Juve, Allegri: “Uscire dalla Champions non è un fallimento”. E allora perché è arrivato CR7?
"Se usciamo dalla Champions non è un fallimento", dice Massimiliano Allegri in vista della gara di Champions contro l'Atletico Madrid. La prima cosa che viene in mente rispetto a un'affermazione del genere è: e allora cosa lo hanno comprato a fare Cristiano Ronaldo? Martedì prossimo la Juventus gioca una gara spartiacque, per la stagione e per le scelte future: l'obiettivo minimo per una società che ha investito tanto per ingaggiare CR7 non può essere uscire agli ottavi di finale, semmai è arrivare almeno in finale. Che la si vinca o meno può dipendere da tanti fattori, però è il traguardo da raggiungere.
La posizione espressa dal tecnico è già motivo sufficiente per dirsi addio con stima per quanto fatto finora e la capacità di implementare il lavoro iniziato con Antonio Conte. A Torino vincere il campionato non basta più. Non è bastato il furore agonistico dell'ex ct, nemmeno è sufficiente il pragmatismo tattico dell'attuale allenatore.
Credo che abbiamo lavorato molto bene in questi quattro anni e mezzo, ci siamo sempre giocati la Champions – ha aggiunto il tecnico in conferenza stampa -. Sono arrivato nello scetticismo, siamo arrivati per 5 volte agli ottavi e per 2 volte in finale (a Berlino nel 2015, a Cardiff nel 2017 ndr). C'era gente che aveva paura di giocare col Malmö… Le finali vanno vinte, ma abbiamo trovato due squadre importanti (Barcellona e Real Madrid, ndr). Se non riusciamo quest'anno sarà l'anno prossimo magari ma non si può parlare di fallimento.
Il futuro del tecnico non può dipendere da una sola partita, è il concetto espresso da Pavel Nedved. Infatti, la posizione di Allegri rientra in un contesto più generale che comprende un altro tipo di valutazione: una squadra come la Juventus può permettersi di giocare a Napoli come una provinciale che non supera mai la metà campo e si lascia schiacciare? Ecco, al di là dei trofei vinti, della Champions (che è diventata un'ossessione), posto che in Italia non ci sono rivali all'altezza perché differente è lo spessore economico e dei mezzi per competere, quel che lascia perplessi è proprio l'aspetto del gioco. Particolare che rimanda al quesito iniziale: che prendi a fare Cristiano Ronaldo?