Italia-Germania non è mai un’amichevole
In tedesco si dice "Jahrhundertspiel", in spagnolo "Partido del siglo", in inglese "Game of the Century" ma in realtà è semplicemente Italia-Germania. Si tratta di una delle gare più importanti del panorama calcistico e non è mai una partita banale. Quella che si giocherà a Milano nella serata di martedì sarà la gara numero 35 tra queste due nazionali con 25 amichevoli: le vittorie della Germania sono 8, quelle dell'Italia sono 15 e i pareggi sono 11. L'ultima volta che queste due squadre si sono affrontate risale allo scorso giugno a Bordeaux quando la nazionale di Antonio Conte si è arresa soltanto ai rigori.
Dalla Coppa del Mondo del 1962 all'Europeo del 2016, se parliamo di gare ufficiali, ne sono passati di anni ma gli incroci tra le rappresentative non sono mai stati banali. La prima battaglia di Santiago del Cile si chiuse in pareggio come l'ultima di Bordeaux ma tra queste due gare Italia e Germania hanno scritto pagine importanti della storia del calcio. Il 4 a 3 dell'Azteca di Città del Messico, la finale del 1982, le semifinali del 2006 e del 2012: partite meravigliose che hanno fissato delle date nella storia del calcio europeo e mondiale.
Incroci con la Germania Est
Prima della riunificazione dei due stati sono quattro gli incontri tra la nazionale italiana e quella della DDR: i primi due valevoli per le eliminatorie dei Mondiali di Messico 1970 mentre i restanti erano due amichevoli. Nei quattro appuntamenti c'è stato grande equilibrio con una vittoria per parte e due pareggi. L'ultima gara si giocò a Lipsia nel 1982, prima del Mondiale di Spagna.
Derby d'Europa
Quella italiana e quella tedesca sono due delle scuole di calcio più importanti del mondo e in Europa, probabilmente, sono le principali. Questa gara viene definita il "derby d’Europa" perché è entrata nell'immaginario di ogni tifoso di calcio per l'importanza e il valore che queste due squadre da sempre portano in campo. L'ex presidente della Federazione Calcistica della Germania (DFB) Wolfgang Niersbach in un'intervista di tre anni fa al Welt ha affermato che un incontro con l'Italia, anche se amichevole, non può essere considerato soltanto una partita di calcio ma una competizione per "il prestigio e l'onore".
