Ferguson e Ronaldo ai tempi dello United: “E’ un mollaccione, picchiatelo. Gli farà bene”
"Ronaldo cadeva per terra come una bambola di pezza. Era un po' mollaccione… e allora Ferguson ordinò: picchiare duro con lui". Cristiano Ronaldo è un giocatore ricchissimo e stratosferico. Il prossimo Pallone d'Oro – salvo ribaltone dell'ultima ora – sarà il suo. La Uefa, durante la cerimonia per il sorteggio dei gironi di Champions, gli ha consegnato ancora una volta lo scettro di calciatore del Trofeo. Fa nulla che la squalifica di cinque giornate (causata dalla ‘spintarella' all'arbitro nell'andata di Supercoppa col Barça) ne abbia inficiato l'avvio di stagione e l'inchiesta sulla presunta evasione fiscale lo abbia messo nel mirino della critica.
CR7, padre amorevole. Per adesso si gode la quiete familiare e lascia che in Rete rimbalzi l'immagine di sé, sorridente e amorevole, accanto alla compagna, Georgina Rodriguez (incinta del quarto figlio, una femminuccia), mentre entrambi stringono tra le braccia i gemellini, Eva e Mateo, i piccoli venuti alla luce dopo la gravidanza condotta con la maternità surrogata. Un tenerissimo quadretto completato da Cristiano junior, primogenito del campione lusitano che non ha mai conosciuto la madre (anche in questo caso surrogata).
Il retroscena di Ronaldo a Manchester. Nell'attesa che CR7 torni in campo le cronache dei giornali si occupano anche di altri retroscena di vita e carriera della stella portoghese. La sequenza videoclip procede a ritroso e il rewind azionato dei tabloid porta la pellicola fino all'arrivo al Manchester United di Ronaldo. Le rivelazioni di Tony Coton, allenatore dei portieri dei Red Devils, portano alla luce aneddoti finora sconosciuti al grande pubblico ma ben noti dalle parti di Old Trafford.
Oggi atleta bionico, ieri un po' fighetto. Il Ronaldo di adesso (atletico, muscoloso, scolpito, praticamente perfetto) è la bella copia del Ronaldo di allora che agli inglesi – e in particolare a Sir Alex Ferguson – sembrò un po' mollaccione. Insomma, un calciatore un po' fighetto sempre per terra e pronto a brontolare per le ‘attenzioni' dei difensori anche in allenamento.
Appena qualcuno entrava in tackle Ronaldo cascava come una bambola di pezza… questo a Ferguson non piaceva e allora perché rafforzasse il carattere e imparasse a resistere ordinò: picchiatelo, è per il suo bene. Gente dura come Roy Keane e Rio Ferdinand l'avrebbero bastonato ancora… però, lui poco alla volta ha imparato la lezione. Cosa faceva? Se non gli fischiavano la punizione, alzava le mani indignato e sbraitava dicendo parolacce in portoghese mentre il gioco continuava.