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Fifa, stop all’unità anti razzismo. Yaya Touré si ribella: “E’ una decisione senza senso”

Secondo i massimi dirigenti della Fifa, il razzismo sarebbe stato debellato e la task force creata ad hoc per combatterlo ormai inutile. Una decisione che ha sollevato un mare di polemiche.
A cura di Alberto Pucci
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Il nuovo corso della Fifa, dopo l'addio di Sepp Blatter, continua a far parlare di sé. Questa volta per una decisione davvero discutibile, presa dopo una lunga e difficile battaglia portata avanti negli ultimi anni. "La missione per combattere il razzismo è stata portata termine" hanno fatto sapere dagli uffici di Zurigo attraverso una lettera spedita ai componenti della commissione. La task force istituita tre anni fa da Blatter, proprio per combattere fenomeni di razzismo, è stata dunque smantellata davanti allo sguardo incredulo di molti. Tra questi anche quello di Yaya Touré: "Ho ricevuto tanti insulti per il colore della mia pelle e spero che la FIFA ci ripensi – ha dichiarato il giocatore del City in un'intervista rilasciata in Inghilterra e ripresa da "Repubblica" – Quando ho ricevuto la lettera della FIFA, che parlava della chiusura della task force anti-razzismo ci sono rimasto malissimo. Mi auguro che ci sia qualcuno che ci ripensi perché, in caso contrario, saranno soltanto i giocatori a pagarne le conseguenze".

Il Principe all'attacco di Infantino

"Penso che tutto ciò non abbia senso – ha continuato Touré – Dopo tanti anni in cui il razzismo ha avuto il sopravvento, arriva questo passo indietro che mi sorprende e che non mi aspettavo". Alla dura presa di posizione del giocatore ivoriano, ha fatto seguito anche il commento acido di Ali bin al Hussein: ex candidato alla poltrona di Blatter, uscito sconfitto dal confronto finale con Gianni Infantino. "E' assurdo, la battaglia contro il razzismo nel calcio è ancora lunghissima – ha tuonato il Principe giordano – Ed è vergognoso dire, come sostiene la Fifa, che le raccomandazioni della task force siano state recepite e portate a termine". Una scelta che rischia di trasformarsi presto in un boomerang, dato che i prossimi mondiali strano giocati in Russia: paese tristemente noto per episodi di razzismo e abusi sulle minoranze".

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