Inter-Genoa: pagelle commentate sul risultato di 5-0
L’Inter, malgrado il robusto turnover voluto da Spalletti, strapazza il Genoa per 5-0 e firma il settimo successo di fila di questa porzione di stagione. Ma a ‘San Siro’, dall’inizio del match, non c’è mai partita, anzi. Gli ospiti, nonostante la loro permanenza a Milano dopo il recupero col Milan di mercoledì sera, non sembrano mai entrare sul terreno di gioco mettendo insieme una resistenza davvero fiacca dinanzi ad una famelica Inter. In 16 giri di orologio, Gagliardini prima e Politano poi, chiariscono già i rapporti di forza fra le squadre per una sfida archiviata nella primissima parte della prima frazione di gioco. I padroni di casa sono in fiducia, controllano l’avversario e portano il doppio vantaggio negli spogliatoi.
La ripresa si trasforma quasi in un ottimo allenamento in vista dell’appuntamento interno col Barcellona con Gagliardini, autore di una doppietta, e poi Joao Mario e Nainggolan a mettere la parola fine a questo anticipo delle ore 15: nerazzurri a quota sette successi di fila in Serie A e secondi a pari punti col Napoli.
Escluso dalla Champions, vitale col Genoa: benissimo Gagliardini. Sandro in crisi
A lui si chiedono interdizione, misura nei passaggi e tanta quantità per far sì che la squadra possa sostenere tre mezze punte ed un attaccante centrale. Eppure oggi Gagliardini, peraltro grande escluso dalla lista Champions a inizio anno, proprio alla vigilia della supersfida contro il Barcellona, va al di là dei suoi compiti, delle sue consuete consegne. Oltre ad arginare le geometrie di Sandro e Romulo e a controllare le folate da trait d’union di Bessa, infatti, si propone davanti, supporta i suoi e, nel caso della rete del vantaggio, si trasforma in implacabile bomber sfruttando l’incertezza difensiva di Biraschi e Romero su tentativo di assist del buon Joao Mario. Sinistro sporco di prima intenzione e gol. Gol e gioia collettiva ma anche rivalsa personale per una bocciatura, quella europea, forse, un po’ troppo affrettata.
Ma la sua vendetta, fra mille virgolette, non termina certo al 14’ con, ad inizio ripresa, l’irruento tap-in di destro in demi–volée per il 3-0 nerazzurro.
Dall’altro lato, sulla mediana, gara sul filo della sufficienza per l’ex Benevento Sandro incapace, malgrado la garra riversata sul terreno di gioco, in diverse occasioni, di fare adeguatamente filtro e schermare la porta difesa da Radu.
Lazovic si propone, ma sbaglia tutto su Politano. La fascia sinistra/destra è on fire
Lazovic finisce nel libro nero della partita per un episodio su tutti che mette definitivamente in discesa il match per i nerazzurri. Ma la sua gara, al netto di questo errore, grave e grossolano, non è stata malvagia, almeno sul piano del dinamismo, del dribbling e del sostegno alla manovra.
Sul giudizio globale della sua partita però, non può non pesare la mancata chiusura su diagonale difensiva su Politano con l’ex Sassuolo, proprio in virtù di questo mancato rinvio, solo davanti alla porta e poi bravo e freddo a fulminare di mancino l’estremo difensore rossoblù.
Joao Mario positivo, Bessa e Pandev (e poi Piatek) ci provano
E sono due. Dopo la positiva gara di lunedì con la Lazio, Joao Mario completa la settimana della sua redenzione riuscendo a trovare il bis in termini di prestazione dopo la piena sufficienza raccolta nel monday night dell’Olimpico. Ed il 4-0, al 91′, grazie ad una sua bordata mancina da fuori area è il manifesto ideologico di una performance davvero sontuosa e che grida al mondo il suo ritorno. Quello visto oggi col Genoa, infatti, pare essere il Joao Mario ammirato col Portogallo col ragazzo parso finalmente negli schemi meneghini grazie ad un match pulito, ordinato, efficace senza troppi arpeggi né significative sbavature.
Si posiziona sulla trequarti, ma poi staziona anche sul centro-sinistra in fase di non possesso facendosi trovare spesso pronto sia in copertura che nel momento di accompagnare l’azione dei suoi. Come, nel caso del 4-0 meneghino. Sponda Genoa, invece, al netto della sconfitta del Grifone, discrete prove d’orgoglio di Pandev e Bessa, e poi di Piatek, con le due frecce di Juric, ultime a mollare nel Ko di ‘San Siro’.
Brozovic col cruise control, Romero al centro prova a metterci una pezza
In estate, anche la storia del possibile affare Modric lo testimonia, l’Inter cercava disperatamente un regista, un centrocampista dai piedi buoni bravo ad impostare e poi a dettare i tempi del gioco. Ma, alla fine del mercato, nessuno, né tantomeno l’asso del Real Madrid, è atterrato a Milano. Eppure, questa assenza, questa endemica mancanza in sede di playmaking pare essere, dopo appena tre mesi, del tutto scomparsa.
A tappare il buco e sopperire a questa lacuna ci ha pensato Brozovic che, pure oggi, testimonia la sua forza, la sua qualità e la sua importanza nello scacchiere spallettiano giocando come sa: attacco-difesa, di lotta e di governo. Il #77 difende, si fa dare il pallone, legge i movimenti dei compagni, si produce in precisi lanci in verticale e mette insieme l’ennesimo sublime componimento calcistico di un’annata davvero speciale.
Speciale, come l’esordio al ‘Meazza’ di Romero che, a 20 anni, quasi 21, malgrado i gol subiti dai suoi, non subisce l’effetto stordente di ‘San Siro’ provando, con la sua grinta e la sua proverbiale scelta di tempo, a contenere le folate offensive dei padroni di casa.
Tabellino e voti
Inter (4-2-3-1) #1 Handanovic 6-; #33 D’Ambrosio 6, #6 de Vrij 6.5, #37 Skriniar 6.5, #29 Dalbert 6+; #77 Brozovic 7 (Dal 87 Nainggolan 7), #5 Gagliardini 8; #16 Politano 7 (Dal 58’ Keita 6+), #15 Joao Mario 7.5, #44 Perisic 6+ (Dal 76′ Borja Valero s.v.); #10 Lautaro Martinez 6. A disposizione: #27 Padelli; #2 Vrsaljko, #18 Asamoah, #23 Miranda, #13 Ranocchia; #14 Nainggolan, #20 Borja Valero, #87 Candreva, #8 Vecino; #11 Keita, #9 Icardi. Allenatore Luciano Spalletti 7
Genoa (3-4-1-2) #97 Radu 5.5; #14 Biraschi 5.5, #17 Romero 6, #3 Gunter 5.5; #32 Pedro Pereira 5.5, #30 Sandro 5 (Dal 58’ Miguel Veloso 5.5), #8 Romulo 6- (Dal 80′ Omeonga s.v.), #22 Lazovic 5; #24 Bessa 6; #11 Kouamé 6-, #19 Pandev 6- (Dal 51’ Piatek 6). A disposizione: #25 Vodisek, #23 Russo; #5 Lisandro Lopez, #33 Lakicevic, #87 Zukanovic; #44 Miguel Veloso, #40 Omeonga, #15 Mazzitelli, #88 Hiljemark; #45 Iuri Medeiros, #10 Lapadula, #9 Piatek. Allenatore Ivan Juric 5