Fabregas: “Ronaldo? Nulla di eccezionale. Messi lasciato solo, Argentina senza qualità”
Cesc Fabregas al Mondiale di Russia 2018 c'è ma dall'altra parte della barricata. Escluso dall'ex ct, Julen Lopetegui, dalla lista dei convocati, il centrocampista spagnolo del Chelsea è tra i commentatori della Coppa scelti dall'emittente inglese BBC. E non risparmia critiche, a cominciare da Cristiano Ronaldo che s'è preso la scena della Coppa vestendo i panni del bomber (4 gol, agganciato da Lukaku del Belgio) e del trascinatore del Portogallo. Sua la tripletta che ha sfiancato le Furie Rosse, sua la rete che ha piegato il Marocco ma per il mediano dei Blues nulla di straordinario ha fatto.
Ronaldo sta giocando bene – ammette Fabregas – ma è anche vero che ha segnato un rigore, un calcio di punizione, un gol da calcio d'angolo e un altro con un tiro che David de Gea avrebbe dovuto parare… Non mi sembra che sia lui sia il Portogallo si siano messi in evidenza per grandi giocate. CR7 è un campione, non si discute ma non è il caso di esagerare con gli elogi. A livello individuale quello che mi ha colpito di più è Vela per come ha affrontato Toni Kroos. Chi mi ha deluso di più è invece la Germania.

Ronaldo brilla, Messi resta nell'ombra. Le due partite della Pulce contro Islanda e, più ancora, contro Croazia hanno alimentato grande diffidenza nei confronti della stella del Barça, che in nazionale si conferma ‘campione normale' rispetto all'esperienza in blaugrana. CR7 è in grado da solo di fare la differenza, l'argentino no. Fabregas ha parole d'incoraggiamento per il sudamericano e ribadisce che è un problema di squadra. Insomma, la Seleccion non gioca con e per Messi ma lo lascia solo.
Non succede spesso di vedere Leo fermarsi, significa che gli islandesi l'hanno impostata bene. Messi era spesso costretto a tornare indietro per prendersi la palla, una condizione che lo porta a sprecare energie e ad essere poco lucido lì davanti. Al suo posto mi sentirei frustrato (si spiega forse così l'atteggiamento incupito, come raccontato dai media argentini, ndr). Deve giocare più alto, ricevere palla nella trequarti perché è lì che può diventare pericoloso. Purtroppo alle sue spalle non ha una squadra che lo sostiene.