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Italia, dalla disfatta di Madrid al Mondiale sul divano: come nasce l’era Mancini?

Da quel maledetto 2 settembre 2017 al Bernabeu la Nazionale sembra finita in questo tunnel lunghissimo e le scelte del neo commissario tecnico Roberto Mancini per le sue prime gare ufficiali della UEFA Nations League con la Polonia e il Portogallo lo dimostrano: un buon mix di calciatori per cercare la via più semplice per tornare a far splendere il movimento azzurro. Sarà questa la strada giusta? Lo sapremo presto.
A cura di Vito Lamorte
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Sono passati 12 mesi e due giorni dalla sconfitta dell'Italia a Madrid che segnò l'inizio di un inesorabile tracollo che portò alla mancata qualificazione della nostra Nazionale al Mondiale di Russia 2018. Da quella sciagurata notte di Milano del 13 novembre 2017 la selezione azzurra ripartirà con gli incontri ufficiali e incontrerà Polonia e Portogallo nel giro di quattro per la nuova competizione della UEFA, ovvero la Nations League. Lo strascico della "scoppola" rimediata dalla Spagna fu talmente pesante che l'Italia nei mesi successi sono arrivati due striminziti 1-0 sull'Israele e sull'Albania e un pareggio per 1-1 con la Macedonia prima della debacle con la Svezia. Il bilancio complessivo delle gare, ufficiali e non, dalla notte del Santiago Bernabeu per l'Italia è di 3 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte.

I risultati delle ultime 15 partite della Nazionale (fonte Transfermarkt)
I risultati delle ultime 15 partite della Nazionale (fonte Transfermarkt)

Dopo la partita con la nazionale spagnola l'ex commissario tecnico Gian Piero Ventura, che a distanza di tempo ha detto che non accetterebbe più l'incarico, sembrava abbastanza certo di portare l'Italia al Mondiale attraverso i playoff ("Per una partita non può cambiare il nostro percorso. Se una partita incide sull'autostima vuol dire che non siamo competivi") ma la situazione da quel maledetto 2 settembre è capitolata e mentre gli altri si divertivano a tifare per le squadre impegnate in Russia noi eravamo a casa a "rosicare" per quello che poteva essere e non è stato (nonostante le ultime due apparizioni ai Mondiali non fossero state delle migliori).

Dove siamo e dove stiamo andando?

Dopo le dimissioni dal ruolo di presidente della FIGC di Tavecchio e l'esonero di Ventura da CT, per non farci mancare nulla ecco che all'Assemblea Elettiva del 29 gennaio 2018 non uscì il nome del nuovo presidente federale e la FIGC venne commissariata dal CONI: Giovanni Malagò che prese le redini della Lega di Serie A mentre Roberto Fabbricini diventò commissario straordinario della Federcalcio. Ai vertici la situazioni è sempre la stessa, non ci sono novità mentre fino al 13 maggio la Nazionale è stata nelle mani di Luigi Di Biagio e il giorno successivo venne nominato commissario tecnico dell'Italia Roberto Mancini.

Dopo le tre amichevoli di giugno con l'Arabia, la Francia e l'Olanda è arrivato il momento delle prime gare ufficiali e il neo CT non ha nessuna intenzione di fare brutte figure ma nella conferenza stampa che ha messo tutti in guardia:

Mai da noi è stato così basso l'utilizzo degli italiani, e allora dobbiamo inventarci qualcosa. E per questo faccio un certo tipo di convocazioni. Perché credo che ci siano italiani molto bravi, sicuramente più bravi di tanti stranieri che giocano al posto loro.

L'ex allenatore di Inter e Manchester City ha chiamato due baby come Pellegri e Zaniolo facendo capire che c'è bisogno di ragazzi giovani pronti ma per essere competitivi in campo internazionale sia con i club che con la Nazionale e non ha nessuna intenzione di non fare esperimenti per cercare la via più semplice per tornare a far splendere il movimento azzurro. Come nasce l'era di Mancini al timone della Nazionale? L'idea è precisa e c'è un messaggio ben chiaro in quei 31 nomi: c'è un buon mix di calciatori navigati, ragazzi in rampa di lancio e giovani a cui bisogna dare fiducia; insomma un gruppo in cui non ci si basa troppo sul peso all'età e sull'esperienza ma si cerca la via giusta per uscire da questo tunnel lungo 12 mesi e due giorni. È la via giusta? Lo sapremo presto.

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