Italia, da Allegri a Conte, passando per De Biasi, ecco 5 nomi per la panchina azzurra
Dopo il disastro Ventura che ha avuto la colpa di non permetterci di accedere al Mondiale di Russia 2018, l’Italia del calcio ora chiede a gran voce una svolta. Un cambio in panchina immediato con un allenatore pronto a prendersi le proprie responsabilità, guidare la nostra selezione con grinta e determinazione trasmettendo le proprie idee al di là degli elementi a disposizione. Un po’ come ha fatto Conte nell’ultimo europeo 2016 in Francia quando, con Pellè ed Eder in attacco, non proprio Mbappè e Griezmann, riuscì quasi a portarci alle semifinali prima di fermarsi solo ai rigori contro la Germania. E allora ci vuole un allenatore di polso, capace, che sappia quello che fa e che soprattutto sappia di avere fra le mani la Nazionale italiana, una delle selezioni più forti al mondo.
Un Paese che fa del calcio il proprio pane quotidiano e che ha solo voglia di divertirsi anche in ambito internazionale. E allora quali potrebbero essere gli scenari futuri? Sicuramente la suggestione Ancelotti, appena licenziato dal Bayern Monaco, sembra essere la più ghiotta, ma non sono da scartare le eventuali soluzioni che portano ad Allegri, il ritorno di Conte o addirittura a Gianni De Biasi che con l’Albania ha fatto bene negli ultimi anni e che potrebbe essere, anche per il budget a disposizione della Federazione, il profilo perfetto. Ma non è tempo di rischiare. Vediamo allora la Nazionale possibile in campo con i moduli di questi 5 candidati alla panchina azzurra.
Il suggestivo ritorno di Conte
Chiamata pure suggestione o semplice impulso di ammirazione per questo allenatore, ma l’Italia intera vuole a gran voce il ritorno di Antonio Conte sulla panchina dell’Italia. Secondo la stampa britannica appare sempre più probabile il divorzio tra il Conte e il Chelsea al termine dell'attuale stagione. Conte avrebbe voluto lasciare già la scorsa estate se una esorbitante penale non l'avesse costretto a restare allo ‘Stamford Bridge’. Secondo il Sun, se dovesse lasciare a fine stagione, o addirittura a campionato in corso dato che già contro lo United di Mourinho era alla sua ultima spiaggia dopo il ko di Roma in Champions, non gli mancheranno le offerte di svariati club.
La Federazione italiana su tutte. E allora nel suo collaudato 3-5-2 ecco che potrebbero trovare spazio i vari Florenzi sull’out destro, Darmian a sinistra con la difesa a 3 leggermente modificata con Rugani o Caldara al posto di Barzagli e Romagnoli pronto a subentare. Immobile e Insigne là davanti con Bernardeschi e Chiesa pedine fondamentali insieme a Candreva da muovere in qualsiasi modo. La suggestione Barella (modello Kante) a centrocampo e Pellegrini a dare una ventata di freschezza al reparto.
Allegri l’ha detto: “Mi piacerebbe allenare la Nazionale”
"Tra 5-6 anni smetto, ma la Nazionale mi interessa. La Nazionale è un’altra cosa. È un motivo d’orgoglio. E ti dico anche che la Nazionale italiana dei nati tra il 1992 e il 2000 ha due generazioni di giocatori molto bravi. Sarà una Nazionale forte, nei prossimi anni". Fiducioso e anche molto carico Massimiliano Allegri rispose così ad una domanda sul suo futuro da allenatore. In effetti sulla panchina della Nazionale, l’attuale tecnico della Juventus, a guardarlo bene, ci starebbe davvero bene. Ha la mentalità di uno che sa quel che vuole e che non si lascia intimidire dalle critiche. Si prende spesso la responsabilità di ciò che fa senza addossare colpe a terzi.
Un ct con i fiocchi insomma che avrebbe tutto il tempo di lavorare con calma, come piace a lui, sui numeri, la sua grande passione e da quelli valutare anche le possibili scelte di calciatori da convocare. Per quanto riguarda il modulo, Allegri predilige la difesa a 4, non è quindi da sottovalutare un possibile utilizzo del 4-3-3 o addirittura del 4-3-1-2 con un trequartista, suo grande pallino da sempre, a fungere da fantasista alle spalle delle due punte. E se il tandem offensivo, ad oggi, sembra essere solo da affidare ad Immobile ed Insigne, il ruolo di trequartista potrebbe farlo benissimo proprio Bernardeschi, colui il quale, in due partite da titolare con la Juventus, ha segnato due gol.
La prima scelta resta ancora Ancelotti
Diciamo pure che un maestro come lui, soprattutto oggi, sarebbe la soluzione più fattibile per il futuro della Nazionale. Nonostante l’avesse smentito più volte, Carlo Ancelotti sarebbe la prima soluzione da parte della Federazione italiana anche per ovvi motivi contrattuali. Rispetto a Conte e Allegri, ad esempio, ‘Re Carlo’ non ha più legami con nessun club dopo l’esonero di quest’anno dal Bayern Monaco successivo alla sconfitta dei bavaresi in Francia contro il Psg in Champions. Ancelotti è molto bravo ad adattarsi con gli uomini a disposizione.
Dal 4-3-3 visto più volte in Germania con cui faceva giocare il Bayern, potrebbe anche riproporre, in un suo futuro possibile sulla panchina azzurra, quel modulo ad ‘albero di Natale’ che fece le fortune del Milan nei suoi anni d’oro. Il 4-3-2-1 da adattare a questa selezione, sembrerebbe molto simile anche a questa Lazio di Simone Inzaghi che sta facendo benissimo in Italia. Non dal punto di vista del modulo, ma degli uomini a disposizione posizionati alle spalle dell’unica punta Immobile. Bernardeschi, Chiesa, Florenzi, Candreva. Tutti calciatori di movimento che potrebbero innescare al meglio il bomber campano che sembra essere davvero la prima scelta per il rilancio dell’Italia nell’immediato futuro.
De Biasi è un’ipotesi concreta
No, il nome non ci può di certo entusiasmare, specie dopo aver letto i tre nomi precedenti. Eppure Gianni De Biasi, a sorpresa, potrebbe essere davvero una soluzione gradita alla Federazione, soprattutto per il budget previsto per lo stipendio da ct della Nazionale di calcio italiana maggiore messo a disposizione. L’ex ct dell’Albania che ha fatto benissimo a Tirana, potrebbe infatti davvero essere il nome con la maggiore percentuale rispetto agli altri. Tempo fa disse di essere stato davvero vicinissimo alla Nazionale azzurra prima della nomina di Ventura. I risultati infatti poi hanno detto che l’ex allenatore del Torino è stato a dir poco disastroso.
E allora con lui sulla panchina dell’Italia, gli azzurri potrebbero giocare con il modulo preferito da De Biasi che è il 4-1-4-1, per coprire al meglio il campo e valorizzare il blocco difensivo. Al limite da tramutare in un 4-5-1 sempre molto simile alla Lazio di Simone Inzaghi, una delle squadre che sta esprimendo, insieme al Napoli, il miglior calcio in Italia. Anche qui Immobile sarebbe l’unica punta con una schiera di fantasisti e calciatori di movimento alle spalle e il solo Verratti a fungere da jolly del centrocampo.
La sorpresa potrebbe essere Di Matteo
La sorpresa. Sì, chiamiamola pure così. Mancini, Capello, addirittura Montella e qualche altro, sono altri dei nomi che girano in queste ore, ma non sono poi così facili da raggiungere. Il primo in Russia con lo Zenit, il secondo in Cina e il terzo ancora alla guida del Milan, non sembrerebbero intenzionati, al momento, a sedere sulla calda panchina azzurra. Il nome sorprendente potrebbe essere invece quello di Roberto Di Matteo.
Ex tecnico del Chelsea e dello Schalke 04, nella stagione 2016/2017, aveva cominciato il campionato alla guida dell’Aston Villa in Championship inglese, prima di essere poi esonerato dopo 12 gare. Perchè lui allora? Semplice, con lui in panchina, i Blues hanno vinto la Champions League 2012, battendo ai rigori il Bayern Monaco in casa propria mostrando quel carattere di squadra che serve davvero a questa Nazionale.
Tempo fa dichiarò che dovrebbe trovarsi davvero di fronte ad una proposta concreta per sapere cosa rispondere alla proposta di allenare la Nazionale e poi dover prendere una decisione. Modulo preferito? Un semplice 4-4-2 molto improntato all’utilizzo degli esterni di centrocampo che diventato attaccanti aggiunti in fase offensiva. Da tenere sotto osservazione.