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Il ‘bug di Zamparini’ in Fifa 18, quando un allenatore viene esonerato per errore

Al netto del successo del gioco, al vertice dei titoli sportivi più venduti, il 18esimo capitolo della EA Sports cela ancora bug al suo interno. Uno dei meno noti, quello dell’esonero nella modalità carriera, spegne l’entusiasmo di tanti gamer che, giunti in club in difficoltà, non vengono ‘letti’ come allenatori subentranti e finiscono per pagare col licenziamento al primo ko.
A cura di Salvatore Parente
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Fifa 18, uno dei giochi più venduti ed apprezzati della recente storia videoludica, nella sua complessa e complicata architettura digitale, cela qualche, talvolta spassoso, bug. E, del resto, per un titolo dal peso di 43,56 GB non poteva essere altrimenti con una versione, quella 2018, dalle licenze dei campionati al parco giocatori, dagli scarpini alle specifiche tecniche e visive dei calciatori, alla infinita galassia di modalità presenti davvero ricca, estesa e longeva. Una versione dunque, con, al suo interno, una marea di intricate dinamiche che portano, qualche volta, a cattivi funzionamenti di sistema in grado di innervosire, spesso non poco, l’utenza. Così, al netto delle innumerevoli giustificazioni a supporto delle tesi Ea, per un gioco tutt’altro che facile da realizzare, davvero mastodontico per contenuti, andiamo a descrivere il bug dell’esonero che si manifesta nella modalità carriera colpendo i neo-tecnici arrivati in club in difficoltà che finiscono per pagare, dopo solo 1/2 match, appunto con l'esonero, per tutti.

Modalità carriera, il bug dei calciatori in scadenza

La modalità carriera, peraltro arricchita quest’anno da un calciomercato molto più partecipe, interessante ed interattivo con diversi video e scene che mettono in mostra conversazioni, abboccamenti e trattative di mercato, ha, da sempre, vissuto alti e bassi in materia di bug. E pure quest’anno, questa sorta di leitmotiv non s’è nascosto con anzi, alcune evidenti disfunzionalità presenti in game. E se il primo bug, quello più appariscente, del mancato arrivo dei calciatori in scadenza di contratto acquistati a gennaio nella sessione estiva di mercato nei nuovi club è stato risolto di recente, quello della valutazione dell’allenatore e dell’esonero ancora no.

Andare in una piccola? Non conviene

E sì perché il fenomeno, appunto meno frequente, continua a colpire alcuni gamer che, invece di accontentarsi e sentirsi soddisfatti/gratificati nei top club, decidono di prendere in mano squadre in difficoltà e traghettarle verso situazioni ‘altre’. E così, spulciando sui forum più accreditati nei quali si parla della modalità più utilizzata offline del gioco, le storie, quasi leggende, sulla carriera e su astrusi esoneri sono davvero incredibili. Un ragazzo, infatti, racconta di come si sia pentito di aver scelto il suo Cittadella dopo alcuni anni lontano da quella, si fa per dire, realtà.

La storia del gamer

Ma andiamo con ordine, l’utente ha cominciato la sua personale carriera allenando, appunto, il Cittadella con un’ascesa, nel giro di tre anni, davvero incredibile: promozione, metà classifica in Serie A e vittoria della Coppa Italia, vittoria della Supercoppa Italiana, quarti di Europa League e salvezza, sia pure risicata. Sin qui tutto bene. Dopo tre stagioni al top però, il ragazzo decide di cambiare aria e di andare a misurarsi in Bundesliga con la neopromossa Union Berlino, e anche qui le cose vanno alla grande: squadra di giovani promesse e quarto posto in Germania. Eppure, la nostalgia (canaglia) per quella che era stata la sua prima squadra lo spinge al rientro, i veneti, in Serie A, sono penultimi e cercano un allenatore: il gamer non resiste e ritorna. Qui accade l’impossibile, dopo una sola gara, peraltro vinta col Pescara, il Cittadella, ancora penultimo, lo esonera (il bug si mette in mostra). Rinunciare o giocare? Meglio perseverare, il ragazzo, nella schermata delle offerte insiste e accetta di andare al Parma, ultimo con 7 punti.

il Cittadella in Fifa 18 (Sofifa.com)
il Cittadella in Fifa 18 (Sofifa.com)

E anche qui, dopo la prima partita, vinta, l’incubo ritorna: gli emiliani sono ancora ultimi, esonerato di nuovo. Ora, però, dopo due fallimenti consecutivi, se così si possono definire, il manager non ha più appeal e ad attenderlo c’è solo, ovviamente nelle zone basse della classifica, l’Accrington Stanley in Football League Two (quarta divisione inglese). In pratica, nel giro di 1 ora di gioco, dalla Bundes si è passati al punto più basso del professionismo. Lì, nella terra di Albione, l'utente non perde una partita ma il suo rating di allenatore è basso e al primo passo falso, il bug riapparirà mandando via un tecnico subentrato che non ha colpe sull’attuale situazione di classifica. Roba, come ha scritto il gamer, di cui nemmeno Zamparini sarebbe capace. E, come direbbero gli autori dei docu-film americani: tutto questo, it’s a true story!

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