Guardiola: “Non allenerò mai più il Barça. Yaya Toure? E’ un bugiardo”
Sarà un'estate di riposo e studio quella che passerà Pep Guardiola, atteso come tutti suoi colleghi da un'abbuffata di partite mondiali. Il manager del Manchester City, che segue e coordina da lontano il calciomercato del club inglese, si è concesso per un'intervista nella quale ha chiarito la sua posizione in merito ad alcune voci circolate nelle ultime ore. L'allenatore catalano ha infatti sgombrato il campo da indiscrezioni clamorose e risposto per le rime ad un suo ex giocatore.
"Tornare ad allenare il Barcellona? Ho già dato e per me è una parentesi chiusa anche perché non sono più lo stesso di prima – ha spiegato Guardiola ai microfoni di "TV3" – Da presidente? Io sono un tecnico, questo so fare, non si può fare bene in tutti i ruoli e quando chiuderò la mia carriera penso che giocherò a golf. Le parole di Yaya Toure? Tutto quello che ha detto è falso, sono bugie e lui lo sa. Sono sorpreso, siamo stati insieme da due anni e lo sta dicendo adesso".
La chiamata della nazionale
Nonostante tutto, Guardiola ha avuto parole d'elogio per i suoi ex giocatori: "Ancora una volta il Barcellona è stato il migliore in campionato e non è facile chiudere con una sola sconfitta – ha continuato il catalano – Sono fuori da sei anni, ma rimango sempre incantato da questa squadra. Messi? È un giocatore unico, non si lamenta mai e fa parlare solo il campo".
Oltre a smentire un suo ipotetico ritorno al "Camp Nou", Pep Guardiola ha anche preso le distanze da un suo possibile incarico da commissario tecnico della Spagna: "Non succederà anche perché non mi è mai stata offerta la panchina – ha spiegato il tecnico – Non sono pentito di aver vestito la maglia della nazionale spagnola, io sono del Barcellona, ma ho allenato Bayern Monaco e Manchester City, per me prima di tutto viene la professionalità. I fischi all'inno spagnolo? Non mi sembrano giusti".