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Florenzi: “Senza Ibrahimovic la Svezia fa meno paura”

L’esterno della Roma considera i prossimi avversari nel playoff Mondiale meno competitivi rispetto al passato senza il bomber dello United e si dice pronto a “morire in campo” pur di andare in Russia.
A cura di Marco Beltrami
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E' partito il conto alla rovescia per il primo round tra Svezia e Italia. Venerdì sera a Solna la Nazionale scenderà in campo nella gara d'andata dei playoff di qualificazione ai Mondiali 2018. Sarà fondamentale ottenere un risultato positivo in vista poi del ritorno in programma a San Siro il 13. Lo sa bene Alessandro Florenzi, che direttamente dal ritiro degli azzurri ha detto la sua sui prossimi avversari che a suo giudizio fanno meno paura rispetto al passato.

La Svezia senza Ibra fa meno paura, parola di Florenzi

Il motivo? L'assenza di un fenomeno come Zlatan Ibrahimovic ormai ritiratosi dalla nazionale. Florenzi considera questo un fattore anche se non bisognerà sottovalutare gli avversari che fanno del gruppo il loro punto di forza: "Sono molto felice e anche tanto orgoglioso di essere tornato in Nazionale. La Svezia? Sinceramente senza Ibrahimovic fanno meno paura, ma hanno una buona squadra nel collettivo. In attacco hanno buoni giocatori, ma noi abbiamo i migliori difensori del mondo. Stanno sempre corti e compatti, si muovono insieme e non sarà facile metterli in difficoltà".

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Quando Ibra con un gol di tacco fece male agli azzurri

Lo svedese agli Europei del 2004 con un gol di tacco nel finale pareggiò la rete italiana di Cassano, compromettendo l'avventura della Nazionale eliminato poi dal successivo biscotto tra la Svezia e la Danimarca. La rivincita della nostra rappresentativa è arrivata poi a Euro 2006 con Eder che decise nella fase a gironi il nuovo confronto con Ibra e compagni.

Florenzi pronto a morire in campo pur di andare al Mondiale

Quello che è certo è che Florenzi sembra davvero pronto a tutto pur di conquistare il pass per la qualificazione ai Mondiali negli spareggi, e non usa mezzi termini: "Servirà l'impegno di tutti noi, sia dei più giovani che dei senatori. Fame e cattiveria non potranno mancare, siamo pronti, anche perché non abbiamo alternativa. Non ho giocato il Mondiale del 2014, ma ora voglio morire sul campo pur di giocare quello del 2018; ognuno di noi sogna di giocarne uno nella propria vita".

L'addio di Pirlo e il record di De Rossi

Non manca una battuta su un ormai ex azzurro, fresco di ritiro come Pirlo, e un altro campione del mondo e compagno di club come De Rossi pronto a diventare il quarto giocatore all-time come presenze nella storia degli azzurri: "Con Andrea sinceramente ho giocato poco, ma l'ho affrontato spesso da avversario. Ha semplicemente scritto la storia. Daniele ha più presenze e tutti sanno che persona è anche fuori dal campo. Il momento alla Roma è stato fondamentale affinché io potessi essere qui. I miei compagni mi hanno aiutato molto nel recupero e Di Francesco mi sta gestendo al meglio. Mi sento in condizione, se il mister vorrà contare su di me io sono pronto".

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