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Guidolin e Pozzo si preparano per la Champions: strategie e programmi futuri di una società modello

Per il secondo anno consecutivo, Udine festeggia la qualificazione Champions. Un traguardo che, quest’anno, ha ancora più valore grazie al terzo posto conquistato in campionato dietro alle due superpotenze Juventus e Milan.
A cura di Alberto Pucci
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In volo verso la Champions – Non fosse stato per lo spavento (rientrato) delle dichiarazioni post gara di Francesco Guidolin, domenica scorsa sarebbe stata la giornata perfetta per il tifoso friulano. "In questo momento sono molto stanco, devo riposarmi e penso che avrei bisogno di un riposo lungo. Nei prossimi giorni parlerò coi miei dirigenti, mi sento molto provato e non so se la mia salute possa reggere un'altra stagione di questo genere con oltre 50 gare". Una dichiarazione, quella di Guidolin, dettata dalla fatica e dallo stress che nel giro di ventiquattrore, si era già trasformata in un grido d'amore verso i colori bianconeri, lanciato a "pieni polmoni" dal palco allestito in Piazza Libertà a Udine, in occasione della festa bianconera. Guidolin esulta: l'Udinese è in Champions League, come l'anno scorso. Meglio dell'anno scorso se, classifica alla mano, si tiene conto del piazzamento finale e della qualità della concorrenza (agguerrita) finita alle spalle di Di Natale e compagni. Una stagione magica, quella dei friulani, che per la terza volta nella loro storia potranno ascoltare "da vicino" le note dell'inno Champions: la colonna sonora di tutte le più grandi sfide europee. Un'annata che verrà impreziosita (mi sbilancio) dalla presenza di Di Natale ai prossimi Europei di calcio. Sul volo da Catania, dopo la vittoria contro i ragazzi terribili di Montella, si è brindato anche a quello e sono saltati schemi, nodi della cravatta e tappi di spumante: un party a ottomila metri d'altezza, che ha coinvolto l'intera rosa friulana, steward, hostess e piloti, intenti a spiegare ai più curiosi tutte le operazioni e manovre di volo.

Guidolin ci riprova – Passata la sbornia e l'euforia, ciò che rimane è quella sensazione di straordinarietà che l'Udinese si è ormai cucita addosso in questi anni.

“ Sono molto felice perché abbiamo raggiunto un traguardo storico! ”
Francesco Guidolin
Una società che funziona alla grande, guidata da dirigenti capaci e premonitori. Una squadra tosta e piena di qualità, guidata da un grande tecnico (stimato e premiato da alcuni, ma sottovalutato da molti). Un ambiente sano, che garantisce a giocatori e allenatore la serenità necessaria per provare a perseguire un progetto. Un mix di elementi positivi che hanno aiutato la famiglia Pozzo a raggiungere l'obiettivo: diventare un modello da seguire e, possibilmente, da invidiare. Ci sono riusciti e ci sono riusciti alla grande! Basta vedere la corsa agli acquisti friulani, da parte degli altri club italiani e stranieri. Quelle stesse società che continuano ad insistere acquistando "top player", mentre a Udine si visitano decine e decine di video di giocatori mai veramente presi in considerazione da nessuno. Le storie dei vari Sanchez, Inler, Zapata, Asamoah, ecc, sono lì a dimostrarlo. L'Udinese li scova, li fa giocare e crescere, approfitta della loro bravura per centrare gli obiettivi e poi, se proprio non ne può fare a meno (perché anche Pozzo deve, come tutti, far quadrare i conti), li vende al miglior offerente. Meditate, gente!

Udinese Calcio vs. Juventus - Serie A Tim 2011/2012

Non siamo un supermercato! L'avvertimento, lanciato da Fabrizio Larini, proprio dalle "pagine" di Fanpage qualche settimana fa, è stato chiaro: l'Udinese (possibilmente) non svende e vorrebbe tenere tutti i suoi gioielli. A partire da Isla, il più ricercato dalla concorrenza. "Non dipende da me, deciderà la società", ha dichiarato il giocatore davanti ai propri tifosi. Una frase che, in realtà, ha fatto correre un brivido lungo la schiena ai presenti alla festa: le parole usate dal giocatore, sono infatti le stesse che, l'anno scorso, furono pronunciate da Alexis Sanchez qualche settimana prima del suo decollo verso Barcellona. Ma non è solo il procuratore di Isla ad avere il telefono bollente. I grandi club seguono da vicino anche Armero, Asamoah, Benatia ed Handanovic, senza dimenticare quelli che rientreranno a Udine: Cuadrado e Muriel (un fenomeno!). Se la famiglia Pozzo terrà duro, farà felici i tifosi e, soprattutto, Guidolin che vorrebbe rinforzarsi ed alzare l'asticella delle difficoltà. Per qualcuno che, forse, partirà, ne arriveranno comunque altri, pronti ad esplodere. E' il caso di due nuove giovani promesse brasiliane: Willians, ex Flamengo, e Allan, dal Vasco da Gama. Visti i precedenti colpi di Gino Pozzo, eviterei di fare sarcastici commenti, onde evitare brutte figure.

Uno stadio da Champions – L'eccitazione ha coinvolto tutta la città, amministrazione comunale compresa. Il sindaco di Udine ha promesso, infatti, nuove energie per portare avanti (il più in fretta possibile) il progetto relativo al nuovo stadio. L'Udinese, ed i suoi tifosi, meritano un salotto più confortevole e più adatto ad ospitare le eventuali serate europee. Una Champions League che, si preannuncia, meno ostica rispetto alla precedente stagione, quando l'Arsenal (L'Udinese d'Inghilterra) tolse il sonno alla tifoseria friulana. I prossimi preliminari, potrebbero quindi sorridere a Guidolin ed ai suoi giocatori che potrebbero "pescare" teste di serie abbordabili come Spartak Mosca, Panathinaikos, Tottenham, Sporting Braga e Dinamo Kiev. Ne sapremo di più il 9 di Agosto, quando dal sorteggio uscirà l'avversario che l'Udinese affronterà entro la fine dello stesso mese. Intanto, per tutti, è tempo di vacanza. Una pausa più che meritata, prima di ritrovarsi dall'otto di Luglio ad Arta Terme nella regione alpina della Carnia, a pochi chilometri da Udine. Un ritiro scelto direttamente da Francesco Guidolin. Un raduno che servirà per preparare al meglio il preliminare di Champions ed il prossimo campionato, nel quale l'Udinese sarà chiamata a confermare ciò che di buono ha fatto vedere nelle ultime due stagioni: due obiettivi che sembrano essere tutto, fuorché proibitivi!

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