Italia, Chiellini punta l’obiettivo: “Modello tedesco e lavorare per Euro 2020”
Anche Giorgio Chiellini ha il suo commento pronto per la situazione disastrosa della Nazionale azzurra e, malgrado le ultime rivelazioni di una tensione costante tra i ‘senatori' e il ct anche a ridosso di Italia-Svezia, il centrale difensivo non accusa nessuno. Nessun indice o sentenza a posteriori, solamente un'amarezza di fondo che pervade ogni pensiero. Rivolto a se stesso, all'Italia come Nazionale e come Paese. Cercando di trovare la soluzione migliore per poter uscire fuori e rialzare la testa il prima possibile.
Niente accuse, si riparte
Chiellini faceva parte, con Buffon, Bonucci, Brazagli, De Rossi, di quell'Italia che arrivava dai fasti vittoriosi di un tempo oramai trapassato. Avrebbe potuto fare paragoni, confrontare ere calcistiche differenti, sciorinare pro e contro, pregi e difetti dell'attuale ma ha evitato. Un po' come tutti stanno facendo in queste ore in cui si è metabolizzata l'esclusione mondiale. Un ‘senatore' anche nello spirito, Chiellini, che prova a guardare al futuro che lo riguarderà da vicino anche se magari non più con la maglia azzurra indosso.
Obiettivo principale: Euro2020
L'obiettivo è forzatamente l'Europeo 2020, il prossimo torneo da preparare appena finiranno i Mondiali. Per gli altri ma non per l'Italia che potrebbe sin da subito rimboccarsi le maniche e provare a leggere il libro iniziando dal titolo e non dalla coda. Ripartire subito, è un po' il pensiero costantemente sottolineato da Chiellini: "Bisogna fare in modo che un punto così basso sia un punto di rinascita. L’atmosfera di San Siro è la base: un amore così incondizionato non l’ho mai vissuto. Ho ancora i brividi addosso per l’inno. Questo servirà per far crescere il nuovo gruppo verso l’Europeo 2020″
La linea da seguire: Germania campione del Mondo
Ricostruire senza buttare tutto. E' vero. Il movimento calcistico italiano è indietro rispetto ad altri. La vittoria del 2006 non ci ha insegnato nulla: dopo 10 anni siamo calcisticamente falliti. Eppure qualcosa di buono c'è pur stato se oggi in azzurro ci sono giocatori degni di tale maglia: "Qualcosa di meglio possiamo fare, senza buttare quel che di valido si è fatto negli ultimi anni, a partire dai centri federali. Poi dobbiamo guardarci intorno e prendere il meglio. Noi siamo un po' fermi ma altrove hanno idee chiare. Un modello? Seguirei quello tedesco".