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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Harakiri Giappone, il Belgio raggiunge i quarti all’ultimo respiro: ora c’è il Brasile

Vertonghen, Fellaini e Chadli hanno ribaltato le reti di Haraguchi e Inui, che avevano illuso i nipponici dopo pochi minuti della ripresa: il Belgio di Martinez ha conquistato i quarti di finale della Coppa del Mondo e si troverà di fronte il Brasile di Neymar. I giapponesi non sono riusciti a gestire il doppio vantaggio e all’ultimo secondo hanno subito il sorpasso. Partita davvero incredibile per andamento e per risvolti tecnico-tattici.
A cura di Vito Lamorte
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"A te i nostri cuori, a te le nostre braccia, a te il nostro sangue, o Patria!". È questo uno dei versi della La Brabançonne, meglio conosciuta come la "canzone del Brabante" o inno del Belgio, e ad un certo punto della gara valida per gli ottavi di finale della Coppa del Mondo 2018 contro il Giappone la nazionale belga sembrava reincarnare il suo inno in tutto e per tutto: Vertonghen e Fellaini hanno riportato in parità il risultato e Chadli ha ribaltato le reti di Haraguchi e Inui che avevano illuso i nipponici. Una rimonta davvero al limite dell'immaginabile.

Nel primo tempo è successo poco, a parte una paio di azioni pericolose del belgi con Hazard e Lukaku e un tiro di Nagatomo, ma nella ripresa il caos si è impossessato del terreno di gioco della Rostov Arena: i nipponici hanno infilato un "uno-due" che sembrava aver tramortito la squadra europea ma gli ingressi di Chadli e Fellaini hanno cambiato volto al Belgio. Una rimonta che rimarrà negli almanacchi del Mondiale (prima del Belgio, l'ultima squadra a vincere una partita trovandosi in svantaggio di due gol in un match ad eliminazione diretta dei Mondiali fu la Germania Ovest contro l'Inghilterra nel 1970) e ha portato in dote la qualificazione ai quarti di finale della Coppa del Mondo: ad attendere gli uomini di Martinez ora c'è il Brasile di Neymar.

Le formazioni

Roberto Martinez ha confermato il suo 3-4-2-1 con Courtois tra i pali; Alderweireld, Company e Vertonghen in difesa; Meunir, Witsel, De Bruyne e Carrasco sulla linea mediana e la coppia Hazard-Mertens alle spalle di Lukaku. Akira Nishino ha confermato il 4-2-3-1 con cui i suoi hanno fatto bene nelle prime due gare del girone H: Kawashima in porta; Nagatomo, Shoji, Yoshida e Sakai in difesa; Shibasaki e Hasebe in mediana con Inui, Kagawa e Haraguchi a supporto di Osako.

Belgio sottotono, Giappone concentrato

Dopo 55" Kagawa ha messo paura al Belgio ma il tiro del trequartista giapponese è finito sul fondo con Courtois che ha controllato senza problemi. Da quel momento in poi la squadra di Martinez ha preso la gara in mano con un grande predominio territoriale che ha portato pericoli per Kawashima intorno al 30′ con Lukaku e Hazard ma i giapponesi non si sono fatti chiudere e in qualche occasione sono riusciti a ripartire. La squadra di Nishino ha messo paura al Belgio con un tiro innocuo dalla distanza di Nagatomo che Courtois non ha trattenuto, in virtù di una deviazione di Osako, e per poco non superava la linea di porta.

Goal, errori e rimonte: Chadli decide Belgio-Giappone

Dopo pochi minuti della ripresa è il Giappone a passare in vantaggio con Genki Haraguchi: bellissima palla nello spazio di Gaku Shibasaki per l'esterno del Dusseldorf che ha battuto Courtois con un diagonale molto preciso. Erroraccio di Vertonghen che non copre bene lo spazio e lascia una prateria al calciatore nipponico. Si tratta della prima rete nella storia del Giappone nella fase ad eliminazione diretta ai Mondiali.

A distanza di pochissimi secondi Hazard ha colpito il palo con un tiro in corsa dai 16 metri ma è, incredibilmente, ancora il Giappone a passare con Takashi Inui che ha fatto tesoro della protezione e dell'appoggio di Shinji Kagawa e ha infilato la palla nell'angolo più lontano della porta di Courtois.

Dopo l'errore in occasione del primo goal è stato Jan Vertonghen a riaprire i giochi con un colpo di testa che probabilmente voleva essere una palla verso il centro dell'area ma si è infilato all'incrocio. Uscita imprecisa di Kawashima sulla giocata del difensore belga. Il calciatore del Tottenham ha segnato da 18.6 metri ed è la rete realizzata di testa da distanza maggiore in un match ai Mondiali dal 1966.

La squadra di Roberto Martinez ha reagito dopo la doppia mazzate e al 74′ è arrivato il punto del pareggio con Marouane Fellaini: cross dalla sinistra di Hazard e colpo di testa da centro area del centrocampista dello United che ha infilato alle spalle di Kawashima.

Dopo l'errore sul goal di Vertonghen, all'85' Kawashima ha compiuto due parate impressionanti su Chadli e Lukaku ma dall'altra lato Courtois, per non farsi mancare nulla, ha dovuto compiere un paio di interventi importanti. Quando tutto sembrava finito è stato Nacer Chadli ad infilare la palla nella porta del Giappone dopo un comodo assist dalla destra di Meunir su un contropiede condotto in maniera perfetta. Delizioso il velo di Lukaku sul cross rasoterra del laterale del PSG. La nazionale nipponica era troppo sbilanciata ed è stata punita a pochissimi secondi dalla triplice fischio finale. Davvero una partita piena di emozioni e densa di risvolti tecnico-tattici.

Il migliore: Roberto Martinez

Ha cambiato la squadra nel momento di maggiore difficoltà e con due sostituzioni, che potevano apparire poco contingenti, ha modificato l'assetto del suo undici: Fellaini e Chadli hanno dato un po' di quantità e sostanza ad una formazione che si era specchiata troppo nel primo tempo e avare subito un colpo enorme in seguito al doppio vantaggio del Giappone. Bravo Martinez a non perdere la calma e ha capire dove e come toccare la squadra per farla migliorare. Certo, un po' di fortuna non guasta mai.

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