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Derby, i duelli chiave: il Milan tira di più e meglio, l’Inter vince in difesa

Luci a San Siro per il derby. L’Inter di Spalletti è una squadra più verticale. Il Milan di Gattuso predica più possesso palla. Riassunto: Nainggolan contro Biglia. Suso crea più occasioni di tutti, Perisic è l’uomo chiave per innescare i nerazzurri che crossano più di tutti in Serie A. E’ l’effetto Icardi, che partecipa meno all’azione ma in area tira molto più del Pipita.
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La guerra dei mondi. Non è solo Usa contro Cina, e per una volta senza dazi. È la ricerca del fraseggio del Milan contro l'essenziale verticalità dell'Inter. I rossoneri, finora, rendono meglio davanti. Ma sono più solide le basi difensive nerazzurre. Nelle pieghe della storia di una partita non come le altre, girano le linee di Icardi e Higuain, i bomber uguali e diversi come racconta il nostro Vito Lamorte. Ma nel confronto fra le orchestre, sono Suso, creatore di occasioni come nessuno, e Perisic a dettare toni e musiche. E in mezzo, Nainggolan e Biglia si fronteggiano nel confronto epifania della differenza di stili.

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Il Milan tira meglio e segna di più

Il Milan segna di più, 15 gol a 12, anche perché tira meglio. L'Inter (dati Lega Serie A) ha una partita in più e quattro conclusioni totali in più, 97 a 93, ma il Milan ha centrato lo specchio 57 volte contro 45. In media, vuol dire 6,7 tiri in porta a partita per i rossoneri: solo Juventus e Roma hanno valori più alti in stagione. Speculari i fondamenti delle strategie offensive. Spalletti varia la distribuzioni delle azioni d'attacco attraverso le due fasce, 35% da destra e 40% da sinistra. Gattuso sviluppa gioco con un evidente predilezione per la zona di destra, dove dialogano Suso e Kessie: da qui parte il 42% delle azioni.

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Inter più stretta e più alta

Inter e Milan si mantengono piuttosto strette nell'occupazione degli spazi con la palla (38,5 contro 38,6 la larghezza media in fase di possesso). I nerazzurri, però, anche per effetto di un centravanti classico come Icardi, restano più lunghi e con un baricentro significativamente più alto: 59,4 metri contro i 56,2 dei rossoneri.

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Senza palla, l'Inter si stringe molto più del Milan, 26,36 metri di media contro 33, rimane più lungo (29,2 contro 23,9 metri) e più alto (49 metri il baricentro senza palla nerazzurro, 40,2 metri quello rossonero). Questo potrebbe rendere decisivo il duello a distanza fra Suso e Perisic, gli elementi che più di tutti possono esacerbare i punti deboli delle differenti connotazioni difensive.

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Il duello chiave: Suso vs Perisic

Suso, se si guardano i dati della Lega, ha creato 19 occasioni da gol in campionato, più di qualunque altro giocatore in campo stasera. È il miglior assist-man del Milan, il giocatore offensivo che nella squadra di Gattuso tocca più palloni, 53,3 di media, è secondo dietro Calhanoglu per passaggi chiave (3,4 ogni 90 minuti). È, soprattutto, il jolly rossonero a cui riescono più dribbling, 1,9 ogni 90′. Per questo Asamoah, candidato al ruolo di terzino sinistro nerazzurro, è chiamato a portarlo verso il fondo, a prendergli un tempo di gioco e non solo perché Suso si gira verso il centro per liberare il sinistro. Per consentirgli quel movimento, Calabria sovrappone e Kessie accompagna all'interno per aprire spazi alle spalle del centrocampo avversario. È il triangolo chiave nel gioco del Milan. Rallentare l'azione di Suso può allentarlo e permettere a Skriniar di aiutare nella copertura preventiva e a uno dei mediani, presumibilmente Brozovic, di arretrare e seguire l'ivoriano. Steccare la transizione vorrebbe dire lasciare troppo spazio al pericolo rossonero numero 1.

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Se il Milan sfrutta il palleggio basso per aprire gli spazi, l'Inter affina la verticalità nel ribaltamento dell'azione, motivo per cui fatica di più contro difese chiuse, contro squadre capaci di schiacciare le linee e aumentare la densità al centro. Lo schema è chiaro. Skriniar, secondo di squadra per passaggi (66 a partita) appoggia al primo, Brozovic (83,6). Due le scelte più frequenti: l'apertura diretta verso Perisic, che tira più di tutti nell'Inter, anche di Icardi, e consegna 1,6 passaggi chiave a partita, oppure innescare lo strappo di Nainggolan che, in campo aperto, può tirare, può appoggiare verso Perisic, può cercare in velocità Icardi.

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Icardi contro Higuain, la sfida del gol

Icardi ha chiaramente più bisogno della squadra rispetto a Higuain. Ha meno passaggi (56 a 112), anche se i dati della Serie A raccontano di 13 occasioni create contro le 12 del Pipita. Dentro l'area, poi, non ce n'è per nessuno. Icardi ha tirato 18 volte dai 16 metri, sette più di Higuain. L'Inter non a caso vanta il più alto numero di cross della Serie A, oltre 31 a partita. Non a caso, Handanovic a parte, sono solo due i giocatori che Spalletti ha coinvolto, dall'inizio o a partita in corso, in ogni giornata: Perisic e Politano.

Diverso lo stile del Pipita che, ha detto giovedì in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, non si diverte quando non tocca il pallone. “Sento che mi annoio e provo ad arretrare” ha spiegato. Il baricentro basso nelle prime partite non l'ha aiutato, la tentazione del 4-4-2, anche a partita in corso, è venuta anche se nel derby sarebbe un rischio eccessivo impoverire il centrocampo e aumentare i gradi di libertà di Nainggolan. E poi, ha sottolineato, “ora siamo migliorati e giochiamo più corti, abbiamo guadagnato metri e quindi sono aumentate le possibilità di stare vicino alla porta”.

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In difesa vince l'Inter

“Il Milan ha qualcosa in più a livello di talento dei singoli – ha detto Billy Costacurta a Sky – ma questo non vuol dire che sia più forte. L’Inter, infatti, credo abbia un leggero vantaggio a livello di letture difensive: i centrali nerazzurri, infatti, leggono meglio le situazioni rispetto ai colleghi rossoneri”. Nessuno arriva, infatti, al 62% di contrasti vinti di Skriniar: per superare il muro dello slovacco e di De Vrij, giocatore più da anticipo sulla linea di passaggio che da chiusura vigorosa nell'uno contro uno, Higuain sarà chiamato a massimizzare la sua tendenza ad allargare il raggio d'azione sviluppata e maturata poi negli anni alla Juventus. I due centrali nerazzurri poi salgono sui corner, e potrebbero far saltare le marcature a zona del Milan restando al limite dell'area per poi buttarsi dentro, spesso dopo la sponda di Perisic sul primo palo.

A parità di minuti giocati, 540, Romagnoli ha meno contrasti e meno intercetti di media a partita dello slovacco, che è anche il riferimento nell'inizio della costruzione bassa. Il Milan, invece, si affida più a Musacchio o alla regia “decentrata” di Rodriguez. A Romagnoli però, nella linea larga del Milan, spetta spesso il compito di salire per coprire eventuali tagli fuori linea dei centravanti avversari o chiudere la linea di tiro di chi supera il pressing di Biglia.

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Nainggolan vs Biglia, la vittoria passa da qui

Molto dipenderà dal duello, questo non a distanza, fra Biglia e Nainggolan. Il belga è chiamato a pressare alto sul regista rossonero, l'uomo da 66 passaggi di media a partita (427 in totale) per allentare la catena con Kessie e permettere dietro ai due mediani nerazzurri di mettersi in copertura sull'ivoriano e su Bonaventura (titolare di riferimento come interno di centrocampo). È la chiave per non andare in inferiorità numerica contro il 4-3-3 di Gattuso.

Il grimaldello strategico è qui. Spalletti, che ha bisogno di far salire palla velocemente e rischia di trovarsi scoperto in orizzontale con le linee molto strette, ha nel belga un jolly chiave con e senza palla, prezioso per il 100% di contrasti vinti. Gattuso, che teme di lasciare spazi scoperti in verticale tra la difesa e il suo regista, tenta più contrasti di tutti in Serie A (7 di media a partita), potrebbe chiedere alle mezzeali un supporto maggiore in copertura anche con il rischio di concedere qualche metro in più a Vecino o a chi comunque affiancherà Brozovic. Ready? Play.

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