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Genoa, il macabro striscione per Enrico Preziosi: “Prima o poi anche tu morirai”

Colpevole secondo gli ultrà di aver esonerato Ballardini e di aver richiamato Juric, il presidente del Genoa è stato contestato violentemente prima della partita contro il Napoli. La manifestazione contro il patron, era stata annunciata in settimana dagli ultrà: “Vogliamo bene al Genoa, non smetteremo mai di sostenerlo, ma la nostra pazienza è finita. Senza se e senza ma”.
A cura di Alberto Pucci
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Il rapporto tra il presidente del Genoa e la gradinata Nord dello stadio "Ferraris", dove è concentrata la parte più calda del tifo del Grifone, è complicato e difficile da tempo. In tutti questi anni, la contestazione dei tifosi rossoblu contro Enrico Preziosi ha spesso superato i livelli di guardia, anche se non era mai arrivata al punto toccato in occasione della partita contro il Napoli.

Anticipata da un comunicato della tifoseria, emesso 48 ore prima della gara con i partenopei, la manifestazione contro il patron del Genoa è infatti esplosa in tutta la sua durezza con uno striscione discutibile e quanto meno censurabile: "Preziosi prima o poi anche tu morirai… il Genoa mai". Parole pesanti, che erano state anticipate dal contenuto del comunicato contro il presidente: "Vogliamo bene al Genoa, non smetteremo mai di sostenerlo, ma la nostra pazienza è finita. Senza se e senza ma".

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La rabbia dei tifosi

Oltre allo striscione, la gradinata Nord si è divertita con cori più o meno sarcastici ("Noi non siamo giochi Preziosi") e con fischi al momento dell’annuncio delle formazioni anche al centrocampista Miguel Veloso: colpevole di essere il marito di Paola, figlia del numero uno genoano. L'accusa principale mossa dalla tifoseria al numero uno del club ligure, è quella di aver esonerato l'allenatore Davide Ballardini e di aver richiamato Juric: anche lui fischiato sonoramente dagli ultrà.

Probabilmente consapevole del clima che avrebbe trovato, Enrico Preziosi ha avuto la brillante idea di disertare il suo posto in tribuna e di rimanere lontano dallo stadio Ferraris. Personaggio tosto e tenace, il presidente tirerà però dritto anche questa volta senza tornare indietro sui suoi passi, come ha recentemente confermato in un'intervista concessa ad un'emittente locale ligure: "Le mie scelte non hanno bisogno del consenso dei tifosi – spiegò a TeleNord – Sono nel calcio da trent’anni e, credetemi, non sono pazzo".

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