltà. I famosi "top player" ormai abitano quasi tutti all'estero e, tra l'altro, condividono il campo con i giovani migliori: quelli che in Italia non abbiamo il coraggio di lanciare.

5. Le sfide da dentro o fuori

Sin dall'arrivo di Antonio Conte, la Juventus ha inoltre dimostrato di faticare molto nella partita "secca". Abile nel conquistare punti e nel gestirli fino alla fine in un lungo campionato come quello italiano, la vecchia signora si è trovata invece più a disagio in gare da "dentro o fuori": spesso finite male, perchè affrontate senza la giusta personalità. L'eventuale atteggiamento aggressivo dell'avversario (come testimoniato anche da alcune partite di Serie A), ha spesso finito per mettere in difficoltà non solo il centrocampo di Allegri, ma anche il reparto bianconero più affidabile: ovvero la difesa capitanata proprio da Gigi Buffon.

69 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views