Insulti omofobi a Mancini: Sarri potrebbe venire squalificato per 4 mesi
"Frocio". "Vecchio cazzone". No, non è una lite da bar tra avventori alticci, ma il film andato in scena a fine Napoli-Inter di Coppa Italia e poi in diretta televisiva tra due dei massimi allenatori italiani: Roberto Mancini da un lato, Maurizio Sarri dall'altro. Il primo, da tempo nell'Olimpo dei tecnici più considerati a livello nazionale ed estero (i successi al City e con il Galatasaray ne sono la riprova), il secondo tra gli emergenti più capaci e interessanti. Purtroppo, però, dopo quanto accaduto ieri sera dovrebbe arrivare la spada del Giudice Sportivo con sanzioni e squalifiche per i due allenatori che hanno spaccato l'Italia del calcio a metà e che potrebbero ritrovarsi di nuovo a braccetto con una sospensione.
La decisione finale, ovviamente, sarà presa solamente in base a quanto verrà scritto a referto dal direttore di gara e soprattutto dai suoi assistenti che – a detta di Mancini – avrebbero sentito tutto ciò che è accaduto a bordo campo. Ma entreranno in gioco anche gli ispettori della Federcalcio presenti al ‘San Paolo' per la gara di Coppa Italia e che hanno già peraltro e si sono confrontati – separatamente -con Mancini e con Sarri. La palla passa adesso al Giudice Tosel che analizzerà tutto il materiale che arriverà sulla sua scrivania.
La prospettiva non è delle migliori se si guarda il regolamento federale in vigore. L'articolo 11 del Codice di giustizia sportiva in caso di comportamenti discriminatori da parte di tesserati prevede "una squalifica non inferiore a quattro mesi" e negli episodi più gravi il divieto di accedere agli impianti sportivi. Maurizio Sarri potrebbe proprio rientrare in questa categoria: le parole omofobe sono state pronunciate, lo stesso allenatore del Napoli onestamente le ha ammesse, chiedendo comunque scusa e provando a chiudere immediatamente un discorso dal sapore "di campo": "Mi aspetto una squalifica normale. O comunque quello che prevedono le norme. E' un'offesa come tutte le altre, Mancini mi ha detto vecchio cazzone".
Anche Roberto Mancini, dunque, non è scevro da colpe e da parole offensive. Dette in diretta televisiva e ascoltate da tutti. Altro elemento a disamina di Tosel che dovrà valutare quale decisione equa e paritetica prendere nelle prossime ore. Il regolamento è a disposizione di tutti, ma ci vorrà anche del buon senso vista la bassissima qualità dell'argomento, senza scadere in ulteriori polemiche. In questo senso, potrebbe prospettarsi uno stop di qualche giornata per Sarri, con ammenda, e solo una pena pecuniaria per Mancini. Ma sarà il Giudice Sportivo questa volta ad avere l'ultima parola. Almeno così dovrebbe essere.