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Frontiera Messico-Usa, Miguel Layun: “I bambini sono innocenti, non devono soffrire”

Miguel Layun, tra i calciatori più rappresentativi del Messico, ha pubblicato sui social network un messaggio molto toccante sulla questione migranti alla frontiera con gli Stati Uniti: “Voglio solo chiedere alle persone che ne hanno la capacità e il potere di parlare, anzi li supplico, di fare qualcosa. I bambini non sono responsabili di ciò che sta accadendo e non devono soffrire mai”.
A cura di Maurizio De Santis
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Tolleranza zero. La linea politica adottata dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, contro gli ingressi clandestini in America fa discutere. La gestione dei flussi migratori e la questione alla frontiera tra Messico e Usa sono state tra i suoi cavalli di battaglia in campagna elettorale, scandita dalla necessità – a suo avviso – di separare i due Paesi con un muro affinché la demarcazione fosse netta non solo per contrastare il fenomeno ma anche rispetto al passato e al tenore della presidenza Obama. Una stretta decisa, immediata. Un taglio orizzontale che non tiene conto delle inevitabili ricadute ‘umane', di provvedimenti inaspriti al punto da perseguire per legge e chiudere in cella tutti coloro che negli States sono entrati illegalmente.

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Tutti, nessuno escluso. Compreso quanti varcano il confine con figli minori che, in base alla sentenza Flores del 1997, non possono essere perseguiti per legge né detenuti. Cosa significa? Che adesso, a differenza di quanto accadeva con Obama, i genitori finiscono in carcere e i figli spediti in ‘centri di ricovero'. Un decreto firmato da Trump lo scorso 20 giugno, dopo le proteste e l'ondata emotiva suscitata dalle immagini di circa duemila bimbi strappati in lacrime dalle braccia di mamma e papà, ha stabilito che nell'attesa di una sentenza da parte di un giudice federale le famiglie siano detenute assieme. Bambini compresi.

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Quelle immagini strazianti hanno fatto il giro del mondo e in Russia Miguel Layun ha voluto aggiungere anche la propria voce agli appelli rivolti al presidente degli Stati Uniti. Trent'anni, laterale destro del Siviglia (ma in prestito al Porto), impegnato con la nazionale messicana nella rassegna iridata, ha pubblicato sui social network un messaggio molto toccante. Un messaggio che arriva da uno dei calciatori più rappresentativi della selezione ‘Tri' (64 presenze)

Queste immagini mi rattristano e mi fanno male – ha scritto Layun su Twitter-. Non sono nessuno per giudicare, ne ho alcun potere, ma voglio solo chiedere alle persone che ne hanno la capacità e il potere di parlare, anzi li supplico, di fare qualcosa. I bambini non sono responsabili di ciò che sta accadendo e non devono soffrire mai.

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