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I 5 motivi per cui DAZN ha cambiato modo di vedere le partite e abitudini degli italiani

Dopo sole 3 giornate di campionato, l’Italia si interroga sulla decisione di affidare a una piattaforma in streaming buona parte della Serie A nonostante il nostro Paese non sia ancora pronto a causa di una rete internet non impeccabile. E per non perdere nemmeno un minuto della propria squadra del cuore, gli italiani si sono (ri)affidati alla cara e vecchia radio.
A cura di Salvatore Parente
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La pausa del campionato italiano per dare spazio alla Nations League e alle amichevoli delle varie Nazionali, è anche un modo per fare già un piccolo bilancio di queste prime tre gare della Serie A. Ma oggi non vogliamo soffermarci sul mero lato tecnico, quanto piuttosto sulle abitudini dei tifosi che da questa stagione hanno dovuto cambiare, e tanto, il loro modo di vedere in calcio. Nel vero senso della parola. L’esplosione di Dazn, una sorta di mix tra passato, futuro e presente del calcio sul web, ha inevitabilmente cambiato il nostro modo di approcciarli ai new media. Siamo stati travolti dall’onda d’urto di una piattaforma online che trasmette 3 delle gare previste per ogni turno di Serie A. Un qualcosa di assolutamente normale a giudicare dal momento storico che stiamo vivendo in cui lo streaming ha preso il sopravvento sulla tv normale ma che comunque non sembra essere ancora del tutto superata. Soprattutto nel calcio. I nostalgici parlano di mancanza di dover solo accendere il televisore e guardare la propria squadra del cuore senza fare altro. Diversi invece sono i tifosi che hanno invece paura di Dazn: connessione, mancanza di segnale, maltempo (che possono compromettere la visione della gara). Insomma, gli italiani con Dazn hanno cambiato le proprie abitudini?

Spiegare Dazn ad un tifosi di più di 60 anni

Il rischio che si è preso il calcio italiano lasciando spazio allo streaming, è stato enorme. L’Italia non è pronta, a livello tecnico e di risorse internet per poter garantire una fluidità di trasmissione sul web che invece può ovviamente garantire la televisione. Come spiegare che un cavo HDMI debba essere collegato all’entrata del pc per poi attaccarlo a sua volta alla porta di ingresso usb della tv? Semplice ad una persona che oscilla tra i 14 e i 50 anni, ma oltre? Certo, è un problema di cultura, di doversi informare, ma sta di fatto che quella fetta di tifosi può aver anche deciso di rinunciare completamente all’abbonamento di Dazn.

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O magari l’ha fatto, ma solo grazie all’aiuto di qualche nipotino prodigioso che a zio e nonno ha spiegato, magari scrivendo i passaggi punto dopo punto, come accedere alla partita della sua squadra del cuore da pc, smartphone o tablet. Un rischio che il calcio si è preso, forse anche consapevole che prima o poi una scelta simile si sarebbe dovuta fare per mettersi al passo con i tempi. Il resto dell’Europa già da diversi anni adopera lo streaming per questo tipo di eventi.

Organizzare la classica serata: pizza, birra e calcio

Una serata da uomini direbbe qualcuno. Quella per cui l’indimenticabile Paolo Villaggio, nella parte del mitico ‘Rag.Fantozzi’ spiegò come meglio non poteva in tutta la sua unicità. Ecco, proprio all’epico attore italiano vogliamo ispirarci. Perchè quell’espressione “Scusi, chi ha fatto palo?”, ultimamente la stiamo ascoltando tantissimo proprio per i tanti problemi che la linea internet italiana ci sta causando per poter vedere correttamente le nostre partite su Dazn.

Le continue interruzioni a questo punto stanno anche diminuendo la volontà degli italiani di ospitare amici in casa a vedere una partita (come nella più classica delle tradizioni) per paura di dover fare una brutta figura. Che forse questa situazione, con lo streaming che ha toccato la sacralità del calcio, possa far scuotere le coscienze di chi ha il dovere di dover far trovare l’Italia al passo con i tempi? Forse può essere anche visto come un punto a favore.

I nuovi strumenti necessari acquistati per Dazn

Quello che è fondamentale, in questo momento, è creare maggiore consapevolezza nell'utente finale, spiegargli la realtà della situazione e fargli comprendere cosa significhi oggi, in Italia, vedere un evento in diretta streaming. In molti, erroneamente, erano convinti che si sarebbero trovati davanti una partita con la stessa fluidità e la stessa qualità da sempre sperimentata con il segnale televisivo tradizionale o sul satellite, o la medesima stabilità di un qualsiasi film o serie tv disponibile su Netflix. Ad oggi gli italiani quindi dovranno adattarsi. Un pc di ultima generazione potrebbe non bastare per vedere correttamente un evento sportivo di questo tipo.

E’ la linea internet che dà problemi a livello nazionale. E allora cos’hanno fatto? In questo momento si sono dovuti adattare alla realtà. Comprare un cavetto HDMI da collegare dal pc alla televisione, oppure, comprare un IPad che possa garantire dunque la visione della gara su un altro mezzo di trasmissione con conseguenti problemi di visibilità. Vedere la partita su un televisore enorme a schermo piatto, è infatti tutt’altra cosa che vederlo su un dispositivo mobile, magari è anche scomodo. Ma gli italiani si stanno adattando e le somme le tireranno a fine campionato.

Il web che sorpassa la tv dopo averlo già fatto con la carta stampata

E così la realtà aumentata ha preso davvero il sopravvento. L'abbiamo spiegato più volte, sottolineato e i dati lo indicavano, ma mai nessuno c'avrebbe creduto. Le edicole hanno cominciato a chiudere, le nuove generazione ad informarsi sempre meno sulla carta stampata. L'immediatezza di una notizia su smartphone e tablet ha sostituito il caro vecchio svoglio di un giornale. E così anche per la tv. Ciao Ciao a lunghe pubblicità che interrompono la trasmissione di un programma o a contenuti non sempre così originali. Il calcio in streaming ha sostituito il caro vecchio televisore.

Ciak si gioca! ⚽️⚽️⚽️ @dazn_it @andriyshevchenko #lazionapoli

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Come farlo a spiegare ad un anziano? Come farlo capire alle vecchie generazioni che si sta passando ad una nuova era in un momento di cambiamento? Dazn è stato anche questo per il nostro Paese, una rivoluzione anche di tipo culturale. Non si telefona più al caro antennista per sistemare la ricezione dei canali, ma al tecnico di rete o ad uno specialista che in pochi passaggi collega un cavo ad un altro mondo. Solo un mezzo appartenente al passato, il primo in assoluto, ancora resiste.

Con Dazn a beneficarne è stata anche la radio

Sembra paradossale, forse anche assurdo a pensarci. Ma se Dazn doveva essere la risposta al futuro che avanza nel nostro Paese, ha invece incredibilmente creato l’effetto contrario. Già, perchè invece di proiettarci in avanti, ci ha chiuso fatto ritornare alle origini: alla radio. In tanti infatti, stufi dei tanti problemi di connessione che si stanno riscontrando durante le partite di Serie A, hanno tirato dai cassetti la classica radiolina della domenica e ascoltare un cult di questo spot in Italia come “Tutto il calcio minuto per minuto”. La radio dunque che conferma ancora una volta la sua grande utilità e il suo essere immediata.

Capace con un semplice tocco, di farti vivere le emozioni di una partita anche solo immaginandola grazie al racconto di una voce. Una magia se vogliamo, che scardina i canoni di mezzo utilizzato solo ed esclusivamente quando si è in macchina e quindi non si può guardare la tv. Insomma, bisognerebbe che tutto questo ci faccia capire quanto tempo ancora Dazn possa sopportare questi limiti di rete italiani e quanto i tifosi possano aspettare di vedere finalmente in maniera corretta il gol della propria squadra del cuore. Senza dover esultare solo dopo 3 minuti per un ritardo di rete.

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