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Grosskreutz, dopo la rissa e la festa con i liceali, rischia il licenziamento

Lo Stoccarda, che infliggerà una mega multa da 100mila euro all’ex nazionale, sta pensando di rescindere il contratto del terzino.
A cura di Alessio Morra
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Kevin Grosskreutz è stato dimesso dall’ospedale dov’era stato ricoverato martedì mattina per via delle ferite riportate in una rissa con alcuni ragazzi. Il peggio è alle spalle, ma le conseguenze per quella notte brava però potrebbero essere molto spiacevoli per l’ex nazionale che adesso rischia di essere licenziato dallo Stoccarda, che naturalmente non ha preso bene la rissa e non ha nemmeno preso bene la sua partecipazione a una festa di liceali in una discoteca.

I fatti – L’ex terzino del Borussia Dortmund nella notte tra lunedì e martedì insieme ad alcuni calciatori dell’Under 17 dello Stoccarda ha partecipato a una festa di liceali in una discoteca. Usciti dal locale Grosskreutz e i suoi amici sono stati coinvolti in una rissa in Wikhelmsplatz con un altro gruppo di ragazzi di età compresa tra i 16 e i 19 anni. Il giocatore ha avuto la peggio, ha riportato alcune ferite al volto e soprattutto alla nuca ed è stato ricoverato in ospedale, dov’è rimasto sotto osservazione per 24 ore.

Quale punizione? – Da giorni il calciatore è nell’occhio del ciclone. Grosskreutz, attualmente infortunato al ginocchio, non si è riunito alla squadra e rischia grosso. Lo Stoccarda starebbe pensando di infliggergli una multa di almeno 100mila euro. Ma c’è anche chi in sulla società pensa alla rescissione del contratto.

I precedenti – Il calciatore, campione del mondo con la Germania nel 2014, purtroppo spesso ha fatto parlare di sé per vicende extra-calcistiche. Qualche anno fa, ai tempi del Borussia, litigò con un tifoso a cui lanciò un kebab. Poco tempo dopo fece pipì nella hall di un albergo in Trentino Alto Adige. Un paio d’anni fa invece Grosskreutz è stato sfortunato protagonista di una vicenda incredibile, perché per sbaglio il suo numero di telefono comparve in televisione e migliaia di utenti lo tempestarono di chiamate.

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