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Immobile: “50 gol per superare Klose. Tuchel al Borussia mi vietò l’interprete”

L’attaccante protagonista di un super avvio di stagione con la Lazio e la Nazionale torna a parlare della sua avventura al Dortmund e a proposito dei suoi modelli rivela: “Del Piero era il mio idolo, era all’apice della carriera quando cominciai. In area di rigore il più forte di tutti però era Trezeguet”.
A cura di Marco Beltrami
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Ci ha messo poco, anzi pochissimo, Ciro Immobile per conquistare i tifosi della Lazio. 9 gol e 2 assist in 12 presenze, per il bomber che vive un momento magico anche in Nazionale con le 4 reti segnate in altrettante partite. Un rendimento notevole che gli ha permesso di allontanare il ricordo delle esperienze non positive di Dortmund e Siviglia. E l’attaccante campano è tornato sulla sua esperienza in Bundesliga in una lunga intervista al magazine tedesco Kicker, alla vigilia del confronto amichevole tra la Nazionale italiana e la Germania.

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Immobile ha spiegato le difficoltà legate al suo ambientamento: “Per non me è stata una stagione negativa. Ho segnato 4 gol in Champions League, poi sono finito ai margini. Mi dispiace per come ci siamo lasciati, sono certo che avrei potuto dare di più e che avremmo potuto festeggiare insieme altri successi. Al tempo Klopp mi concesse di avere un interprete, ma quando arrivò Tuchel me lo proibì: così divenne difficile capire cosa mi dicesse. E poi non è vero quello che si diceva, su un mio presunto rifiuto di studiare la lingua. Semplicemente il tedesco è tremendamente difficile da imparare".

I rimpianti di Immobile al Dortmund

In giallonero l’ex Torino ha avuto il difficile compito di non far rimpiangere Lewandowski. Una sfida che ha intrigato Immobile che avrebbe voluto avere più tempo a disposizione: “Lewa? Probabilmente non avrei raggiunto il suo livello, ma sono certo che avrei potuto dare molto di più se fossi rimasto. Mi è dispiaciuto andarmene via così. I compagni con cui ho legato di più all'epoca? Aubameyang, Reus e Sokratis. Della Bundesliga mi piace che nonostante il dominio del Bayern Monaco ogni anno può esserci una sorpresa, come lo sono adesso il Colonia o l'Hertha Berlino".

Sulle orme di Miro Klose

Nella prossima amichevole di San Siro tra Italia e Germania, la punta della Lazio incontrerà il suo predecessore Klose che fa parte dello staff del Ct tedesco Loew. Immobile esalta l’ex punta: "Miro è un mito a Roma, è ancora un eroe e fa parte della storia di questo club. Sono contento che abbia realizzato il suo sogno di entrare nello staff della nazionale tedesca. Lui ha il record di gol nelle fasi finali di Coppa del Mondo, chi altro avrebbero potuto scegliere se non lui? Mi servono poco meno di 50 gol per superare Klose per numero di reti in campionato con la Lazio: un gioco da ragazzi (scherza, ndr)".

La delusione cocente di Euro 2016

Una battuta anche sulla partita contro i campioni del mondo, con l’Italia a caccia di rivincite dopo l’ultima dolorosissima sconfitta a Euro 2016: “Agli Europei la sconfitta è stata cocente. La più grande delusione della mia vita, ci ho messo giorni per superarla. Peccato, perché eravamo sullo stesso livello, vedremo come andrà l’amichevole. Ma noi abbiamo Buffon, che è ancora meglio di Neuer.

Idoli bianconeri, e su Higuain…

In conclusione Immobile rivela il nome dei suoi idoli, ovvero Del Piero e Trezeguet che ha avuto modo di vedere da vicino durante l’esperienza con le Giovanili della Juve. E a proposito di Vecchia Signora non può mancare un parere sul passaggio di Higuain in bianconero da parte del giocatore legatissimo al Napoli: “Alla Juve in prima squadra giocai con Buffon e Del Piero: che esperienza. Del Piero era il mio idolo, era all'apice della carriera quando cominciai. In area di rigore il più forte di tutti però era Trezeguet. Lo guardavo e restavo a bocca aperta. Higuain? Un calciatore ha pochi anni a disposizione. Sentimentalmente parlando capisco la delusione dei tifosi, professionalmente però capisco Gonzalo”.

L'amore per Napoli

Parole d’amore per il suo Napoli: “Non uscirà mai dal mio cuore: auguro ogni giorno il meglio al Napoli, tranne quando gioca contro la mia squadra. Sono odiosi i cori contro i napoletani. Triste che quest’odio resista ancora oggi. Sveglia, siamo nel 2016, il razzismo dovrebbe essere passato, archiviato”.

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