Fanno il funerale alla Juventus, l’ironia macabra per l’eliminazione dalla Champions
Ironia macabra che si mescola all'antipatia nei confronti della Juventus. L'episodio è successo a Borgosesia (in provincia di Vercelli), una goliardata di quelle che tanto piacciono all'Italia anti-bianconera che martedì sera – dopo la vittoria dell'Ajax – ha esultato per la sconfitta e per l'eliminazione della squadra di Allegri. E se il tormentone della Rete è stato quel ‘ci riproveremo l'anno prossimo' scandito dal presidente, Agnelli, poco dopo il verdetto del campo, qualcun altro ha pensato di prendersi la scena social inscenando una sorta di funerale della ‘vecchia signora'. Esequie con tanto di annuncio funebre con manifesti affissi nella città piemontese.
Uno sfotto' un po' pesante. Chissà, magari s'è trattato di un dispetto fatto al sindaco, Paolo Tiramani, di fede juventina. Oppure è stato solo il gesto di qualche simpatico burlone appassionato del Toro e della maglia granata. Fatto sta che al primo cittadino (e deputato) quella trovata non è andata a genio e, scoperta quell'affissione abusiva e fuori luogo, ha incaricato operai comunali di rimuovere subito tutti quei manifesti sistemati in alcuni punti del centro. "Non potevo crederci quando l'ho visto – scrive Tiramani sul suo profilo Facebook – non perché sono juventino, ma un minimo di rispetto per le altre epigrafi!!! Mandiamo subito a coprire. Idiota". Cosa c'era scritto sul necrologio? Niente di offensivo, poche righe rituali.
Inaspettatamente – si legge – il 16 aprile 2019 è caduta sul proprio campo Allianz Stadium la F.C. Juventus. Dopo l'autopsia, durata ben due giorni danno l'autorizzazione alla sepoltura piangendo disperati l'intera famiglia Agnelli, mister Allegri, Paratici e tutte le persone sfigate che tifano per lei. Il funerale avrà luogo il 20 aprile alla Continassa – Firmato impresa funebre La Juventella-Filadelfia (Torino).
L'ironia su arbitri e doping. Il manifesto funebre si chiude con un chiaro riferimento alla classe arbitrale da ‘oliare' (così c'è scritto all'indirizzo dei direttori di gara) e ad altri sospetti che hanno sfiorato la Juventus in passato (la questione del doping).
Non fiori ma opere di bene, le banconote – c'è scritto ancora -. Il ricavato verrà usato per ‘oliare' il settore arbitrale nostrano, nonché quello medico (ricerche – doping).