Juve che figuraccia! Ma in Europa siamo abituati
L'unico aspetto positivo è che non è arrivata la sconfitta. Il resto è da buttare. La trasferta di ieri sera per il terzo turno di Champions League della Juventus in terra danese aveva il profumo della facile conquista della prima vittoria stagionale europea ma si è ben presto trasformata in un quasi incubo. Lo sconosciuto Nordsjaelland è addirittura riuscito ad andare incredibilmente in vantaggio e a reggere l'urto juventino fino a dieci minuti dalla fine quando il solito Vucinic, entrato nella ripresa, ci ha messo la zampata per l'1-1 finale a Copenaghen evitando una amarissima beffa.
Senza entrare nel merito dell'incontro di ieri sera e restando al risultato finale, resta l'amarezza e la rabbia di non aver dimostrato tutto il proprio valore proprio nel match perfetto, con un avversario più che modesto e sulle ali dell'entusiasmo per aver battuto il Napoli 2-0 nello scontro diretto di Torino per la vetta della serie A. Insieme alla Juventus, che in Danimarca arrivava per ottenere il primo successo europeo dopo 8 gare consecutive pareggiate, anche a suon di gol e di spettacolo, ha fatto una brutta figura anche tutto il calcio italiano. I bianconeri ci rappresentano, sono i campioni in carica, sono la miglior formazione della Serie A, guidando la classifica senza sconfitte da quasi 50 gare. Una macchina perfetta con l'unica pecca di non segnare molto ma con il pregio di subire pochi gol e mandare a segno senza differenza difensori, centrocampisti e attaccanti.
Passano quindi anni, siamo a metà anni '70 ed è ancora legata ai colori bianconeri una nuova sonora e inaspettata sconfitta. In semifinale di Coppa Campioni 77-78, la Juve del Trap inciampa sul Club Brugges che nel match di ritorno si impone per 2-0 segnando il gol partita nei tempi supplementari a 4 minuti dalla fine con Renè Vandereycken.
Per chiudere le brutte figure bianconere, ci si sposta nel terzo millennio, stagione 2000-2001: contro il Panathinaikos i bianconeri guidati da Ancelotti perdono 3-1 chiudendo all'ultimo posto nel proprio girone e salutando non solo la Champions ma anche il ripescaggio in Uefa, in una delle peggiori avventure in Europa del club bianconero.
Vittoriosi per 4-1 a San Siro i rossoneri verranno umiliati 4-0 con gol decisivo su autorete di Cafu e tanti saluti alla qualificazione alla semifinale. Poi ci fu la beffa contro lo Zurigo, nel 2009, nel turno preliminare con gli svizzeri che si imposero incredibilmente a San Siro per 1-0 con gol di Tihinen al 10′. Ma peggio, molto peggio, capitò ad Istanbul, il il 25 maggio del 2005, nella oramai conosciutissima finale contro il Liverpool di Rafa Benitez. Forse la beffa più cocente del Milan che avanti senza problemi per 3-0 si fece rimontare in soli 6 minuti dagli inglesi che si portarono sul 3-3 e conquistarono prima i supplementari e quindi i rigori, dove vinsero 5-6 la loro quinta Coppa.
Un pareggio ai limiti dell'imbarazzo anche per il rigore sbagliato da Recoba nei minuti finali del match. Qualche anno dopo, nel 2003-2004, arriva la sconfitta interna contro l'Arsenal: 1-5 davanti ad un San Siro ammutolito che assiste ad una delle goleade più pesanti nella storia europea dei nerazzurri. Poi, ancora risultati imbarazzanti nell'epoca recente con la sconfitta di Brema per 3-0 nell'ultimo match del girone dove l'Inter di Benitez (campione in carica) viene umiliata dai tedeschi. O con il 2-5 subito a Milano dall'Inter di Leonardo contro lo Schalke04 nell'andata dei quarti di finale nella stessa edizione di Champions, con conseguente uscita dalla competizione.
Ma tante altre partite han fatto la ‘storia' delle beffe interiste in Europa: nell'89-90 l'eliminazione nel primo turno ad opera del Malmoe in Coppa Campioni, l'uscita in Coppa Uefa nel 1995 perdendo in casa contro il Lugano del ‘bomber' Carrasco, l'eliminazione in Coppa Uefa nel 2000-2001 perdendo il match a San Siro 2-0 contro gli spagnoli dell'Alaves, fino all'eliminazione ai quarti di Champions (stagione 2005-2006) per opera del Villarreal e agli ottavi (2006-2007) per opera del Valencia.
Dalla Roma al Chievo, ad ognuno la propria beffa – Infine, una chiosa anche per le altre squadre italiane come la Roma. Scoppole clamorose sono state subite nel 2008-2009 in Champions contro il Cluj, vittorioso all'Olimpico 2-1 al debutto stagionale della Roma di Spalletti o nel 2010-2011 quando il Basilea al primo turno, umilia i giallorossi di Ranieri per 1-3. Anche se la più sonora sconfitta (e relativa brutta figura) targata Roma è targata Manchester United, stagione 2007-2008, con il 7-1 dell'Old Trafford che schianta i capitolini fuori dall'Europa.
Ma ce n'è per tutti: l'Udinese sbattuta fuori dai preliminari Champions dallo Sporting Praga quest'anno, come accadde alla Sampdoria (nello spareggio del 2010) prima contro il Werder Brema (qualificatosi grazie ad un gol nei supplementari nel match di ritorno a Marassi) o al Chievo eliminato nel 2006 dai bulgari del Levski Sofia, malgrado uno spettacolare 2-2 al Bentegodi con doppietta di un giovane Amauri. Sconfitte e delusioni che si sommano alle clamorose ultime eliminazioni (sempre ai preliminari) di Palermo e Roma in Europa lo scorso anno.