Inter, Moratti: “Cimici in sede? Notizia ridicola e fasulla”
Reduce dalla delusione di Genova, dove la squadra di Mancini ha perso partita e punti fondamentali per tentare di arrivare al terzo posto e giocare i preliminari di Champions League, la società milanese è stata al centro di una suggestiva "spy story" a tinte nerazzurre. Come riportato da "La Repubblica", infatti, nelle scorse ore l'amministratore delegato Michael Bolingbroke aveva allertato tutti i dipendenti circa la presenza di "cimici" nella sede interista, in una riunione generale organizzata proprio per questo motivo. Microspie per intercettazioni ambientali che, secondo il braccio destro di Erick Thohir, sarebbero servite per tentare di "estorcere" informazioni importanti in un momento delicato e decisivo della possibile trattativa con i nuovi investitori cinesi: pronti ad affiancare l'attuale proprietario e a rilevare il 20% della società.
Le parole di Moratti
Intervistato dai cronisti, a margine dell'assemblea degli azionisti della Saras, Massimo Moratti ha però voluto smentire categoricamente la presenza di microspie per intercettazioni all'interno degli uffici milanesi di Corso Vittorio Emanuele: "E' una cosa ridicola e fasulla – ha tagliato corto l'ex proprietario e presidente nerazzurro – Non erano cimici". Smontato il tentativo di spionaggio, Moratti si è poi soffermato sul suo possibile rientro in società, insieme a Tronchetti Provera, e sull'eventuale cessione delle sue quote: "Non è stato pianificato nulla in merito a questo, anche perché l'attuale azionista di maggioranza si sta muovendo per cercare e portare dei nuovi investitori – ha continuato l'ex presidente – Dunque non c'è necessità di mettere in piedi nient'altro. Thohir Tutte le trattative e le operazioni che fa, sono per il bene della società e di vendere le mie quote non ne abbiamo parlato abbiamo parlato".