Inter, Rafinha titolare e cambio di modulo: è la scelta giusta?
E' un momento delicato per Luciano Spalletti e per i suoi ragazzi. Dopo aver gettato al vento l'ottimo inizio di campionato, i pochi punti raccolti nelle ultime partite hanno creato i primi malumori stagionali. Il pareggio contro il Crotone dell'ex Walter Zenga, ha infatti lasciato il segno sulla banda nerazzurra: ora attesa dalle novità studiate in allenamento dal tecnico di Certaldo. Nelle ultime rifiniture che si sono svolte al Centro Sportivo Suning, l'allenatore nerazzurro ha dunque studiato a fondo la condizione dei suoi giocatori: a cominciare da quella del nuovo arrivato Rafinha.
La medicina Rafinha
Il giocatore brasiliano, nello spezzone di gara giocato contro i calabresi, ha ben impressionato e dimostrato di avere gamba, fiato ed esperienza per poter prendere in mano una squadra impaurita e svuotata di quelle certezze acquisite nelle scorse settimane. Contro il Bologna, l'ex Barcellona potrebbe quindi partire dal primo minuto e prendere il posto di Gagliardini nei tre di centrocampo. Secondo i piani di Spalletti, l'innesto del 24enne di San Paolo dovrebbe aumentare la creatività in messo al campo e "alimentare" meglio i tre attaccanti: soprattutto Mauro Icardi, lasciato in pratica senza rifornimenti nelle ultime gare.
Perisic e Candreva a rischio
Non è però detto che Spalletti alla fine decida di ripresentare il 4-3-3 già visto in campo con il Crotone. Anzi, il tecnico starebbe valutando anche il 3-4-1-2 (che diede buoni risultati nell'ultimo periodo vissuto a Roma) o il 4-3-1-2. Così facendo, il mister nerazzurro potrebbe esaltare le qualità di Rafinha e schierarlo dietro a due attaccanti: Icardi, ovviamente, e magari quell'Eder che tanto ha fatto bene nell'ultima giornata di campionato. Oltre a Gagliardini, a rischiare il posto ci sarebbero dunque anche Perisic e Candreva: apparsi le controfigure scarse dei buoni giocatori apprezzati in avvio di stagione.
Spalletti come Montella
Come è già capitato sull'altra sponda del Naviglio, anche il mister interista pare ora deciso a rimescolare le carte sparigliando giocatori e moduli. Esattamente come Montella (che perse tempo e punti spostando giocatori e tentando schemi alternativi), nel mezzo della bufera nerazzurra anche Spalletti sembra voler procedere per tentativi alla ricerca dell'alchimia magica. Bocciato il modulo di partenza, che aveva portato la squadra in vetta alla classifica, ora sono infatti a rischio quelle convinzioni che anche la mamma del tecnico toscano aveva imparato a memoria sin dalla scorsa estate.
Il silenzio della società
Al di là dei moduli, quello che però più conta sono i giocatori e la loro condizione psicofisica. Pare evidente che alcuni di loro abbiano clamorosamente finito la benzina e che altri siano bloccati dalla paura e innervositi dall'attuale situazione. Nel mezzo di questa situazione difficile, è poi esploso anche il caso della conversazione tra Spalletti e alcuni tifosi giallorossi dopo Inter-Roma del 21 gennaio: parole riprese dal "Corriere della Sera" e atterrate rumorosamente ad Appiano Gentile, dove il silenzio della società sulla vicenda ha creato non pochi imbarazzi. Come già successo ad alcuni suoi precedenti colleghi, Spalletti è stato infatti lasciato solo: in mezzo alle cannonate mediatiche e in preda a dubbi e paure.