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Esonero Mihajlovic, la filosofia del Trap: “Milan cambia vino, non i bottiglioni!”

L’ex Ct azzurro non è d’accordo con la scelta del presidente Berlusconi: “Ne ho viste di situazioni simili e spesso non hanno portato a nulla. Servono argomentazioni serie e progetti: da allenatore sono solidale con Sinisa”
A cura di Alessio Pediglieri
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Oramai è la notizia del giorno (insieme a quella di Novellino, neo trombato da Zamparini): Sinisa Mihajlovic con la sconfitta contro la Juventus ha scritto i titoli di coda della sua esperienza in rossonero. Al suo posto siederà Cristian Brocchi che, scelto personalmente dal presidente Silvio Berlusconi, condurrà fino a fine stagione (e forse oltre) la squadra rossonera. Per permettere al Milan di assestarsi in una decorosa posizione di classifica finale e giocarsi la Coppa Italia al meglio il prossimo 21 maggio all'Olimpico di Roma. In attesa di capire cosa accadrà la prossima estate, se vi sarà un ulteriore cambio tecnico o inizierà la nuova era Brocchi, nella speranza che possa essere quella vincente.

Tanti i punti interrogativi, i dubbi e le perplessità di fronte all'ultima volontà del numero uno del Milan. Era già capitato con Filippo Inzaghi e fu fallimentare: affidare la prima squadra ad un uomo bravo, capace ma senza esperienza potrebbe tornare ad essere un problema non da poco in caso di nuovi errori. Come SuperPippo, anche Brocchi arriva dalla Primavera dove sta facendo benissimo e come SuperPippo è stato chiamato per salvare la barca milanista, piena di falle e abbandonata tra i flutti.

Tra i tanti che di fronte all'ennesimo ribaltone hanno storto il naso c'è anche Giovanni Trapattoni, uno che da calciatore di Milan ne ha masticato parecchio. E non è concorde con l'addio a Mihajlovic e l'avvento del Carneade di turno: "Alle volte le società vedono la necessità di cambiare per dare una scossa, ma da allenatore sono solidale con Mihajlovic. Purtroppo sono cose che succedono, una abitudine che abbiamo mutuato dall'estero e che continuiamo a produrre. Questo esonero non va ad intaccare la qualità di Mihajlovic. E' sempre triste un esonero per un allenatore ma fa parte delle regole, è successo anche a me, si paga per i risultati".

In una intervista ad Adnkronos, il Trap continua il proprio pensiero che sfocia nella sua particolarissima filosofia nel vedere le cose: "In tanti anni di calcio ne ho viste molte di situazioni simili e non sempre portano risultati positivi: non è che cambiando i bottiglioni il vino cambia. Quando ci sono situazioni del genere le società devono avere in mano qualche argomento credibile per dare la scossa ai giocatori che brontolano e a quelli che non giocano".

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