Il Milan a Siena, per lo scudetto e per spegnere le polemiche
A poche ore dalla partita decisiva contro il Siena, il clima si fa incandescente intorno ai rossoneri, chiamati a tenere vivo un sogno chiamato "sorpasso". Inevitabilmente le prime incertezze, dopo una lunga cavalcata, e i recenti passi falsi del Milan hanno fatto venire alla luce polemiche e tensioni che sembravano lontane dal poter colpire la società di Via Turati, solitamente perfetta nel non far trasparire malumori e nel tappare le orecchie alle mura dello spogliatoio. In questo caso, il filtro dirigenziale, sembra aver funzionato in maniera meno efficace. Che ci fosse un clima agitato, lo si era capito dal continuo botta e risposta con la Juventus per i vari torti arbitrali. Ora che la crisi (almeno di gioco e di gambe) è certificata, sembra sia altrettanto evidente che Allegri abbia qualche problema (forse più di uno) con giocatori e società.
Clarence, il duro – E’ quando il gioco si fa duro, che i duri cominciano a giocare, lo sa bene Clarence Seedorf che, nonostante abbia avuto qualche discussione con compagni e mister dopo la gara con il Bologna e prima di quella con il Genoa, a margine del Premio Gentleman, svoltosi giovedi sera, ha voluto focalizzare l’attenzione di tifosi e stampa, solo ed esclusivamente sul match contro i toscani: "Non è successo proprio niente! – ha dichiarato l'olandese ai microfoni di fanpage – Con il Milan ho un rapporto straordinario che dura dieci anni. Può capitare qualche discussione in ogni storia d'amore ma il rapporto tra di noi non è cambiato. Abbiamo quattro partite fondamentali e dobbiamo pensare a quelle, cominciando dal match di Siena". Un Seedorf versione "pompiere" che, però, davanti alle domande insistenti sul suo rapporto con Allegri e sul possibile esonero di “acciughino”, si è mostrato particolarmente "freddo": "Preferisco non parlare di questo, dato che in questo momento non voglio parlare nemmeno del mio rinnovo. Questo può creare soltanto agitazione, all'interno della squadra. Non voglio parlare di cose personali".
Il muro di Nocerino – La gara del Franchi, diventa così un crocevia decisivo per il diavolo. Da una parte la necessità di vincere per tenere il passo della Juventus, dall’altra quella di raffreddare un ambiente che ha cominciato a mostrare le prime crepe.
Cresta alta – A Milanello, però, non ci sono solo facce tristi. Il rientro di Cassano ha dato segnali importanti ed una scossa vitale all'ambiente. Ora che anche Prandelli si è accorto che "Fant'antonio" è pronto per i novanta minuti, Cassano è tornato quello di prima: un giocatore che fa la differenza ed un ragazzo sempre pronto allo scherzo. Ma c’è anche un'altra faccia, inconfondibile, che ha un sorriso timido, stampato sulla bocca: è quella allegra e spensierata di El Shaarawy, giocatore che nel corso della stagione ha saputo ritagliarsi piu di uno spazio importante, convincendo società, critica e tifosi (che lo vorrebbero in campo dal primo minuto). Educato e gentile, come nei primi giorni di scuola (rossonera), l’ex gioiellino di Genoa e Padova ha avuto parole dolci per Allegri che, forse, avrebbe dovuto puntare di più sull'italo-egiziano: "Il Mister, in questi giorni, ci sta caricando nella maniera giusta per affrontare queste ultime partite. Non credo che verrà sostituito, così come ha confermato Galliani, nei giorni scorsi. Ci spero, perchè, nel corso della stagione mi ha dato tanta fiducia". 21 presenze in campionato, 2 in Champions League e 5 in Coppa Italia, un'anno da incorniciare per Stephan: "Non mi sarei mai aspettato di giocare così tanto nel Milan, quest'anno. – ha continuato il Faraone ai nostri microfoni – Sono veramente contento di quello che ho fatto in questa stagione. Non posso davvero chiedere di più". Spalle larghe e obiettivo chiaro per El Shaarawy, già sul taccuino di diversi club stranieri: studiare da vicino i grandi campioni per imparare e mettere in pratica nella prossima stagione. Il tutto, sempre con la sfrontatezza dei suoi vent'anni e sempre con la "cresta" alta, anche perchè, come lui stesso ha dichiarato: "Non me la taglierei neanche se vincessimo lo scudetto!"