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Inter, clamoroso: Mauro Icardi ha deciso di far causa al club nerazzurro

Nonostante le dichiarazioni ottimistiche di Beppe Marotta, rilasciate soltanto qualche ora fa in merito alla possibile cessione dell’ex capitano, l’attaccante argentino ha deciso di andare allo scontro con il club milanese. Secondo le ultime indiscrezioni, Icardi vuole infatti far causa all’Inter, chiedere il reintegro in rosa e 1,5 milioni di euro di danni.
A cura di Alberto Pucci
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Nella giornata in cui sembrava ci potesse essere uno spiraglio nella vicenda Mauro Icardi, con Inter e Monaco al lavoro per l'eventuale prestito, l'attaccante argentino ha però deciso di andare al muro contro muro con la società di Suning. Secondo le ultime indiscrezioni rilanciate dalla "Gazzetta dello Sport", l'ex capitano ha infatti deciso di far causa al club milanese, chiedendo il reintegro immediato nella rosa di Antonio Conte e 1,5 milioni di euro di danni.

Le parole di Marotta

La clamorosa novità di questa lunga ed estenuante guerra interna all'Inter, è arrivata a poche ore dalle parole ottimistiche di Beppe Marotta. L'amministratore delegato interista, dall'hotel Sheraton di Milano, aveva infatti confermato le trattative per cedere l'attaccante: "Mancano due giorni alla fine del mercato ma sono comunque ottimista e sono convinto che si possa chiudere quella che sembra la telenovela di mercato. Sapete quali sono le nostre intenzioni: siamo molto fiduciosi di poter trovare una collocazione adeguata a quello che è il valore di Mauro e al rispetto che abbiamo nei suoi confronti per la professionalità che ha sempre dimostrato".

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Parole decise e ferme quelle dell'ad interista, che però alla luce di queste indiscrezioni assumono un valore decisamente relativo: "Juventus, Atletico o Monaco? Ci sono idee diverse, aspettiamo. Stiamo avendo dei confronti e c'è collaborazione da tutte le parti per arrivare ad una definizione entro lunedì – ha continuato Marotta – La società ha diritto di scegliere le strategie, è responsabile e cosciente dei fatti che avvengono e che portano a prendere decisioni. Non siamo autolesionisti. Il tutto nel rispetto dei calciatori. E il calciatore è ancora protagonista del suo futuro. Poi è chiaro che non possiamo pubblicamente dire tutto".

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