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Euro 2016: ecco che Italia vedremo in Francia

Una formazione duttile tatticamente, con giocatori inercambiabili, sempre portata a imporre il proprio gioco. Ad immagine e somiglianza di un CT mai domo che ha in un blocco internazionale il fiore all’occhiello per conquistare un posto al sole all’Europeo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Le due amichevoli contro Belgio e Romania ci hanno riconsegnato un'Italia meno vincente ma comunque determinata a continuare nel proprio cammino. Fatto di un gruppo che prova sempre e comunque a fare la partita, a produrre gioco, a imporsi sull'avversario. Queste sono le armi migliori a disposizione di Antonio Conte, insieme ad un gruppo che si appoggia sull'esperienza internazionale di molti giocatori e su un dinamismo tattico che potrebbe essere il grimaldello per far bene al prossimo Europeo.

I grandi esclusi

Balotelli e i suoi fratelli – Una nota a parte per gli esclusi al momento fuori dal giro europeo. Sarà difficile per De Rossi forse trovare spazio e posto fisso. Esperto, duttile, utile, il giallorosso deve fare i conti con l'età che avanza e i problemi fisici. Solo se sotto l'Europeo sarà al cento per cento fisicamente Conte non farà a meno della sua esperienza e capacità, visto che è considerato uno dei senatori di questo gruppo. Poi c'è il punto di domanda Balotelli, che oggi è out anche per una pubalgia che lo tormenta: rientrerà solo verso marzo e anche per lui parlerà il campo e lo staff medico. Mentre per Ciro Immobile, grande assente del lotto azzurro, il problema è diverso: l'involuzione prima di Dortmund e poi di Siviglia stanno incidendo: tornasse il bomber di quando lasciò la Torino granata un posto al sole ce l'avrebbe certamente.

Il commissario tecnico

Nessuna certezza se non nella bontà del manico, che si chiama Antonio Conte. Il ‘condottiero' azzurro che ha traghettato l'Italia al prossimo Europeo che si svolgerà in Francia dove dovrà confrontarsi con un'avventura ostile per delle regole  – quelle del ranking – che hanno estraniato gli azzurri dalle teste di serie. Ma per l'ex tecnico tre volte campione d'Italia con la Juventus e leader indiscusso di un gruppo che lo sta seguendo passo dopo passo, invece di un problema in più potrebbe diventare un ulteriore motivo di sfida e di rivincita nei confronti di chi ha sempre palesato dei dubbi sul suo operato.

Una creatura formato Conte – L'Italia che si appresta a giocarsi l'Europeo non sarà la più forte selezione presente – l'ultima sfida contro il Belgio ne ha evidenziato pecche e lacune che nella kermesse francese potrebbero costare caro – ma di certo è una Nazionale a immagine e somiglianza del suo CT: determinata, con un'autostima altissima, propensa a creare gioco sempre e comunque. Forse un po' altezzosa, di certo ambiziosa, di sicuro alla ricerca con ogni mezzo della vittoria al 90′. Proprio come Antonio Conte che in panchina vive ogni istante come fosse il 12mo in campo, nel bene e nel male e nei dopo partita non fa sconti a nessuno, sia in positivo che in negativo.

Tutti per uno e lo spirito internazionale – Non è un con lui o contro di lui, ma un semplice modo di interpretare il ruolo di CT come aveva fatto quello di allenatore di club: spazio a tutti, possibilità a chiunque ma alla fine è sempre e solo il campo a dettare il verdetto finale, attraverso le prestazioni e l'opportunità che ognuno si è creato durante il cammino di preparazione. Tutti sono stati allertati, durante le amichevoli e prima ancora nelle qualificazioni a nessuno è stata chiusa la porta in faccia. Si è già detto dell'internazionalità di Conte e del suo progetto azzurro. E anche questo sembrerebbe un valore aggiunto, non certo un problema come lo era stato in passato quando chi giocava lontano dalla nostra Serie A veniva di sovente dimenticato.

La difesa

Blocco Juve e laterali di corsa – In difesa lo zoccolo duro resta quello dei tempi migliori, marchiato bianconero con l'inossidabile Buffon e la presenza dei marescialli Chiellini, Bonucci, Barzagli. Certo, in alcuni casi hanno ‘tradito' come nella gara contro il Belgio dove le amnesie imperdonabili dei centrali hanno permesso alla miglior formazione del ranking di infilarli per ben tre volte. Ma insieme agli juventini che seguiranno Conte fino in fondo, ci saranno oramai anche i confermati De Sciglio e Darmian due laterali giovanissimi ma ben rodati oltre i possibili rincalzi che il Ct dovrà scegliere tra cui Ranocchia, Antonelli, Acerbi tutti papabili.

Il centrocampo

4-4-2, 4-3-3, 3-5-2: duttilità in mediana – E' a centrocampo che Conte però ha lavorato maggiormente provando a ritagliarsi le soluzioni migliori e più dinamiche per un'Italia che dev'essere poliedrica potendo giocare con il regista basso o all'occorrenza schierare un classico 4-4-2 con uomini pronti a schierarsi anche per un più offensivo 4-3-3. Gli uomini (e la qualità) non mancano a partire dall'esplosione di Florenzi utilissimo sia come eventuale difensore aggiunto che come centrocampista duttile tatticamente. E' un po' la cartina di tornasole della new generation che avanza. Insieme a Verratti, compatibile con Pirlo, senza dimenticare la crescita di Soriano, le certezze di Candreva e di Marchisio. E poi ecco il recupero di Montolivo, Cerci, Giaccherini, Parolo tutti uomini dediti alla causa, insieme ad uno degli ultimi rientrati, El Shaarawy reduce da un buon momento al Monaco.

L'attacco

Pellè-Eder come tandem di riferimento – In attacco, al momento la certezza è formata dalla rodata coppia Pellè-Eder che si divide i compiti della titolarità in avanti. Due bomber di razza con il doriano che sta vivendo forse il suo momento migliore sotto la Lanterna trovando la fiducia anche di Conte, ripagato con prestazioni sempre positive. E poi ‘Pellinho', bistrattato in Italia ma apprezzato oltre Manica e nel Nord Europa dove tra Eredivisie e Premier sta confermando una crescita internazionale che può solo far bene agli azzurri. Un reparto completato dai vari Okaka, Gabbiadini, Zaza e Giovinco.

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