Guerriero Mandzukic, gioca e segna con una gamba sola. Dov’era Kane?
Sarà Francia-Croazia la finale del Mondiale di Russia 2018. La Nazionale di Dalic raggiunge questo traguardo dopo una gara pazzesca. Prima infatti c’era da battere l’Inghilterra in semifinale in un match terminato con il risultato di 2-1 in favore dei croati dopo i tempi supplementari grazie ai gol di Trippier su punizione per gli inglesi e di Perisic e poi Mandzukic nel secondo supplementare che dopo una gara all’insegna delle emozioni e di colpi proibiti, si è concessa una gioia che ha fatto impazzire tutto il Paese. Semifinale iniziata subito con poche novità di formazione. La Croazia con il solito 4-1-4-1 in cui a Marcelo Brozovic ( e non Kramaric) aveva il compito di fare da scudo davanti alla difesa con Rakitic e Modric a centrocampo.
Davanti confermatissimo Mario Mandzukic coadiuvato dai terribili Perisic e Rebic, quest’ultimo autentica sorpresa di questo Mondiale. Dall’altra parte l’Inghilterra di Southgate (che non ha rinunciato al suo panciotto fashion) è scesa in campo con praticamente gli stessi interpreti che hanno fatto fuori la Svezia nei quarti di finale. Kane in attacco e Alli a centrocampo praticamente intoccabili. Tra i migliori in campo sicuramente Perisic autore di una gara da incorniciare al pari di Mandzukic. Da dimenticare Strinic pessimo e praticamente mai entrato in partita. Tra i flop anche Young. Ma andiamo a vedere nel dettaglio i top e i flop di questo Croazia-Inghilterra attraverso alcune sfide ruolo per ruolo.
La finale nel segno di Mario Mandzukic che vince la sfida contro Kane
Non l’abbiamo visto praticamente per tutto il tempo chiuso nella morsa degli attentissimi Stones e Maguire che gli hanno chiuso ogni spazio non consentendogli neanche il gioco di sponda per Perisic e Rebic nella prima frazione. Ma poi ad un tratto, forse ispirato anche da Cristiano Ronaldo che sarà suo prossimo compagno di squadra alla Juventus, l’ha ispirato decidendo di fare la storia della Croazia.
Suo infatti è stato il gol che ha consentito ai croati di raggiungere una finale impensabile dopo il primo tempo realizzando la rete del 2-1 quasi di rapina, come sa fare lui, eludendo finalmente il movimento della difesa inglese realizzando un sigillo pesantissimo e che forse difficilmente dimenticherà per tutto il resto della sua vita. Vinta la sfida a distanza contro Harry Kane che si addormenta sul più bello scomparendo dal campo quando c’era da combattere. Il bomber del Tottenham non aveva neanche cominciato male la gara con un gioco di sponda importante per Sterling e un lavoro incredibile in fase di ripiegamento per andarsi a prendere palla. La fame della difesa croata e la poca lucidità del capitano inglese però non hanno aiutato Southgate che si è trovato improvvisamente senza il suo bomber.
Perisic si accende dopo 1 ora di gioco
Ci sono voluti più di 60’ per vedere finalmente in campo Ivan Perisic. L’esterno croato non ha infatti mai inciso prima di quel momento fino a palesarsi magicamente nella ripresa con un gol di rapina pazzesco che sorprende un poco lucido Alli che si è fatto anticipare goffamente in area di rigore. Per l’interista successivamente poi il palo incredibile che in 5 minuti poteva mettere ko definitivamente l’Inghilterra. E’ stato lui a scuotere dunque le speranze di Modric e compagni addormentando completamente la fluidità di manovra mostrata nella prima frazione dall’Inghilterra.
D'altronde la Croazia non ha potuto quasi mai contare sul proprio attacco troppo spesso opaco e poco concentrato sui palloni che viaggiavano dalle parti delle difesa inglese. Soprattutto Mario Mandzukic che nella prima e nella seconda frazione non si è mai visto in campo e ha sofferto tantissimo la marcatura di Stones che non gli ha concesso un centimetro fino ai supplementari..
La magia di Trippier è lo specchio del suo Mondiale. Strinic in affanno
Era stato in grado di non far muovere i terzini della Colombia negli ottavi di finale mostrando grande maturità nonostante la poca esperienza in Nazionale. Al suo primo Mondiale però, Kieran Trippier ha sorpreso tutti e contro la Croazia ha mostrato al mondo intero il suo enorme valore. Il gol realizzato direttamente su calcio di punizione è un’autentica perla di questo calciatore che con un destro a giro, su calcio di punizione, da fuori area, ha messo a segno la rete che ha sbloccato la gara in favore dell’Inghilterra dopo soli 5 minuti.
Un vero specialista lui che oltre al magnifico sigillo, è stato protagonista di una gara formidabile che ha messo in difficoltà anche uno come Strinic che lungo quella fascia si è fatto spesso sfuggire lo scatenato Trippier che senza affanni, senza forzare la giocata, ha sempre provato a far cominciare l’azione dagli esterni ma tenendo bassa la palla. Fenomenale la sua gara, meno quella del terzino del Milan tramortito dalla voglia e dalla cattiveria agonistica dell’esterno inglese e neanche aiutato troppo da Perisic che tornava ad aiutarlo spesso con i tempi sbagliati.
Quante amnesie per Young contro Vrsaljko e Rebic
Forse la sola nota dolente della perfetta Inghilterra scesa in campo contro la Croazia, è stato proprio uno dei più esperti della Nazionale dei Tre Leoni. Stiamo parlando di Ashley Young che soprattutto nel primo tempo è stato l’anello debole nella difesa inglese. Posizionato sulla fascia sinistra, aveva il compito di tenere a bada due avversari non proprio semplicissimi come Vrasljko e Rebic. Proprio quest’ultimo, sfruttando le tante amnesie difensive di Young, è riuscito ad emergere di più nella manovra offensiva croata creandosi spazi importanti e accentrandosi per calciare con il sinistro.
Supportato proprio dall’ex terzino del Sassuolo, hanno costretto il povero Ashley a restare prudentemente in difesa creando una sorta di assetto difensivo a 4 per i ragazzi di Soutghate che avevano cominciato con il classico modulo a tre in difesa. I danni però, per fortuna degli inglesi, non sono poi stati così gravi come si poteva pensare soprattutto dopo i primi 45’.
Henderson tatticamente perfetto mette in ombra Brozovic
Un ordine quasi maniacale in campo e la capacità di saper prendere in mano sempre l’impostazione dell’azione orchestrata dagli inglesi. Il vero ago della bilancia della Nazionale di Southgate è stato proprio Henderson che in maniera meravigliosa è riuscito a dare ordine ed equilibrio alla squadra senza forzare mai la giocata girando sempre il pallone a terra.
Una modo di giocare il suo, spesso anche di prima intenzione per sfruttare la velocità di Sterling nello spazio, che ha a sua volta messo in difficoltà la stella Brozovic. L’interista non ha modo di riuscire ad essere pericoloso al limite dell’area con inserimenti o tiri pericolosi che mettessero in condizione anche Mandzukic di operare più in profondità.
Non è riuscito dunque a fare filtro a centrocampo il top player dell’Inter e la sua ‘assenza’ si è sentita tantissimo nelle manovre della Croazia soprattutto nella prima frazione.