Icardi e Higuain infiammano il derby: San Siro scommette sui numeri 9 ‘uguali e diversi’
Quando si parla di Argentina, in un'accezione prettamente calcistica, le città che risaltano subito alla mente sono Buenos Aires e Rosario. Si tratta di due centri molto importanti della vita politica, sociale e culturale del paese dell'America Latina e, allo stesso tempo, sono le due punte di diamante del futbòl argentino: scuole calcistiche vere e proprie che hanno regalato al mondo fior fior di calciatori e tra questi ce ne sono due che si affronteranno questa sera allo stadio Giuseppe Meazza nel derby di Milano numero 222, il 169º in Serie A. Si tratta degli uomini copertina delle squadre milanesi e, chiaramente, stiamo parlando di Mauro Icardi e Gonzalo Higuain.
I numeri 9 di Inter e Milan sono tra le migliori espressioni che il calcio argentino può esportare in questo ultimo periodo e, sebbene abbiano due storie molto differenti, sono decisivi in egual modo per le rispettive squadre. Sono due facce della stessa medaglia ma sono molto diversi tra loro e, facendo un paragone che fa riferimento alla cultura musicale argentina degli ultimi anni, potremmo dire che Icardi è molto più simile a Coti Sorokin, cantautore rosarino di un rock essenziale, mentre Higuain ha in sé qualcosa delle melodie, a volte potenti e a volte leggere, di quel magnifico cantore di Buenos Aires che è Andres Calamaro.
Uguali e diversi
Entrambi hanno il goal nel dna, a qualsiasi latitudine di calcio si siano confrontati hanno gonfiato le reti dei portieri avversari e si tratta dell'unica cosa che li accomuna perché, per il resto, hanno delle caratteristiche assolutamente diverse, dal fisico al modo di interpretare il ruolo di centravanti. Se Higuain ha mostrato anche, e soprattuto con il Napoli, di saper partecipare attivamente alla manovra della squadra (e Rino Gattuso lo sta recando diventare esattamente il catalizzatore di tutta la fase offensiva rossonera), Icardi si è sempre fatto notare per le doti realizzative innate e meno nella costruzione del gioco, nonostante nelle ultime stagioni ha lavorato molto anche in quella direzione. Nonostante queste differenze, di non poco conto, i due numeri 9 hanno sempre soddisfatto le loro tifoserie e gli osservatori con giocate da stropicciarsi gli occhi.
I numeri di Maurito e del Pipita
Per loro parlano i numeri di questo inizio di stagione: Icardi ha realizzato 5 reti tra Serie A e Champions League corredati da due assist decisivi per i compagni di squadra mentre Higuain è andato in goal 6 volte tra campionato italiano ed Europa League, mettendo a referto un passaggio determinante per mandare a rete un compagno.
A differenza del Pipita, che stasera giocherà la sua prima stracittadina milanese, Maurito ha segnato quattro reti con solo cinque tiri nello specchio nelle ultime tre sfide di campionato contro il Milan, anche se nei suoi sette precedenti derby di Milano l'argentino aveva centrato cinque volte la porta rimanendo però a secco di reti. Icardi è l'autore di tutti gli ultimi quattro goal dell'Inter nei derby in campionato: dalla Serie A a girone unico nessun nerazzurro è mai arrivato a cinque consecutivi (anche Milito si è fermato a quattro nel 2012).
Higuain, dal suo canto, può far valere le sue cinque reti realizzate contro l'Inter in campionato e l'ultima è arrivata proprio a San Siro: un goal che ha permesso alla Juventus di completare la rimonta e vincere nella sfida contro i nerazzurri all'89' minuto lo scorso aprile (3-2). Queste sono statistiche di Opta e fanno capire di che tipo di calciatori stiamo parlando ma, nonostante l'evidenza dei dati, spesso questi due atleti finiscono al centro di numerose critiche.
Chi è più forte tra Icardi e Higuain?
Sono almeno quindici giorni che in tv, radio e giornali si dibatte su chi sia il più forte tra i due centravanti argentini perché è così', quando c'è un big match o un derby bisogna sempre mettere a confronto i calciatori anche se non hanno un granché in comune. La risposta su chi sarà più decisivo in questi 90′ la darà il campo, come sempre accade, ma non metteteci per forza di fronte ad un bivio: non sarebbe giusto per chi vuole continuare a godersi le giocate di Icardi e Higuain senza distinzioni di bandiere come per chi, tornando alla similitudine precedente, non può fare a meno della musica di Coti e di Calamaro. Julio Cortázar scriveva in "Rayuela": "Come se si potesse scegliere in amore, come se non fosse un fulmine che ti spezza le ossa e ti lascia lungo disteso in mezzo al cortile". Ecco, proprio così.
