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Klose si ritira: grazie di tutto ‘mister Mondiale’

L’ex attaccante della Lazio ha deciso di appendere le scarpette al chiodo e diventare assistente di Joachim Löw nella nazionale tedesca. Giocatore unico, Klose ha lasciato un segno indelebile sia con le squadre di club sia con la Germania.
A cura di Vito Lamorte
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Palla in area, goal. Ha segnato Miroslav Klose. Lo ricorderemo sempre così l'ex attaccante di Kaiserslautern, Werder Brema, Bayern Monaco e Lazio che ha annunciato il suo percorso di studio da allenatore che seguirà all’interno della Federcalcio tedesca. La decisione, spiega il sito della DFB, è arrivata dopo un colloquio con il ct Joachim Low e il dirigente Hansi Flick.

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Klose é stato il classico centravanti "purissimo" con un incredibile fiuto del goal. Molto abile negli ultimi metri, il tedesco aveva nel colpo di testa una delle sue armi migliori. Come abbiamo potuto ammirare fino allo scorso maggio è uno di quegli attaccanti che possono punire le difese avversarie in ogni momento, soprattutto quando sembrano estranearsi dal gioco. Miro ha mostrato la sua abilità con entrambi i piedi ed è stato in grado di alternare reti di pregevole fattura ad altre da vero opportunista dell’area di rigore. Klose si è dimostrato abile a contribuire alla manovra offensiva delle squadre in cui ha militato grazie alla sua intelligenza nei movimenti ed alla sua partecipazione al gioco d’attacco: questo gli ha permesso di essere una pedina importante della sua nazionale per diversi anni e con stili di gioco molto diversi.

La rappresentativa tedesca ha cambiato il suo modo di giocare dall'inizio degli anni 2000 e Klose è riuscito a mettersi a disposizione dei vari commissari tecnici restando sempre un punto fermo dell'attacco. Molti lo hanno paragonato a Gerd Müller, soprattutto dopo aver raggiunto il record di segnature del bomber di  Nördlingen con la maglia teutonica, ma lui si è sempre tirato fuori da questo gioco: "Non posso paragonarmi a Gerd Müller, nessuno può farlo, per numero di partite e gol realizzati. Lui è unico!".

Miro e il record ‘Mondiale'

Abbiamo visto debuttare Klose nella Coppa del Mondo di Corea e Giappone a 24 anni segnando un hat-trick contro l'Arabia Saudita ma, in quella competizione, perse la finale al cospetto del Brasile di Ronaldo e Rivaldo. Nel 2006 e nel 2010 è stato semifinalista con la sua Germania, che si arrese solo alle squadre che poi vinceranno il titolo (Italia e Spagna). Miro non si arrende mai e nel 2014, finalmente, è riuscito a coronare il tanto atteso e meritato sogno: battere il Brasile, padrone di casa, per 7 a 1 e vincere la Coppa del Mondo ai danni dell'Argentina. L'attaccante di Opole è il capocannoniere della storia della competizione mondiale con 16 reti (8 con il destro, 7 di testa e 1 con il sinistro) su 30 tiri in porta (53 % di efficacia). Klose è l'unico giocatore ad aver segnato almeno quattro gol in tre diverse edizioni della Coppa del Mondo FIFA quindi non possiamo che definirlo "mister mondiale".

Da bomber di passaggio a bandiera

La parentesi romana del bomber di Opole sembrava essere la classica operazione di un calciatore alla fine della carriera ma gara dopo gara Klose si è guadagnato il rispetto e l'amore dei tifosi della Lazio e degli appassionati di calcio italiani. Van Gaal l'aveva relegato in panchina al Bayern ma Miro sentiva di poter dare ancora qualcosa al calcio. Alla prima di campionato l'attaccante tedesco fa stropicciare subito gli occhi ai suoi nuovi tifosi: pallonetto su Nesta e sinistro che trafigge Abbiati.

Altra tappa importante della permanenza di Klose alla Lazio è la rete nel derby dell'ottobre 2011 al 92′: riceve palla sul filo del fuorigioco e dopo uno stop a seguire finalizza con freddezza e regala la vittoria ai biancocelesti.

Klose è stato l'ultimo attaccante ad aver segnato cinque goal nella stessa gara in Serie A: l'ultimo ad aver realizzato questa impresa è stato Roberto Pruzzo in Roma-Avellino nel 1986. Era la 35° giornata del campionato 2012/13 e la Lazio infliggeva al Bologna una sonora sconfitta (6-0).

L'ultima rete con la maglia biancoceleste arriva nella gara contro la Fiorentina e si verifica una situazione moto particolare: la Lazio sta perdendo in casa 4 a 1 e viene assegnato un rigore ai biancocelesti. Candreva è assente e dovrebbe andare sul dischetto Felipe Anderson ma lo stadio Olimpico ha invocato a gran voce il tedesco che si presenta di fronte a Lazzerini. Questo succedeva all'ultima giornata ma 15 giorni prima Klose aveva realizzato una rete bellissima contro l'Inter: sfiora un rilancio di Bisevac, dialoga due volte con Lulic e fa sedere Handanovic realizzando con un delizioso tocco sotto. Magnifico.

Non è mai stato uno da passerelle Miroslav e per questo è sempre stato apprezzato da tutti. Il ritiro di un'attaccante che ha ammesso di aver segnato un goal di mano, facendoselo annullare, non può, e non deve, passare nell'anonimato: ricorderemo sempre Klose per il suo volto impassibile, che non ha mai lasciato trasparire grandi emozioni anche nei momenti più belli, ma quanti lo hanno potuto ammirare in questi anni non possono che riservare un posto nel loro cuore, per sempre.

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