Inter-Lecce: le pagelle commentate sul risultato di 4-0
Buona la prima per la nuova Inter di Conte che vince 4-0 col Lecce e comincia col piede giusto la nuova stagione. Quella, forse, delle definitiva rinascita del brand nerazzurro. L’Inter la chiude in ventiquattro minuti pur dinanzi ad un club, quello ospite, organizzato, concentrato e pronto a non sfigurare al ‘Meazza'. Ma l'Inter è superiore e mette in scena un’ottima versione della Beneamata: corta, precisa, che sa cosa fare (e lo fa con diligenza) e si fa bene apprezzare dal foltissimo pubblico sugli spalti. Bene il centrocampo, padrone delle operazioni, e ficcante anche in zona gol, ottime le prove individuali delle catene laterali, bene pure il tandem Martinez–Lukaku e convincente anche la gestione della gara, nel corso delle varie fasi del match. Dall’altro lato, discreta prova dei salentini che evidenziano buoni punti di forza ma che pure non possono, per il gap in termini di qualità in campo, recriminare più di tanto con le sbavature a referto, alla fine, decisive per la sconfitta finale, anche se con contorni molto ampi. Qui, al termine di Inter-Lecce, pagelle, duelli individuali e di reparto del monday night della Serie A.
Primo Tempo
Brozovic disegna calcio e poi la sblocca. Sensi raddoppia, Petriccione e Tachtsidis in crisi
L’Inter di Conte ci mette poco per carburare. Cinque, sei minuti e poi la mediana nerazzurra, motore mobile della squadra, si mette in moto. Anche, senza Barella, che parte dalla panchina. Ma gli interni scelti, non smentiscono l’undici selezionato dal neo allenatore della Beneamata, anzi. Vecino a parte, che si limita a fare il suo ma senza lampi di eccessiva evidenza, Brozovic prima, e Sensi poi, fanno tutto: cantano, portano la croce e segnano.
Con due tiri dalla distanza di rara bellezza. Il primo, su eccessivo schiacciamento difensivo di Petriccione, e poi di Rispoli, che concedono il destro a giro del croato; e poi, con una serpentina dell’ex Sassuolo (straordinario anche da mezzala) che mette tutti fuori gioco, Tachtsidis in primis, con Sensi bravo a calciare in diagonale e a trovare l’angolo lungo di Gabriel.
Candreva impegna Calderoni, Asamoah Rispoli
Fra i migliori in campo, un Candreva, specie in avvio, già rigenerato dalla cura Conte. Con cui ci sono un certo feeling e proficui trascorsi in nazionale. Gioca da titolare in luogo del neo acquisto Lazaro e mette in mostra doti come corsa, dribbling, numerosi e precisi cambi di gioco, cross (e poi tiri devastanti), ormai sopiti, dimenticati. Il numero #87 ara la fascia con qualità, abnegazione e rabbia come per cancellare un’annata, la scorsa, da sottovalutato comprimario. Con Calderoni, nell’occasione, spesso vittima della voglia, del furore agonistico e della furia dell’ex Lazio. Candreva però, sulle corsie nerazzurre, si trova in ottima compagnia, in termini di rendimento, con Asamoah, dall’altra parte, bravo a fare il bello e il cattivo tempo contro un volenteroso ma inerme Rispoli.
Falco imperversa sulla trequarti, bene il salentino in attacco
Il Lecce è una formazione volenterosa, a cui piace giocare il pallone e che, al netto del punteggio, di certo non sfigura troppo al ‘Meazza’. Dopo sette anni di assenza dalla massima serie, infatti, i pugliesi si oppongono con le loro armi all’Inter sfoderando organizzazione, concetti chiari e un Falco, specie nel primo tempo, di assoluto livello. Il mancino di Liverani garantisce qualità, velocità nelle ripartenze, agili e rapidi transizioni positive, qualche ottimo guizzo sfuggendo alle spalle dei centrocampisti meneghini e numeri che, in proiezione futura, potranno servire, e molto, ai salentini.
Secondo Tempo
Lukaku firma il tris (Gabriel incerto), prove d’intesa con Martinez
Al 60’ arriva la ciliegina sulla torta, il gol più atteso, la rete del fiore all’occhiello del mercato nerazzurro, dell’erede designato dell’ex capitano Icardi. Parliamo di Lukaku capace di raccogliere un comodo tap-in su conclusione dalla distanza di Lautaro Martinez, mal controllata dall’incerto brasiliano Gabriel, e di guadagnarsi un voto alto per bagnare il suo esordio italiano. Un voto alto anche per via dell’altruismo dimostrato dal belga, pronto sempre a dialogare con i suoi compagni, ma anche per le prove d’intesa con Martinez con tanti, tantissimi scambi fra i due per iniziare a costruire qualcosa di grande, davanti, in attesa di Sanchez dal Manchester United.
Brozovic (e anche Candreva) prosegue nel suo show, e resta immune alle sostituzioni
Per uno che, di solito, vince sempre nel novero dei migliori corridori del campionato, di quelli cioè che macinano più chilometri in media per partita, un secondo tempo, sia pure d’agosto, non preoccupa. E infatti il croato, nel terzetto centrale dell’Inter, resta quello più lucido. Il regista aggiunto sbaglia poco, continua a fare la differenza in campo e resta immune, per la sua freschezza e qualità, ai cambi di Conte rispetto ai compagni Vecino e Sensi che invece escono per Barella e Gagliardini.
Insomma, il #77 si rivela l’Mvp di serata chiarendo anche al nuovo allenatore la sua importanza, la sua centralità nel progetto tecnico-tattico dell’ex manager del Chelsea. Che, invece, regala già da subito una bella dose di autostima a Candreva che all'84' s'inventa un eurogol da 30 metri per il poker finale, e il 4-0 ai danni del Lecce.
Tabellino e voti
Inter (3-5-2) #1 Handanovic 6+; #33 D’Ambrosio 6, #13 Ranocchia 6, #37 Skriniar 6; #87 Candreva 7.5, #12 Sensi 7 (Dal 72’ Gagliardini 6), #77 Brozovic 7.5, #8 Vecino 6 (dal 66’ Barella 6), 18 Asamoah 6.5; #10 Martinez 6.5 (Dal 77’ Politano 6+), #9 Lukaku 6.5. A disposizione: #476 Berni, #27 Padelli; #11 Dimarco, #6 De Vrij, #29 Dalbert, #95 Dalbert; #20 Borja Valero, #19 Lazaro, #5 Gagliardini, #23 Barella; #16 Politano, #30 Esposito. Allenatore Antonio Conte 7
Lecce (4-4-2) #21 Gabriel 6; #29 Rispoli 5 (dal 72’ Benzar 6), #13 Rossettini 5.5, #5 Lucioni 6, #27 Calderoni 5.5; #37 Majer 5.5, #4 Petriccione 5.5 (Dal 61’ Mancosu 5.5), #77 Tachtsidis 5.5, #10 Falco 6.5; #19 La Mantia 5.5 (Dal 62’ Farias 4), #9 Lapadula 6. A disposizione: #95 Bleve; #3 Vera, #2 Riccardi, #6 Benzar, #39 Dell’Orco; #23 Tabanelli, #8 Mancosu, #7 Haye, #11 Shakov; #17 Farias, #20 Dubickas. Allenatore Fabio Liverani 6