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Fallimento Parma: dal marchio ai trofei, è tutto in vendita all’asta

I curatori Angelo Anedda e Alberto Guiotto hanno redatto l’inventario dei beni del ‘vecchio Parma’ che verranno venduti all’asta: c’è un mese di tempo per avanzare offerte e comprare le vestigia della società che ha scritto un pezzo della storia del calcio italiano ed europeo.
A cura di Maurizio De Santis
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Nell'inventario redatto dai curatori fallimentari c'è tutto: l'archivio video, le attrezzature sportive, qualche televisore, uno smartphone, il marchio della società fallita ‘Parma Fc' e tutti i trofei che gli emiliani avevano conquistato nel corso degli anni. Tutto messo all'asta, un pezzo di storia (anche del calcio italiano) pubblicato sul sito www.fallimentiparma.com e raccolto nel libro mastro compilato dai curatori Angelo Anedda e Alberto Guiotto che hanno gestito la scomparsa della società squassata dalla crisi economica. La Coppa Italia 1992, la Coppa delle Coppe 1993, la Supercoppa Europea 1994, la Coppa Uefa 1995, la Coppa Italia 1999, la Coppa Uefa 1999, la Supercoppa Italiana 1999 e la Coppa Italia 2002… vent'anni di trofei che potrebbero finire a prendere polvere sulle mensole di quanti (per passione, fede sportiva oppure semplice curiosità di collezionista) riusciranno ad aggiudicarseli avanzando l'offerta migliore.

C'è un mese di tempo per comprare le vestigia della società nel decennio a cavallo tra gli Anni Novanta e il Duemila è stata protagonista in Serie A e s'è fatta largo anche in Europa. Nel comunicato divulgato dai curatori fallimentari vengono fissati tempi e termini delle eventuali manifestazioni di interesse: "dovranno pervenire entro le ore 18 dell'11 settembre 2015 – si legge nella nota -, dovranno essere corredate di proposte valide ed irrevocabili sino al 12 ottobre 2015 ed accompagnate da un deposito cauzionale pari, per ciascun lotto, al 10% dell’offerta presentata. Il fallimento PARMA FOOTBALL CLUB SPA, si riserva di accettare entro il 12 ottobre 2015 le proposte pervenute, con il solo obbligo di restituzione delle somme depositate a titolo di cauzione prestate dai proponenti per le proposte non accettate".

The end, il futuro immediato si chiama Parma Calcio 1913 affiliato alla Serie D (categoria dalla quale ripartirà la neonata società), Nevio Scala (nelle vesti di presidente), Apolloni e Minotti (ex bandiere) nei panni di allenatore e responsabile dell'area tecnica e la cordata Barilla a reggere le sorti del nuovo progetto.

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