Germania pronta al ricambio generazionale, Bierhoff: “Si cambia, modello 2004 è superato”

L'eliminazione della Germania al Mondiale 2018 in Russia ha fatto rumore, molto rumore. Non era mai successo alla rappresentativa tedesca di uscire al primo turno di un campionato del mondo, tantomeno da detentore del titolo in carica. Dalle dichiarazioni post partita con la Corea del Sud i meno sorpresi per l'esclusione sembrano essere proprio i tedeschi, che avevano colto i segnali di un disastro annunciato ma nessuno lo immaginava in questi bruschi termini: Mats Hummels aveva carpito ciò che stava per succedere ("Non farò più critiche pubbliche alla squadra, ma faccio notare che è dall'ottobre scorso che non giochiamo più una partita convincente") mentre Manuel Neuer è ancora più drastico: "Saremmo usciti comunque al turno successivo. Non meritavamo di più".
Dopo la sconfitta con la Corea anche Joachim Loew non sembra essere più sicuro del suo futuro: "Dimissioni? Non so, ho bisogno di dormirci sopra. E dovremo parlarci, confrontarci". I primi colloqui con la DFB ci sono già stati sul volo che ieri sera ha portato la squadra da Kazan a Mosca, dove stamattina si è imbarcata per Francoforte, ma l'esito è stato interlocutorio secondo quello che ha riferito il presidente della federcalcio tedesca, Reinhard Grindel: "Ho parlato con Jogi e siamo rimasti che discuteremo con calma nei prossimi giorni". Separazione possibile? Löw aveva di recente rinnovato il contratto fino al 2022, cioè fino al Mondiale in Qatar, ma questo tracollo era assolutamente inaspettato e potrebbe portare delle conseguenze anche per lui.
Da chi riparte la DFB?
La nazionale che nell'ultimo biennio ha perso due uomini cardine come Bastian Schweisteiger e Philipp Lahm e rischia di dover fare a meno fin da subito di gente del calibro di Toni Kroos ("Pensavo che in Russia avremmo fatto più strada e quindi non avevo ancora affrontato l'idea. Ma ora devo farlo"), nonostante abbia 28 anni; Sami Khedira, uno dei più criticati; Mario Gomez, Mats Hummels, Mesut Özil, Jerome Boateng e Thomas Müller. Appena dodici mesi fa la Germania ha vinto la Confederation Cup con gente del calibro di Leon Goretzka, Emre Can, Julian Brandt, Matthias Ginter, Timo Werner, Julian Draxler, Amin Younes e Leroy Sané.
Bierhoff: È ora di cambiare, modello superato
Intanto Oliver Bierhoff, team manager della nazionale tedesca, ha parlato della clamorosa eliminazione della Germania ai Mondiali di Russia e di come la federazione si muoverà nei prossimi mesi per affrontare e superare questo momento di difficoltà:
La rivoluzione del 2004 l'avevamo impostata sul palleggio, sulla tecnica pura, ma adesso è ora di cambiare, è un modello superato. Dobbiamo tornare a sfornare centravanti e giocatori che sappiamo dribblare.