Inter, boom di abbonamenti: +20%. È l’effetto-Conte, ma non era il nemico juventino?
È stato ufficializzato lo scorso 31 maggio dopo che se n'era parlato per settimane. Antonio Conte è il nuovo allenatore dell'Inter, e la notizia – oltre ad aver dispiaciuto tutti i tifosi juventini che con lui sono tornati a dominare in Italia – ha spaccato a metà il tifo nerazzurro. C'è chi vede il mister salentino come un professionista, e quindi lega la sua scelta a una questione di opportunità di carriera, e c'è chi non riesce a perdonargli il suo passato, sia sportivo che giudiziario. I dati, però, dicono un'altra cosa: a dieci giorni dall'annuncio ufficiale, l'Inter ha venduto il 20% in più degli abbonamenti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Effetto Conte, boom di abbonamenti nel giorno dell'annuncio
Oggi scade la prima fase di vendita dei ticket stagionali per assistere alle gare casalinghe dell'Inter. Iniziata lo scorso 16 maggio, questa fase riguarda tutti gli ex abbonati che intendono rinnovare la propria tessera. L'anno scorso i nerazzurri avevano fatto registrare il "tutto esaurito", con 37.500 abbonamenti venduti e la vittoria dello "scudetto del tifo" (riconoscimento alla squadra con la presenza media di spettatori più alta). Quest'anno l'entusiasmo è alto e il tifo nerazzurro potrebbe riconfermarsi su questi standard grazie anche al cambio in panchina: basti pensare che soltanto il giorno dell'annuncio di Conte sono stati venduti ben 3mila abbonamenti.
Record di presenze dall'anno del Triplete
Numeri altissimi in casa Inter, che non si vedevano dalla stagione 2010/2011. Quell'anno i tifosi nerazzurri, sulla scia dell'entusiasmo lasciato dallo storico Triplete centrato la stagione precedente, fecero registrare la cifra record di 40.612 abbonamenti venduti. Quest'anno il tetto massimo sarà fissato tra i 37mila e i 38mila, ma per adesso un dato è certo: la presenza in panchina di Antonio Conte ha riavvicinato i tifosi alla squadra, dopo un finale di stagione tribolato per le questioni ambientali legate al caso-Icardi.