Italia-Spagna: le pagelle commentate sul risultato di 3-1
Ottimo esordio dell’Italia Under 21 di Di Biagio che, al cospetto della temibile Spagna di De La Fuente, vince, ribalta l’1-0 iberico e anche una situazione, in avvio, difficile con le giovani Furie Rosse in totale controllo delle operazioni. Merito della tenuta psicologica dei ragazzi e poi di un Federico Chiesa in grande spolvero capace, nel momento del bisogno, di alzare l’asticella del suo rendimento e rivelarsi decisivo: prima, col pari al 36’, e poi col momentaneo 2-1, che consente ai suoi di sorpassare la Rojita, al 64’. Pellegrini, all’82’ la chiude guadagnandosi e poi calciando un penalty (avallato dal Var) perfetto che spiazza Unai Simon e mette Ko il collettivo spagnolo. Italia prima e a più uno in termini di gol fatti sulla Polonia in grado di battere il Belgio 3-2 nella sfida delle 18.30. Qui, al termine di un match inaugurale di rara bellezza, duelli individuali e di squadra di questa prima gara italiana del Gruppo A.
Chiesa show, Aguirregabiria gli prende solo la targa. Bis nella ripresa
Ci si attendevano le stelle, e le stelle, in questa finale anticipata che vale quasi 1 miliardo di euro, rispondono. Dani Ceballos ci mette appena nove giri d’orologio per prendersi gli applausi del ‘Dall’Ara’, ma il proscenio è tutto di Federico Chiesa che dimostra con i fatti la sua assoluta estraneità alle vicende di mercato. Rivelandosi, nel momento di massima difficoltà del primo tempo, l’ancora di salvezza, il go to guy, il gioiellino a cui affidarsi per sovvertire spezzoni di gara delicati. E poi, nel secondo tempo, infliggere il colpo del Ko. E già per questa sua incredibile, e pure impagabile dote, il #14 di Di Biagio merita un plauso. Addirittura una ovazione, invece, quando, al 36’, con appena due tiri da fuori a referto per i nostri, su suggerimento lungo di Barella, mette giù la palla, affronta con astuzia e bruciante velocità Aguirregabiria per poi superarlo e mettere la palla alle spalle di Unai Simon. Gol del pari e ‘Dall’Ara’ in visibilio.
E, tutto sommato, grande affare per gli azzurrini in balia, in avvio, delle giovani Furie Rosse. Ma Chiesa va oltre, al di là della pregevole firma del pari, si palesa esempio da seguire quando, specie in ripartenza o nel caso in cui gli avanti italiani perdono palla sulla trequarti rivale, si accanisce in pressing dando fondo a tutta la forza dei suoi quadricipiti per rincorrere gli avversari. Nella ripresa, poi, completa il quadro, di rapina, approfittando della confusione nell’area spagnola creata dall’ingresso di Cutrone e realizzando di piatto il gol del 2-1, della remuntada azzurra. In sostanza: qualità, forza fisica, difesa ma anche una personalità fuori dal comune. Anche, contro la Spagna.
Dani Ceballos, giocatore superiore: gol e qualità. Mandragora ci capisce poco
Due anni fa la Spagna uscì in lacrime dall’Europeo in Polonia in finale con la Germania. E in quella squadra, oltre a Jorge Meré e Jesus Vallejo, c’era un certo Dani Ceballos. Già all’epoca, stella della Rojita e miglior giocatore della manifestazione grazie anche al rodato tandem con Saul Niguez, trascinatore della formazione di Celades con 5 gol totali. Oggi, questa versione dell’Under spagnola, col Colchonero fuori dai giochi, è praticamente sua. E lo fa vedere fin da subito. Nei primi 30’ di gioco del match, quasi esclusiva degli ospiti, infatti, il #10 in forza al Real Madrid illumina la mediana e, in un centrocampo, quello delle Furie Rosse, a geometria variabile, rende letale la fluidità voluta dal Ct De La Fuente.
Scende sui passi di Zubeldia, vertice basso dei suoi, si sposta sulle corsie, permettendo a Soler e a Oyarzabal di entrare dentro al campo e, pure, si inserisce con continuità, con o senza la palla. E proprio in una di queste sue iniziali sortite, l’asso Blanco trova la giocata vincente con un tiro a giro dai 25 metri che si infila nell’angolo alto di Meret. Barella gli concede spazio e lui se lo prende palesando, poi, più avanti, una certa qualità anche nell’alleggerire gli attacchi avversari e rincorrere le mezzeali italiane con Mandragora, l’altro #10 della sfida, che esce sconfitto, nel duello individuale fra i Diez della contesa. Alla fine però, Ceballos si arrende a Chiesa e alla voglia di successo del sodalizio di casa.
Fabian Ruiz sfida Barella, quanto talento sulla mediana
Uno dei duelli più interessanti (anche se si svolge per soli 45’ di gioco, per via dell'uscita dal campo per infortunio di uno dei due protagonisti) più a distanza che corpo a corpo, è quello che si consuma sulla mediana del terreno di gioco di Bologna. Da una parte, difatti, c’è Fabian Ruiz, dall’altra Nicolò Barella. Insomma, due dei migliori centrocampisti in circolazione, non solo nell’Europeo di categoria ma anche in serie A e, forse, in Europa. L’uno, ci mette qualità, tecnica e una sorta di delicatezza estetica nel gesto che lo esalta fino ai confini artistici, l’altro, quantità, forza fisica, energia, voglia, determinazione, concretezza e pure dei lanci, come quello del pari di Chiesa, di rara bellezza. L’uno contro l’altro per la gioia degli occhi dei puristi del pallone, per un duello personale, finito sul pareggio, straordinario, intenso e che rivedremo, per anni, nel nostro massimo campionato: Napoli e chissà Inter, gongolano. Con Pellegrini, poi, non da meno in questo stratosferico contesto. Bravo in entrambe le fasi, a regalare geometrie alla squadra e qualche giusto inserimento con uno di questi, all'80', a fruttare il rigore, poi calciato dallo stesso talento della Roma, del definitivo 3-1.
Bene Bonifazi e Mancini, Borja Mayoral annullato
Tanti ballottaggi per Di Biagio anche in difesa dove in rosa ci sono tutti calciatori potenzialmente titolarissimi. La scelta, che alla fine paga buoni dividendi, cade su Bonifazi e Mancini alti, fisici, attenti, reduci da un’ottima annata e, pure, bravi con i piedi rivelandosi complementari: destro l’atalantino, quasi ambidestro l’estense. E Borja Mayoral, cavallo di Troia degli iberici, soffre non poco la capacità aerea dei due ma anche l’attenzione del tandem centrale dell’Italia.
Il talento del Levante, difatti, tocca pochi palloni, dialoga ancor meno con i compagni e, pur mettendo insieme i movimenti giusti, non riesce a creare quegli spazi, vitali, per le imbeccate della Rojita. Insomma, bene i due con gli esterni bassi, Dimarco e Calabresi, abili in sovrapposizione ma soprattutto utilissimi quanto a diagonali e a tenere compatta la linea italiana.
Tabellino e voti
Italia (4-3-3) #22 Meret 6+; #2 Calabresi 6+, #13 Mancini 6.5, #4 Bonifazi 6.5 (Dal 88’ Bastoni s.v.), #12 Dimarco 6; #7 Pellegrini 7, #10 Mandragora 6-, #18 Barella 7; #14 Chiesa 8, #9 Kean 6 (Dal 60’ Cutrone 6+), #8 Zaniolo 5 (Dal 42’ Orsolini 5.5). A disposizione: #1 Audero, #16 Montipò; #6 Bastoni, #19 Romagna; #5 Tonali, #21 Locatelli, #23 Murgia, #3 Pezzella, #15 Adjapong; #11 Orsolini, #9 Cutrone, #17 Bonazzoli. Commissario Tecnico Luigi Di Biagio 7
Spagna (4-2-3-1) #13 Simon 6; #15 Aguirregabiria 5.5, #2 Vallejo 5.5, #4 Jorge Meré 6, #3 Caricol 6; #10 Dani Ceballos 7, #6 Fabian Ruiz 6.5 (Dal 46’ Merino 5.5); #7 Soler 6, #14 Zubeldia 5.5 (Dal 67’ Fornals 6), #11 Oyarzabal 5.5 (Dal 84’ Rafa Mir s.v.); #9 Borja Mayoral 5. A disposizione: #23 Dani Martin, #1 Sivera; #5 Unai Nunez, #16 Lirola; #12 Manu Vallejo, #22 Fornals, #8 Merino, #19 Dani Olmo, #17 Pedraza, #21 Roca, #20 Firpo; #18 Rafa Mir. Commissario Tecnico José Luis De La Fuente 5.5