Gagliardini e Bonucci che tonfo, in questa Italietta si salva solo Chiellini
Vittoria doveva essere e vittoria non è stata. La vigilia ricca di insidie, polemiche, fantasmi su una possibile assenza degli azzurri in Russia e tante defezioni nell’undici titolare (out De Rossi, Belotti, Verratti e Pellegrini), ha fatto breccia nei cuori dei calciatori che, oggi, hanno forse toccato definitivamente il fondo. Il successo, almeno sulla carta, era scontato, di grande importanza oltre che utile per restituire serenità ad un ambiente ancora scosso dal pesante Ko madrileno di appena un mese fa.
E invece, malgrado il pari, che comunque manda l’Italia ai play-off, la nazionale di Ventura esce ancora più ridimensionata da questo match col commissario tecnico che dà l’impressione, almeno al momento, di non essere in grado di garantire identità, gioco e personalità ad una squadra apparsa troppo brutta, spenta, provinciale e timorosa. Dalla zampata di Chiellini all’ennesima serata no di Bonucci, ecco top e flop della sfida dell’Olimpico fra Italia e Macedonia.
I Top dell’Olimpico di Torino
Chiellini tuttofare: imposta, difende e sblocca il match
Tornato in nazionale dopo l’infortunio al polpaccio settembrino che lo aveva tenuto fuori dal doppio impegno con Spagna e Israele, Giorgio Chiellini ha affermato un concetto già noto ai più: l’Italia non può fare a meno del suo numero #3. E sì perché il centrale bianconero al di là del gol al 40’ che ha messo in discesa (fino al gol dell'1-1) la sfida di Torino, è stato prezioso, udite udite, non solo in difesa ma anche in fase di costruzione palla al piede (con la complicità delle consegne del Ct Angelovski che gli ha lasciato ampio spazio) sopperendo spesso all’assenza in fase d’attacco dei centrocampisti di Ventura apparsi tropo timidi e poco intraprendenti. Una partita di grande livello suggellata dall’ottava gioia con la nazionale nel giorno della sua 93esima gara con l’Italia ma che, alla fine dei giochi, non ha garantito i 3 punti, e l'onta del pari, alla sua squadra.
I Rimandati dell’Italia
Insigne genio nel gol si spegne nella ripresa
Nel gioco dei numeri, che spesso affascina i cultori della materia e galvanizza le fantasie dei tifosi, la #10 a Napoli è tabù, in nazionale, invece, è una seconda pelle con Lorenzo Insigne chiamato ad illuminare il gioco di un’Italia ferita e ancora troppo insicura. E così, specie nella prima difficile frazione di gioco, il napoletano prova a liberare tutto il suo talento per consentire ai suoi di superare la modesta ma organizzata Macedonia degli “italiani” Pandev, Nestorovski e Trajkovski. Ci prova subito ma, dopo pochi minuti, davanti al portiere Dimitrievski sciupa l’occasione dell’1-0 mostrando, forse, di subire un po’ troppo la pressione, le attese su di sé.
E invece, al 40’ grazie ad una sua intuizione e ad una verticalizzazione precisa per Immobile evidenzia tutto il suo bagaglio di tecnica, estro ed intelligenza mettendo nelle condizioni migliori il numero #11 azzurro che, di sinistro, serve Chiellini per l’1-0. Una giocata sontuosa, determinante ma che finisce per essere uno dei pochi sussulti della sua gara con un rendimento che si adegua a quello della squadra: in costante discesa fino al baratro chiamato pari, chiamato Trajkovski.
Immobile lotta e realizza l’assist per il gol di Chiellini
Da prima punta solitaria, in contumacia Belotti assente in azzurro almeno (forse oltre) fino al play-off del mese prossimo, nel tridente completato da Insigne e Verdi, Ciro Immobile prova a caricarsi l’intero reparto sulle spalle. E infatti, lotta, svaria su tutto il fronte, pressa gli avversari, dialoga coi compagni e, per non farsi mancare nulla, regala l’assist, dimostrando di non essere solo il nostro goleador principe nelle qualificazioni (6 reti in 9 gare per lui), del momentaneo 1-0 di Chiellini. Purtroppo anche Ciro, con la Lazio "grande", naufraga insieme con i suoi con uno dei secondi tempi peggiori della storia della nazionale.
I Flop di Italia-Macedonia
Gagliardini corpo estraneo, troppi errori in impostazione
Con una media di 37’ giocati a partita e la convocazione in extremis da parte di Ventura per i contestuali infortuni di De Rossi e Pellegrini, Gagliardini non partiva certo sotto i migliori auspici in vista della gara con la Macedonia. Cattivi presagi che, fatalismi a parte, invece di divenire carburante vitale per dimostrare il suo valore, hanno confermato il periodo no del ragazzo con una partita ricca di errori in impostazione, passaggi a pochi metri di distanza, scarso pressing in fase di interdizione, tante idee ma spesso confuse ed una scarsa propensione a mettersi in visione e farsi servire dai suoi compagni. Una prestazione incolore, con l’ausilio di Parolo, che non ha permesso all’Italia di sviluppare il suo gioco sugli esterni ed in verticale.
Bonucci che tonfo, 42 milioni in fumo?
Se l’Italia incassa gol e delude tutti, il merito va attribuito anche a Leonardo Bonucci che, reduce da un momentaccio col suo Milan, ha dimostrato una certa costanza di rendimento con una gara da 5 se non da 4.5. Impreciso in fase di possesso, disattento in chiusura e protagonista di alcuni incredibili svarioni, uno di questi nel primo tempo stava smarcando Nestorovski solo davanti a Buffon, il #19 azzurro si rende protagonista di una gara davvero pessima con il mancato apporto in fase passiva non solo nel corso di tutto il match ma anche nell’azione finale di Trajkovski che ha portato alla rete i balcanici. Una produttività in campo davvero scarsa che contrasta totalmente con i 42 milioni di euro spesi dal Milan la scorsa estate. Delusione.
Parolo quasi inesistente, centrocampisti cercasi
Poco filtro, distanze siderali dagli avanti, scarse geometrie ed un supporto in attacco davvero inesistente. Questa, in sintesi, la serata piemontese del calciatore della Lazio che, con Gagliardini prima e Cristante poi, ha messo in scena una delle peggiori prestazioni, a memoria d’uomo, di un centrocampo azzurro. Una linea decimata sì da tanti infortuni ma che è sembrata essere, dall’inizio alla fine, in totale balia della folta mediana macedone che, in un senso o nell’altro e con una qualità media di molto inferiore, ha messo a nudo tutte le lacune di una nazionale in netta crisi di gioco, di anima e identità e che ora rischia di perdere anche il treno per essere testa di serie nei prossimi play-off.
Tabellino e voti, Bonucci in piena crisi buono lo spunto di Trajkovski
Italia (3-4-3) Buffon 6; Barzagli 6.5 (Dal 45’ Rugani 5), Bonucci 4.5, Chiellini 7; Zappacosta 6, Gagliardini 4.5 (Dal 75’ Cristante s.v.), Parolo 5, Darmian 5.5; Verdi 5.5 (Dal 64’ Bernardeschi 5), Immobile 6, Insigne 6. A disposizione: Perin, Donnarumma; Astori, Rugani, D’Ambrosio, Spinazzola; Barella, Cristante; Bernardeschi, Gabbiadini, Eder, Candreva. Commissario tecnico Giampiero Ventura 4.5
Macedonia (3-5-2) Dimitrievski 6.5; Ristovski 6, Musliu 5.5, Velkovski 5.5 (Dal 75’ Zajkov s.v.); Alioski 5.5, Bardhi 6, Hasani 5.5 (Dal 64’ Trajkovski 6.5), Spirovski 6, Radeski 5.5; Pandev 6 (Dal 80’ Trickovski s.v.), Nestorovski 6. A disposizione: Nilsson; Tosevski, Zajkov; Trickovski; Trajkovski, Jahovic, Doriev. Commissario tecnico Igor Angelovski 7
Arbitro
Tiago Martins (Portoghese) settima gara internazionale per lui. In carriera, 0.23 cartellini rossi per partita e 5.93 gialli per match. Ultima partita diretta: Portimonense-CD das Aves 2-2
Un solo Precedente
Unico precedente fra le squadre, il 2-3 in Macedonia del 9 ottobre 2016 a Skopje (Nestorovski 57’, Hasani 59’; Belotti 24’ Immobile 75’, 92’)